Uni . versi
“Il viaggio”
“Questo pianeta non
mi appartiene”
diM.,17anni–ComunitàEducativa“LaNavicella”
“Sono cresciuto in Somalia. Nel mio Paese
c’è la guerra. Andavo a scuola ad imparare il
Corano. Vedevo i bambini rapiti diventare dei
soldati. Vedevo le persone cadere per stra-
da, colpite da una pallottola in testa sparata
da chissà chi. Vedevo le case violate e le fa-
miglie derubate, senza potersi difendere. Un
giorno ho deciso di partire, perché volevo
salvarmi la vita. Insieme ad un gruppo di
amici attraverso la pancia dell’Africa, la
fame, la pelle che si stacca sotto il sole, il
deserto e le botte. Per mesi nella dolorosa
attesa di quei soldi che mi avrebbero per-
messo di continuare il cammino. In Libia,
davanti al mare, c’eravamo tutti. Siamo saliti
sulla barca. La traversata non ha un tempo
preciso, quattro o cinque giorni, fino a che
qualcuno non avvista e ci salva. Non so cosa
sia la pace. Non l’ho mai vista. Ma ho visto il
mare. È un mondo che si muove, non c’è
niente che lo blocca. Sali e scendi. Tutti han-
no paura, gridano, ma restano fermi per non
sbilanciare la barca. C’è chi ti vomita addos-
so. Nel primo tentativo di traversata, la no-
stra barca si è spaccata. Hanno iniziato a
buttare in acqua benzina, per non farci affon-
dare, e ci hanno fatto tornare indietro. La
notte l’acqua non è mai buona, le onde sono
alte un sacco di metri. La barca salta, l’ac-
qua ti viene addosso. Buio. Un bambino è
caduto in acqua, aveva pochi mesi. Non sia-
mo riusciti a capire dove era finito. Quando
compare il profilo dell’orizzonte, non hai ne-
anche più la forza di guardare, non riesci a
credere di avercela fatta. Per me l’Italia è la
via che conduce alla salvezza. La speranza
mi fa tremare le gambe. Ma non ho più paura
di essere vivo”.
di Francesco Cicchi - Ama Aquilone
“Il colore della pelle, guerre, mare, un’elica
che gira, il cielo nero, urla, annegati, il silen-
zio, bambini, pianti di madri, uomini, giubbotti
di salvataggio, odori, dolori, speranze, tute
bianche, gommoni, navi, stive, coperte, pon-
ti, porti, moli, treni, binari, stazioni, sporcizia,
camminare, vento, sole, pioggia, freddo, Ita-
lia, Germania, Francia, terre promesse, diffi-
denza, paura, razzismo, razzismo al contrario,
quartieri, ghetti, integrazioni, disintegrazioni,
solitudine, pregiudizi, crocefissi, crocefissioni,
Maometto, ebrei, siriani, guerre, guerre sante,
guerre economiche, guerre per le fabbriche
d’armi, petrolio, morti, bombe, bombarda-
menti, kamikaze, esplosioni, implosioni, muri,
filo spinato, proiettili di gomma, musica, bum-
bumbum, silenzio, sirene, stampa, polizia,
politica, impolitica, malaffare, denaro, denaro
sporco di sangue, nazionalismi, patrie, odio,
lingue, lingue diverse, babele, caos, inumani-
tà, disumanità, Fine”.
di S., 63 anni – Casa Ama
Sono Mister Pallino “Alias” Pin Pin.
Tanti anni fa sono caduto questo pianeta che
voi terroni chiamate terra, ma cos’è questa
terra? – Vedo solo strade rivestite d’ipocri-
sia e caos, palazzi che s’innalzano su soldi
sporchi ed infamie compiute a discapito dei
più deboli, in tutta questa illogicità fiero di
non essere come voi per sempre alieno, il
vostro.
Pallino
.
È la nostra nuova rubrica. Ogni settimana, un tema affrontato attraverso parole, immagini, suoni. Uno spazio aperto, dai contorni morbidi e senza
un unico punto di vista. Uni, perché l’unione nasce dal racconto di esseri unici. Versi, perché la diversità di espressione è un valore e nessuna voce
può essere esclusa. Punto. Scopri gli hashtag #uni.versi #leggilenuvole
Wega è un’asso-
ciazione del terzo
settore con sede
in Amandola (FM)
nata per iniziativa
di alcune perso-
ne impegnate da
anni nella forma-
zione, nella co-
municazione
e
nella relazione. La volontà, sin dall’inizio, è
stata quella di creare un punto di riferimento,
un faro, una stella, (Wega era anticamente il
nome della stella più luminosa della costella-
zione della Lira, legata al mito di Orfeo) uno
strumento per il miglioramento delle relazio-
ni interpersonali. Scopo dell’associazione è
quello di promuovere azioni di miglioramento
delle relazioni interpersonali attraverso varie
e molteplici attività. Dal 2014 è accreditata
dalla Regione Marche come ente per la for-
mazione superiore, continua e obbligatoria. È
in corso l’accreditamento al Ministero dell’I-
struzione, Università e Ricerca quale ente
che offre formazione per il personale della
scuola. Negli anni si è costituito un comitato
scientifico composto da docenti universitari e
professionisti nella relazione di aiuto.
Tra le attività svolte e in corso di svolgimento:
Scuola di formazione sulla comunicazione e
relazione di aiuto;
Corsi per il personale della scuola;
Servizi educativi di istruzione e formazione
rivolti a giovani;
Sostegno psicologico a diverse situazioni di
disagio;
Attività di sostegno e formative rivolte alle fa-
miglie per lo sviluppo di relazioni positive;
Interventi di orientamento e crescita profes-
sionale dei giovani per agevolarne l’accesso
al mondo del lavoro;
Azioni di valorizzazione, sostegno e sviluppo
culturale e turistico del territorio.
