Itaca n.3 - page 18

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spiritualità
Dopo molti secoli dalla nascita delle
principali religioni, la dimensione spirituale
dell’esistenza continua a coinvolgere la
maggior parte degli uomini.
Di Alessandro Giostra.
La parola ‘spiritualità’ proviene da ‘spirito’, un
termine che nella storia del pensiero ha assunto
diversi significati. Intesa in senso religioso, la
spiritualità non può non aver a che fare con la
dimensione socio-politica. Tutte le maggiori
religioni, infatti, affermano l’esistenza di una
comunità dei credenti. Nel contesto cristiano
il termine ‘Chiesa’ (dal latino ecclesia =
assemblea) per certi versi è assimilabile a quello
di ‘polis’, cioè la comunità politica. Un’analisi
di come la spiritualità abbia influenzato la vita
all’interno dei vari contesti storici non è certo
proponibile in un breve articolo. Ciò che si può
dire è che la spiritualità ha sempre manifestato
il duplice aspetto dell’interiorità e della
socialità, come dimensioni tra loro interagenti.
Nella storia dell’umanità la componente
spirituale è stata motivo di evoluzione positiva
della vita collettiva, e anche di episodi di
intolleranza per la presenza di fazioni politiche
o nazionali che hanno trovato nella matrice
religiosa il fulcro della loro identità. Al giorno
d’oggi il fondamentalismo di origine islamica
rappresenta l’istanza più evidente di questa
degenerazione. Bisogna evitare, comunque,
di cedere alla tentazione di giungere a facili e
superficiali conclusioni. Troppo spesso per
giudicare il fenomeno religioso sono state
proposte formule semplicistiche, elevate a
paradigma indiscutibile.Rimanendonell’ambito
cristiano, per esempio, l’identificazione della
Chiesa medievale con l’Inquisizione o con il
fenomeno delle Crociate costituisce proprio
una di queste banali generalizzazioni. Dopo
molti secoli dalla nascita delle principali
religioni, la dimensione spirituale dell’esistenza
continua a coinvolgere la maggior parte degli
uomini. A ciò si aggiungano il totale fallimento
e la capacità distruttiva di tutte quelle visioni
del mondo che, basate su una prospettiva
materialista, hanno preteso di eliminare ogni
traccia di spiritualità dalla vita pubblica.
La parola Spiritualità proviene da spirito
“Il bene è pari al sole e come il Sole con la
sua luce dona visibilità alle cose, così il bene
offre intelligibilità alle idee”.
Ama. È un invito affascinante. Rappresenta allo
stesso tempo un’esortazione, uno stimolo, un
imperativo morale. Un tale incoraggiamento
riporta alla mente le straordinarie parole di Kant:
“Due cose riempiono l’animo di ammirazione
(..), il cielo stellato sopra di me e la legge morale
dentro di me”. Non si tratta di affermazioni but-
tate lì a caso o di un riuscito esercizio retorico;
per il filosofo tedesco la base di ogni valore
morale era la razionalità posta a servizio della
buona volontà. Ed è proprio questo l’amore
che vogliamo narrare in queste pagine, uno stile
di vita che trae i suoi significati da una scelta
razionale che si pone al fianco di una esperienza
estetica. Si, perché l’amore, per come vogliamo
declinarlo, è bellezza. È la purezza dell’anima
che si concretizza nel fare di tutti i giorni; è il
senso di meraviglia del bambino che vive in
ciascuno di noi che si cristallizza in un servizio
attento all’altro. Quando si parla di amore è
necessario essere prudenti e consapevoli di
utilizzare un termine inflazionato dal troppo uso
e sottoposto ad una deriva mediatica preda di
capricci, attaccamenti ed appetiti; un miscuglio
di significati che segue in modo acritico i titoli
dei romanzi e il ritornello delle canzoni. Per noi
si tratta di qualcosa di diverso. È l’esperienza
spirituale di chi va alla ricerca dell’altro dovun-
que egli sia, della sua unicità e del suo valore
intrinseco di persona. Vogliamo declinare e
narrare un amore universale che non conosce
alcuna forma di discriminazione. Nel piccolo
universo che intendiamo descrivere, la fantasia
si pone, quindi, al servizio della dimensione del
fare: “Ama e fai quello che vuoi”, affermava
Agostino e basterebbe questa frase per defi-
nire in modo esaustivo un percorso culturale
ed un progetto di vita. Siamo consapevoli di
non affrontare un tema inedito. Siamo invero
in ottima compagnia. Già Platone descriveva
l’idea del bene come il Principio di ogni altra
idea. “Il bene è pari al sole e come il Sole con
la sua luce dona visibilità alle cose, così il bene
offre intelligibilità alle idee”. Dinanzi a tali giganti
del pensiero non possiamo che sentirci piccoli
ed inadeguati ma ci consola la consapevolezza
di non voler avventurarci in un riuscito compo-
nimento stilistico. La nostra ambizione è dar
vita ad un cantiere sempre aperto, una sorta di
“laboratorio di fraternità”, che osserva il mondo,
riflette sulle diverse dimensioni dell’amore e le
sue possibili realizzazioni. Forse ci stiamo sfor-
zando di descrivere una chimera, un progetto
irrealizzabile. Ma questo sogno ci ha tenuto
per mano per tutti questi anni e ancora guida
i nostri passi. Questa piccola rubrica intende
per l’appunto, cogliere l’essenza e la spiritualità
di tale utopia cercando ogni volta il modo di
farne dono.
AMA. Spiritualità e dintorni
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