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cultura · affabulazioni
MARIO DONDERO E MARCO CRUCIANI
Calma e gesso: in viaggio con Dondero
Mario Dondero.
È nato a Milano nel 1928, ha
segnato il secolo scorso con le sue foto. Ha
cominciato come giornalista scrivente all’i-
nizio degli anni Cinquanta, poi è passato a
fotografare per alcuni tra i più importanti quo-
tidiani italiani. Legato da sempre a gruppi di
intellettuali (inizialmente a Milano, in seguito a
Parigi, dove si è trasferito nel 1954, e infine a
Roma, dove negli anni Sessanta frequentava
personaggi come Pasolini, Moravia o Dacia
Maraini), è sempre stato un fotografo eclet-
tico e originale, dallo stile molto personale e
difficile da inquadrare, nonostante si sia quasi
sempre tenuto nel campo della fotografia
di documentazione. Negli anni settanta ha
viaggiato un po’ in tutto il mondo, realizzando
reportage sociali e di impegno civile e politico,
dalle torture in Algeria alle indagini del tribu-
nare Russell a Stoccolma fino all’Afghanistan
di Emergency. In Africa ha anche realizzato un
documentario sulla casta dei Griots. Tuttora in
attività Mario Dondero potrebbe avere in serbo
ancora nuove sorprese.
Mario Cruciani.
È attivo nella realizzazione di
vari cortometraggi e documentari dal 1995, si
laurea nell’anno accademico 2001/2002 con
una tesi di antropologia visuale presso l’univer-
sità La Sapienza di Roma e svolge l’apprendi-
stato collaborando come assistente o figuran-
te con molti maestri del cinema italiano, dallo
scenografo Giancarlo Basili ai registi Marco
Bellocchio, Marco Tullio Giordana, Gabriele
Salvatores, Carlo Mazzacurati, Renato De
Maria, Giuseppe Piccioni e Mario Martone.
Inaugura nel 2003 il laboratorio di produzioni
audiovisive SOL SI FA Audiovisual: attraverso
questa etichetta concretizza opere di cinema,
documentari, video-arte, scenografie visua-
li legate a performance musicali e teatrali,
video-testimonianze e backstage di eventi e
manifestazioni, spot e video industriali, foto-
grafia. Di ultima uscita, il documentario “Calma
e Gesso - in viaggio con Mario Dondero”.
Calmaegesso:inviaggioconMarioDondero.
Il documentario racconta la personalità, la
storia, l’opera e l’attualità del leggendario foto-
reporter attraverso una lunga serie di viaggi
realizzati in sua compagnia. Scorrono imma-
gini di città, di luoghi, di donne e di uomini,
di storie incredibili ma vere. Scorrono foto in
bianco e nero e diapositive a colori. Scorrono
strade e paesaggi. Siamo in viaggio con uno
dei grandi maestri del fotogiornalismo mondia-
le e il documentario è un tentativo di raccon-
tare l’avventurosa storia del fotoreporter Mario
Dondero attraverso il suo presente in continuo
movimento. Un percorso di quasi cinque anni
trascorsi al fianco del fotografo seguendo le
sue ricerche, le sue mostre, inaugurazioni,
conferenze, premiazioni, eventi vari e semplici
passeggiate. Un tragitto di pensieri e di azioni
da cui emerge uno spaccato di cronaca nazio-
nale ed internazionale vissuto in prima persona
e in prima linea dagli anni ‘50 ad oggi. A Fermo
dove vive, a Milano, a Genova, a Roma, a
Bologna, a Napoli, a Firenze, in Sardegna, in
Friuli, in Irpinia e in molti altri posti ci si ritro-
va sempre uniti e curiosi intorno alle infinite
vicende immortalate dal nostro protagonista.
Sembra ogni volta di stare nell’archivio del
mondo. Da Corrado Stajano a Ermanno Rea,
da Gianni Berengo Gardin a Uliano Lucas a
Vinicio Capossela, in tanti nel film proveranno
a raccontarcelo con grande stima e amicizia,
ma Mario è come sempre inafferrabile e sta
già puntando verso una nuova meta con la
sua Leica in spalla, perché sa benissimo che
ci sarà sempre un prossimo futuro da non
dimenticare.
