Doc'S n. 7 - Edizone di Ascoli Piceno - page 12

- Giugno 2013 n. 7
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di Carlo Marinucci
Focus
una scienza per essere più sicuri
“radioprotezione“ è quello di valutare e impedire, o
quanto meno limitare, il danno biologico ai lavoratori
professionalmente esposti e alla popolazione,
considerando che le esposizioni mediche comprendono
sia l’esposizioni di pazienti a scopi diagnostici e
terapeutici, sia esposizione ai fini della
sperimentazione clinica.
Le radiazioni quando attraversano la materia cedono
la loro energia per mezzo di vari meccanismi.
L’assorbimento delle radiazioni nella materia è un
processo complesso, di cui parametri importanti sono il
tipo e l’energia della radiazione incidente, la natura del
materiale attraversato.
Le radiazioni possono essere direttamente ionizzanti
di tipo corpuscolare (particelle α, β, positroni, neutroni,
...), o indirettamente ionizzanti di tipo elettromagnetico
(raggi x, raggi γ).
Sulle
proprietà ionizzanti e di penetrazione dei
raggi x e γ e dei fasci di particelle
si basano i metodi
diagnostici in medicina e i trattamenti per la terapia
dei tumori; a seconda della loro energia richiedono
schermature realizzate in materiali come ferro,
piombo o calcestruzzo.
Gli effetti (danni) da radiazioni sugli organismi viventi
si distinguono in deterministici e stocastici: i danni
deterministici si manifestano a seguito di assorbimento
di dosi elevate, esiste
una soglia di dose
al di sotto
della quale l’effetto non si manifesta e a maggior dose
corrisponde un effetto maggiore; i danni stocastici o
probabilistici non si associano ad una soglia minima,
ossia l’evento potrebbe evidenziarsi a qualsiasi dose, per
quanto piccola, con una probabilità finita (probabilità
piccola ma non nulla), la gravità dell’evento non
corrisponde pertanto a maggior dose, al crescere della
dose aumenta la frequenza di questi eventi, ma non
aumenta la gravità di essi.
Il
“danno biologico”
è proporzionale alla
“dose
assorbita”
, ossia alla energia depositata dalla radiazione
per unità di massa.
La radioprotezione si basa su:
• strumenti concettuali (principi “teorici” fondamentali)
• strumenti normativi (raccomandazioni internazionali,
direttive comunitarie, leggi nazionali, guide e norme
tecniche, regolamenti, istruzioni e procedure operative,
soggetti a continue rielaborazioni e aggiornamenti in
base alle nuove conoscenze e al progresso tecnologico)
• strumenti tecnici (dispositivi di radioprotezione,
procedure di collaudo o d’intervento, tecniche di
misurazione delle radiazioni con dosimetria
esterna ed interna).
La radioprotezione è
“la
scienza interdisciplinare
avente l’obiettivo di preservare lo stato di salute e di
benessere dei lavoratori, degli individui, della loro
progenie e della popolazione nel suo insieme, riducendo
i rischi sanitari derivanti dall’impiego di radiazioni
ionizzanti, in attività che siano giustificate dai benefici
che ne derivano alla società e ai suoi componenti”.
Nel corso degli anni, con l’incremento delle
conoscenze in questo campo, la consapevolezza della
“pericolosità” delle radiazioni è andata aumentando
e le
norme di sicurezza
adottate su scala mondiale
sono diventate sempre più restrittive.
Il genere umano è da sempre esposto a varie forme di
radiazione naturale costituite dai raggi cosmici e da
tutti gli elementi radioattivi naturali (40K, gas Radon,
Uranio, Torio, Radio, ecc...), ma i livelli di radiazione
naturali sono troppo deboli per mettere in luce gli
effetti dannosi delle radiazioni.
Non essendo possibile, ovviamente, effettuare
esperimenti diretti sulla popolazione, l’attuale
conoscenza degli
effetti delle radiazioni
è
basata sui dati raccolti in occasione
di incidenti
, su studi
epidemiologici effettuati nei
sopravvissuti al bombardamento
di
,
su studi delle popolazioni
esposte alle esplosioni
nucleari a scopi militari,
su conseguenze di
terapie mediche, su
conseguenze di
incidenti nucleari,
su esperimenti
effettuati negli
animali da
laboratorio.
Scopo della
Conoscere la radioprotezione
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