- Giugno 2013 n. 7
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di Filippo Altilia
anche la bioetica ha i suoi problemi
L’etica ha un ruolo preminente fra
i principi che regolano l’attività del
medico. Con questo termine si intende
ogni dottrina e riflessione speculativa
sulle norme morali e di costume
alla base della convivenza sociale.
Dall’etica deriva la deontologia,
cioè il complesso di doveri e norme
di comportamento in relazione a
particolari contesti sociali; per i medici
nell’attività professionale.
Esiste
un’etica
e una
deontologia
dell’attività forense,
dell’attività legata al
commercio (la merce deve
corrispondere a quanto indicato),
dell’attività educativa (fino a poco
fa era lecito mettere “in castigo” lo
scolaro; nei collegi inglesi erano prassi
accettate le punizioni corporali). Come
abbiamo visto in articoli precendenti
di Doc’s, esiste anche
un’etica specifica
della professione medica
. Anzi, poiché
tale professione concerne valori vitali, è
stata certamente la prima a darsi un codice
deontologico: risale ad oltre duemila anni fa
il
prima norma
per una categoria affinché si distingua ciò
che è lecito fare e ciò che non è lecito. Il che, in
sintesi, è l’etica.
Il Giuramento di Ippocrate è tutt’ora valido, ma verso
la metà del secolo scorso fu evidente che, a causa
del progresso medico e delle scienze biologiche, non
bastava più. Situazioni quali ad esempio
i trapianti di organi, la fecondazione assistita e persino il
“consenso informato” ponevano al medico problemi del
tutto nuovi.
Nacque così la bioetica. Il termine veniva proposto dal
biologo
e l’articolo relativo
aveva il titolo, assai significativo,
Bioethics, a bridge to
the future
ad indicare l’esigenza di riflettere sui problemi
nuovi e in via di sviluppo nel campo delle scienze
biologiche e della medicina. La definizione completa
della nuova dottrina è data dalla
“Encyclopaedia of
Bioethics, NewYork 1978”
che riporto per intero.
“Bioetica: lo studio sistematico della condotta umana
nell’ambito della vita e della salute in quanto questa
condotta è valutata alla luce dei valori morali
e dei principi”.
La bioetica è quindi quella parte della
filosofia morale, che ha per
oggetto e ambito
l’intervento
dell’uomo
sull’uomo nel
campo biologico
e medico. In altri
termini la bioetica è
l’elaborazione razionale che
riguarda il lecito e il non lecito nel
vasto campo delle scienze biologiche e
mediche.
Altra definizione, sintetica e memorizzabile:
“È
il ramo biomedico dell’antropologia morale”
.
L’importanza della bioetica appare evidente
se si considerano quali sono, oggi, i principali
argomenti medici e scientifici che presentano
problemi di bioetica: la sperimentazione clinica,
l’etica di fine vita, l’etica di inizio vita, il trapianto
di organi, la clonazione e l’ingegneria genetica, la
genetica predittiva, il rapporto medico-paziente nella
società attuale.
Ognuno di questi capitoli comporta una serie di
problemi con soluzioni sul piano etico e, per molti
di essi, il giudizio è stato complicato da interventi
legislativi.
Appare opportuno esaminare il problema fondamentale
della bioetica, cioè delle basi su cui fondare il
giudizio
Professione
Si deve, si può...
Oppure no