OTTETTO DELL’ORCHESTRA
DI PIAZZA VITTORIO in concerto
Quando l’OPV lavora alla scrittura di una can-
zone, pensa naturalmente a come funzionerà
sul palco. È sul palco che questo gruppo si è
formato, è cresciuto ed ha costruito il proprio
linguaggio variando, nei suoi 14 anni di attività,
dimensioni, strumentazione e linguaggi. Negli
ultimi anni, accanto alle produzioni di natura più
teatrale, come “Il Flauto Magico”, “il Giro del
Mondo in 80 minuti” e “Carmen”, che hanno
portato l’Orchestra a esibirsi con fortuna nei
teatri più prestigiosi in Italia e in Europa, é nato
un organico più tascabile, voglioso di sperimen-
tare dal vivo le nuove composizioni nate in sala
prove, e composto principalmente dai cantanti
e dal cuore ritmico del gruppo. Gli otto musicisti
sono autori e primi interpreti di queste canzoni,
che spesso parlano di loro e che assomigliano
MARCO PESATORI
Lo Zodiaco: la dolce scienza del tempo
È nato a Milano il 7 luglio 1952, alle ore
DIEGO FUSARO Elogio della pluralità.
Contro il modello unico globale
È ricercatore nel settore disciplinare M-FIL/06
(Storia della Filosofia). Ha studiato “Filosofia
della Storia” e “Storia della Filosofia” presso
l’Università di Torino con i Professori Pier
Paolo Portinaro, Gianni Vattimo ed Enrico
Pasini. Nella stessa Università, ha conseguito
la “laurea triennale” nel 2005. Nel 2007, sem-
pre presso l’Università di Torino, ha conseguito
la laurea specialistica in “Filosofia e storia delle
idee” discutendo una tesi dal titolo “Karl Marx
e la schiavitù salariata”. Dal 2004 collabora
con i Professori Giovanni Reale e Giuseppe
Girgenti nell’opera di traduzione e di commen-
to degli atomisti antichi per l’editore Bompiani.
Dal 2006 è codirettore della collana filosofica
“I Cento Talleri” della casa editrice “Il Prato”;
dal 2007 è codirettore della rivista filosofica
“Koiné” della casa editrice “Petite Plaisance”
di Pistoia. Inoltre, dal 2008 è segretario delle
due collane di filosofia Bompiani “Testi a
fronte” e “Il pensiero Occidentale” dirette da
Giovanni Reale. Sempre dal 2008 fa parte
del comitato scientifico della rivista filosofica
“Arché”. Dall’ottobre del 2008 ha collaborato
come Cultore della materia, presso l’Univer-
sità San Raffaele. Ha fondato e dirige uno dei
principali siti internet italiani di Filosofia (“La
MARCO VANNINI
Conosci te stesso: mistica e/o psicologia?
È nato nel 1948. Nel corso di un quarantennio,
Marco Vannini, che ha insegnato Storia della
Filosofia all’ Università di Firenze e Storia della
Mistica all’ Istituto di Scienze Religiose di
Trento, ha fatto conoscere in Italia l’intera opera,
tedesca e latina, di Meister Eckhart, nonché
quella di altri grandi maestri spirituali, come
Margherita Porete, Angelus Silesius, Sebastian
Franck, Valentin Weigel, ecc. Tra i suoi lavori,
ricordiamo: La morte dell’anima. Dalla mistica
alla psicologia (2003), Tesi per una riforma reli-
giosa ( 2006), Mistica e filosofia (2007), Prego
Dio che mi liberi da Dio (2010), Oltre il cristia-
nesimo (2013), Storia della mistica occidentale
(2014), L’ Anticristo (2015). Insieme a Corrado
Augias ha pubblicato Inchiesta su Maria (2013);
insieme a Massimo Polidoro Indagine sulla vita
eterna (2014). In collaborazione con i colleghi
G. Gazzarri e D. Greco ha redatto un corso
di Storia, in tre volumi, Fratelli Fabbri Editori,
Milano, prima edizione 1974, ed alcuni capi-
toli dei manuali della Storia della filosofia di S.
Moravia, Filosofia, Le Monnier, Firenze 1982, e
di L. Tornatore, P. A. Ferrisi, G. Polizzi, Filosofia.
