Itaca
Coraggio, Virtù e Poesia
Piccolo Ama Festival
3 L U G L I O 2 016
invincibili!
MIGRANT I , MUL INI A VENTO
ED ALTRE GRAND I SS IME CREATURE .
di Antonia Chiara Scardicchio
La Speranza è una questione pericolosa: sto-
ricamente chi spera è chi attende, chi perico-
losamente “aspetta” che qualcuno o qualco-
sa arrivi a salvare, senza sentirsi impegnato
ad essere personalmente spinta e motore.
Culturalmente questa visione dipende da
una errata percezione anche del messaggio
cristiano - per la verità: un vero e proprio ca-
povolgimento - che ha fatto coincidere que-
sta “attesa” con la rassegnazione. E dunque
con l’immobilità. Nessuna spinta, nessuna
testa che si solleva: occhi bassi, mani giunte.
E proprio perché abbiamo sviluppato que-
sta equivocata speranza, che oggi - su più
fronti - siamo dissennati dalla disperazione.
Che cos’è? Scientificamente la disperazione
corrisponde alla percezione di impotenza, al
sentire che “tanto è inutile” e che sfocia nel-
la espressione tanto cara ai cinici : “chi te lo
fa fare?”. Filosofia terrificante che abbonda
sulle bocche di quelli sprezzanti, quelli che
additano come don Chisciotte quegli altri a
cui il vento “soffia nella testa”. “Chi te lo fa
fare?” è una cultura: quella di chi riconosce
che vale la pena solo “se ci guadagni”, vale
la pena prendersi a cuore qualcuno o qual-
cosa solo se il registro delle entrate è delle
uscite è in attivo, solo se riguarda i fatti tuoi
e non quelli degli altri, solo se hai garanzie
e assicurazioni. Insomma: loro sono quelli
furbi. Tutti gli altri sono pazzi. Illusi, visiona-
ri, idealisti: tutti gli aggettivi del nostro vo-
cabolario che solitamente adoperiamo per
guardare, con tenerezza sì ma anche con
compassionevole... disprezzo, quelli che
chiamiamo “don Chisciotte” per dire che…
fanno ridere. Eppure, la Speranza così è un
equivoco. Sperare ha la stessa radice etimo-
logica di una parola anglosassone che tutti
conosciamo, non foss’altro per un perso-
naggio buffo dei cartoni di tempo fa: speed.
Speed! Allora sperare coincide con la spinta.
Chi spera non attende: si muove, si spinge.
Alza la testa e muove le gambe. Sì, incanto
e azione. Tutte e due, senza contraddizione.
Ecco: la speranza è il contrario del destino: è
rivoluzione. Sovversione della lamentazione.
“Questo compito richiede al tempo stesso
coraggio – virtù politica – e poesia, che è l’ar-
te di fratturare il linguaggio, di infrangere le
apparenze.
1
”
Coraggio per scorgere quel che
la disperazione – accuratamente – impedisce
alla ragione di vedere. Restituire alla ragione
visione mediante l’immaginazione. Ma non si
può farlo da soli, non si può intonarlo da sé
questo controcanto alla lamentazione. I gior-
ni disperanti sono di tutti. E se non vi fossero,
allora sì che si dovrebbe dubitare della ragio-
ne che mai dispera. Ma il senso umano del
creare è nel non ristagnare in quel disperare.
E nel darsi il cambio nel canto, quando giun-
ge la propria ora della lamentazione. Proget-
tare è allora verbo di speranza – scientifica-
mente intesa, non come vaga attitudine ma
come spinta all’impresa – e, insieme, verbo di
comunione. E, soprattutto: progettare è ver-
1 G. Agamben, Signatura rerum. Sul metodo, Bollati
Boringhieri, Torino 2008, pp. 10-15, cit. in G. Didi-Hu-
berman, ivi, p. 43
bo. Ovvero: movimento, smottamento, inna-
moramento. Innamorarsi della realtà coincide
col rischio e con la creazione. Col desiderio
di ingravidare, col proprio slancio, il reale. E
allora il senso pedagogico della rivoluzione
chisciottesca forse è tutto qua: nella scelta
tra il Cogito-sul-Divano e il Cogito-su-Clavi-
legno
2
: l’agire muove dalla spinta al sottrar-
si allo scacco ed al cinismo del “non c’è più
nulla da fare”. E il proprium umano è, al co-
spetto del reale, la possibilità di quella rispo-
sta “sorprendente” che, secondo la Arendt,
è il miraculum possibile all’umano:
“Il fatto
che l’uomo sia capace d’azione significa che
da lui ci si può attendere l’inatteso, che è in
grado di compiere ciò che è infinitamente im-
probabile.” (Arendt, 1988, p. 131).
Estratto da: (2015) Coraggio, virtù politica, poesia. Dal co-
gito-sul-divano alla HopeSchool, “Amaltea” ,X,I
it
2 Cfr. A.C. Scardicchio, Breviario per (i) don Chisciot-
te. Taccuino di pedagogia della rivoluzione, Mimesis,
Milano, 2015.
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