Dal 2011 Wega propone la manifestazione
culturale
Filofest
- La filosofia nei luoghi della
quotidianità – L’idea è quella di aprire i recinti
accademici della filosofia per portarla tra la
gente, nei luoghi della quotidianità, attraverso
un linguaggio accessibile a tutti.
L’edizione 2016, con tema “Abitare il mon-
do.
Abitare il corpo, la terra, i luoghi, gli spazi
sociali
”
, avrà luogo nelle consuete location
-piazze, auditorium, teatro, sentieri, bar, agri-
turismi, bed and breakfast- nel territorio delle
Provincia di Fermo e Ascoli Piceno.
La manifestazione che si svolgerà nell’ultimo
weekend di agosto, da giovedì 25 a domeni-
ca 28, si articola nelle modalità, sperimentate
con notevole successo, delle colazioni filo-
sofiche, passeggiate meditative, laboratori
esperienziali, interviste a filosofi, confronti tra
filosofi, dibattiti, cene filosofiche.
Un festival per riscoprire sé stessi, immersi
nella bellezza dei Monti Sibillini, fra spiritualità,
filosofia, escursioni, poesia, laboratori e arte.
L’affascinante Borgo di Smerillo, arroccato su
un crinale sotto i Monti Sibillini, dove vivono
solo 50 anime, si anima a fine luglio, per l’an-
nuale appuntamento con il Festival
“Le Pa-
role della Montagna”
, giunto alla sua settima
edizione. La scelta del luogo è contro ogni
logica commerciale, quasi una sfida. Smerillo
non offre nulla se non i luoghi stessi, i silenzi,
gli odori, i panorami sconfinati, ma proprio per
questo offre la possibilità di trovare l’essenzia-
le. In questo contesto di straordinaria bellezza
ed essenzialità, Smerillo diventa ambientazio-
ne ideale per un incontro annuale che offre
la possibilità di riconnettersi con il proprio Io
più profondo.
Infatti, partendo dal concetto
di sacralità della montagna, il festival pro-
pone riflessioni
sull’Uomo nel suo cammino
interiore. Sarà per la sua verticalità e l’altezza
vertiginosa, la sua vicinanza al cielo e la sua
inaccessibilità, ma la montagna, fin dalle più
antiche culture, è dimora degli dei, luogo di
unione fra il cielo e la terra, via per la quale
l’uomo può elevarsi alla divinità e la divini-
tà rivelarsi all’uomo (si pensi, al Monte Sinai,
all’Oreb, al Kailash, all’Olimpo e così via).
Con
relatori di elevatissima qualità ed un pro-
gramma poliedrico, contenitore di
filosofia,
poesia, arte, cinema, letteratura, teologia,
il
festival apre alla
spiritualità e diviene occa-
sione di incontro con la divinità, declinata nelle
sue più ampie accezioni, o se vogliamo con
il divino che è in noi. Smerillo accoglie, così,
ogni anno, pensatori, uomini in cerca, artisti,
filosofi e teologi, alpinisti, poeti, in un contesto
di grande intimità, dove i partecipanti possono
divenire protagonisti del festival, mettendosi in
gioco e vivendo significative esperienze per-
sonali. Ogni anno viene messa a tema una
parola, suggerita appunto dalla montagna.
Dopo il “vuoto”, il “silenzio”, il “varco”, “la vet-
ta e l’abisso”, la parola dell’edizione 2016 è la
“vertigine” indagata nelle sue più poliedriche
declinazioni filosofiche e trascendenti. Oltre
agli incontri-dibattito, vengono proposti labo-
ratori esperienziali, escursioni nei luoghi più
inesplorati dei Monti Sibillini, spettacoli, mo-
stre d’arte contemporanea, cinema d’autore
ed una sezione tutta dedicata ai bambini. Par-
ticolare attenzione è riservata alla poesia, per-
ché la poesia è veicolo facile di trascendenza.
Nei giorni del Festival, soggiornano a Smerillo
i migliori poeti contemporanei, per condivide-
re pensieri e versi in una agorà poetica aper-
ta a tutti. Gli eventi sono tutti completamente
gratuiti. L’appuntamento è a Smerillo, dal 16
al 24 luglio 2016. Per il programma completo
consulta il sito
di Alessandra Morelli
Ci sono viaggi, cammini, traiettorie.
La via può avere tante rappresentazioni.
È il tempo interiore a dare una definizione
precisa al corpo che si consuma e si rigenera.
C’è chi lo chiama “dono”.
Questo essere reduci delle attese.
Ladri di ogni piccola fonte di luce del gior-
no e della notte, che ci allontani dalle nostre
tenebre. Mendicanti avidi di un qualunque
sorriso, di un’attenzione pronunciata accan-
to al nostro nome, di un tocco gentile all’en-
trata o all’uscita.
Poveri, perchè le fibre sembrano svuotate
del rosso caldo, per dissolversi in acqua o
indurirsi in pietra.
Estranei a noi stessi, perché, accasciata tra
le lacrime contratte, perfino la nostra Anima
tace. Cicatrici pulsanti di rabbia.
Barche secche al sole, che i nostri amori
dissetano con olio profumato. Siamo esseri
trasparenti, in delicata veglia dei nostri limiti.
Fili d’erba.
Una preghiera fluttuante, un Salmo in equi-
librio tra una struggente attesa ed una folle
nostalgia.
dillo con un festival
9