Storia e testi, Loescher, Torino 1996. Ha con-
seguendo nel 1980 il grado di Baccalaureato in
Teologia. Con Ciolini ha collaborato alla orga-
nizzazione di quegli annuali Convegni di Santo
Spirito che dal 1980 al 2003 hanno riunito insigni
personalità della cultura italiana e di cui riman-
gono i sedici volumi della Collana “Convegni di
Santo Spirito”, editi da Augustinus, Palermo,
prima, e da Città Nuova, Roma, poi. Ha inse-
gnato per un triennio Storia della filosofia antica
nella Università di Firenze e, nel 1998, Storia
della Mistica all’Istituto di Scienze Religiose
di Trento. Ha tenuto seminari e conferenze in
Università ed Accademie italiane e straniere.
Collabora con p. Fausto Sbaffoni OP, direttore
della Rivista di Ascetica e Mistica, nonché della
Biblioteca “Arrigo Levasti”, alla organizzazione
degli Incontri che si tengono ogni anno, dal
2002, con cadenza mensile, presso il Convento
domenicano di San Marco, a Firenze. Nel 1993
si è sposato con Sabina Moser - filosofa, stu-
diosa di Simone Weil - da cui ha avuto due
figli, Ilaria nel 1994 e Andrea nel 1997. Ha
collaborato con diverse Riviste e periodici -
Studi Medievali, Klaros, Kos, Il Margine, Hiram,
Vita monastica, Filosofia e Teologia, Religioni
e Società, Viàtor, Paradosso, Humanitas,
Servitium, Segno, Rivista di Ascetica e Mistica
(dal 1982), Avvenire, Il Manifesto, Repubblica,
L’Osservatore Romano, ecc. - con numerosissi-
mi saggi e recensioni.
ALDO NOVE
Tutta la luce del mondo
Aldo Nove è lo pseudonimo di Antonio
Centanin nato nel 1967 a Viggiù, piccolo paese
al confine con la Svizzera. Nove si laurea in
filosofia e nel 1996 pubblica il suo primo libro
per Castelvecchi, “Woobinda e altre storie
senza lieto fine”, che Einaudi ripubblica nel
‘98 includendolo nel volume “Superwoobinda”.
Nell’antologia einaudiana “Gioventù cannibale”,
pubblica un racconto, “Il mondo dell’amore”.
Ha pubblicato raccolte di poesie, sia con il suo
vero nome che con lo pseudonimo, da ricorda-
re nel 2001 “Nelle galassie oggi come oggi” e
“Covers”, in collaborazione con Tiziano Scarpa
e Raul Montanari. È attento alle questioni sociali
della contemporaneità, esce così sempre per
Einaudi “Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, gua-
dagno 250 euro al mese”. Sanguineti lo pone
insieme a Tiziano Scarpa e a Giuseppe Caliceti
nell’Atlante del Novecento italiano come autore
che chiude il “secolo delle avanguardie”. Ha
curato per la Bompiani la collana “Inversi” di
poesia informale, dal 2006 è direttore della col-
lana Neon delle edizioni Tea. Scrive per il teatro
e il cinema e collabora a diversi quotidiani e
settimanali.
Tutta la luce del mondo.
In un Medioevo
“pieno di stupore”, teatro di battaglie, custode
di segreti, terra di avventure e di viaggi, di amori
e paure estreme, dispensatore di attimi sottratti
a un’eternità di cui pareva si cibasse ogni cosa,
sorse un uomo, Giovanni di Bernardone, poi
conosciuto come Francesco. L’uomo di Assisi,
colui che vedeva la luce e la bellezza del suo
Maestro Gesù in ogni volto di persona ma
anche di animale, e non solo in essi ma pure
nel sole, nella luna, nella terra su cui camminava
insieme agli altri. San Francesco, il “poverello”
per antonomasia, il folle di Dio. Aldo Nove in
questo suo nuovo libro non si limita a ricostruire
la storia di Francesco. Lo fa dal punto di vista
del nipote Piccardo, un ragazzino dapprima
spaurito di fronte alle scelte radicali dello zio,
ma poi gradualmente pervaso di una ammira-
zione giocata sullo stacco fra il riconoscimento
della Verità e la coscienza di non poter essere
come Francesco, di non poter seguire il suo
cammino nello stesso modo. Sullo sfondo, le
forti emozioni e gli sconvolgimenti di un’epoca
che non fu affatto buia come talora si crede,
ma viva come lo sono i linguaggi infantili, forse i
soli a cogliere il momento indicibile in cui la vita
di un testimone del Regno come Francesco si
trasforma in esperienza condivisibile di santità.
