Itaca n. 5 - page 13

vite straordinarie
Josè Mujica
di Mariapaola Modestini
Nasce a Montevideo nel 1935, un passato
da guerrigliero durante gli anni della dittatura
(milita nelle fila dei tupamaros), passa 14 anni
della sua vita in prigione per aver difeso gli
ideali di liberazione nazionale.
Ristabilita la democrazia Pepe ricopre diver-
se cariche governative, e dal 2010 al 2015
quella di presidente della repubblica con un
voto quasi plebiscitario. La distanza siderale
che lo separa dai politici e dagli altri capi di
governo è costituita dalla semplicità del suo
stile di vita, e dagli ideali che la governano.
Vive di poco, in una fattoria senza acqua cor-
rente, poiché dice che un politico dovrebbe
vivere come la maggioranza dei propri con-
cittadini, trattiene per sé la minima parte del
suo stipendio, il resto lo distribuisce in bene-
ficenza (il 90% per l’esattezza), la sua mac-
china è un maggiolino del 1987.
Durante gli anni del suo mandato sostiene ed
ottiene la depenalizzazione dell’aborto, lega-
lizza la marijuana per limitare il narcotraffico,
istituisce il matrimonio omosessuale, aumen-
ta i posti di lavoro, diminuisce vistosamente
la disoccupazione. Allo scadere del mandato
non vuole ricandidarsi nonostante il consen-
so popolare sia del 70%, garantendone la ri-
elezione (scovate le differenze con la classe
politica alla quale siamo avvezzi).
Ciò che ai miei occhi lo rende commovente,
è il miracolo dell’umanità che si incarna in un
piccolo uomo, capace di tanta connessione
con altri uomini, il miracolo degli ideali che,
debbo dire, allora esistono, e la commozione
si trasforma in nostalgia, e la nostalgia in una
sensazione di mancanza.
Il vuoto nel quale siamo sprofondati è un vuo-
to carico di oggetti inutili, di cose pubbliche
e pubblico impegno dimenticati, naufragati,
che hanno la bella faccia contadina di Pepe e
parlano con le sue parole.
Pepe sostiene che a guidare la vita di ciascu-
no debba essere la sobrietà, così riporto in
calce uno dei più bei discorsi pronunciati da
un politico negli ultimi anni, e dalla classe po-
litica non esattamente apprezzato:
Visionario, anticonformista, mito, Josè Alberto Mujica Cordano, pubblicamente conosciuto come Pepe, è stato chiamato in molti
modi, ma io amo definirlo “un uomo giusto”. In un mondo in cui il potere politico è sinonimo di denaro, e si identifica con esso, Pepe
sembra discendere da un mondo parallelo, un mondo di utopia e di ideali.
a proposito della sobrietà... “concetto ben diverso da austerità, termi-
ne che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente
senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco.
Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con
il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della
vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna
conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo
per sé stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere
sobrio nei consumi. L’alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per
permetterti consumi cospicui che però ti tolgono il tempo di vivere..”
e ancora… “Mi chiamano il presidente più povero, ma io non mi sento
povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per mantenere uno sti-
le di vita costoso e vogliono sempre di più. È una questione di libertà.
Se non si dispone di molti beni allora non c’è bisogno di lavorare per
tutta la vita...”.
Grazie Pepe.
Foto di Mujica - Credit: TheDailyPakistan.com -
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The president of Uruguay, Jose Mujica, admitted Luis Suárez deserved to be punished for his bite but criticised the length of the ban. Photograph: Andres Cristaldo/EPA
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