la fiaba di Pinocchio. I suoi lavori sono stati
al centro di giornate di studio, trasmissioni
radiofoniche, servizi televisivi locali e nazionali,
documentari prodotti dalla televisione svizzera
e dalla televisione nazionale russa.
a loro. L’Orchestra si é sempre basata su due
aspetti fondamentali: il Viaggio e l’Incontro. Il
viaggio dei musicisti dalla terra nativa verso
Roma. L’incontro dei musicisti e dei loro reper-
tori. Il viaggio dell’Orchestra per strade nuove,
spesso in tour in Italia e nel mondo. Nel corso di
un viaggio i luoghi cambiano, ma anche i viag-
giatori. Le numerose performance live negli anni
hanno aiutato i musicisti a conoscersi e capire
se stessi come artisti, definendo le musica
dell’Orchestra e allargando il suo repertorio. Lo
scrittore Jean Genet diceva di sentirsi vivo solo
quando incontrava altre persone. È questa l’i-
dea su cui si fonda l’Orchestra di Piazza Vittorio.
2.45. Si laurea in Lettere presso l’Istituto di
Storia della Critica D’Arte dell’Università sta-
tale di Milano. Nei primi anni Settanta entra
in contatto con alcuni esponenti del Gruppo
Fluxus e risulta tra i pochissimi collaboratori
dei leggendari primi tre numeri della rivista
Alphabeta che precedono l’edizione poi uscita
in edicola. Conobbe poeti americani come
Allen Ginsberg, Gregory Corso, Lawrence
Ferlinghetti o musicisti come lo stesso John
Cage. Nei primi anni ottanta inizia anche i suoi
studi psicoanalitici, sottoponendosi a sua volta
a un’analisi junghiana. L’astrologia era sempre
stata, negli anni precedenti, una via di mezzo
tra il gioco e una passione più profonda, e nel
1985, pubblica all’improvviso un curioso libro
di alchimia astrologica applicata al gioco del
calcio dal titolo “Sotto il segno del pallone”
edito dalla Fabbri-Sonzogno. Lisa Morpurgo,
senz’altro la studiosa più seria che l’Italia pote-
va vantare, scrisse una recensione entusiasta
del libro e contattò personalmente l’autore con
cui nacque una splendida amicizia durata più
di dieci anni. Fin dalla fine degli anni ottanta
e per tutti gli anni novanta, Marco Pesatori è
il primo a mettere in evidenza la straordinaria
importanza di Plutone e dei pianeti lenti, visti
fino ad allora come vaghi e misteriosamente
incerti dalla superficiale astrologia di quei
tempi. E proprio a partire dalla fine degli anni
ottanta che Plutone viene indagato come
“desiderio del corpo”, Nettuno come “ideale
dell’Io, forma” e ambito del “mentale”, con
Urano a chiudere la triade come sintesi dia-
lettica della fittizia contrapposizione tra corpo
e mente. Nel 1999 pubblica “Astrologia del
Novecento” (FK ed.) primo libro che in Italia si
occupa di astrologia storica e generazionale.
Ancora oggi (fine 2013) il libro rimane unico
nel panorama europeo e probabilmente mon-
diale. Nel corso degli anni novanta, insieme
a svariate collaborazioni con riviste e anche
quotidiani, programmi televisivi e radiofonici,
partecipazioni a congressi e conferenze in
Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti,
India, ha uno straordinario successo la sua
rubrica di Posta sulla rivista Sirio, dove ogni
mese rispondeva a decine e decine di doman-
de poste dai lettori. Dal 1989 cura la rubrica
astrologica di Vogue Italia. Dal 2003 cura la
rubrica su D Repubblica delle donne, con un
oroscopo “filosofico-magico-dadaista” molto
amato e famoso. Cura la rubrica astrologica
su Marie Claire Korea. Tra le collaborazioni
internazionali anche quella con Vogue Japan.
Dall’estate del 2014 Pesatori è tornato a colla-
borare con regolarità con Rai Radio 1.
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