Settembre 2013 n. 8 -
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Il punto
Il fumo di tabacco è
il principale fattore
di rischio per la
broncopneumopatia
cronica ostruttiva e per
il cancro del polmone.
È quindi indispensabile
che gli operatori sanitari
svolgano costantemente,
ognuno per quanto di sua
competenza e possibilità,
opera di convincimento
nei confronti del fumatore
al fine di ottenere la
cessazione dell’abitudine
tabagica.
Negli anni Duemila sono entrati in
commercio
dispositivi denominati
“sigarette elettroniche”
, studiati
per replicare l’aspetto e la tattilità
delle sigarette normali.
Sono composte da una batteria, da
un vaporizzatore e da una cartuccia.
Il dispositivo riscalda il liquido nella
cartuccia, creando un vapore che
viene inalato e, quindi, espirato dal
consumatore. Il liquido presente
nella cartuccia può avere diversi
gusti e contiene diverse quantità di
nicotina, selezionabili
dal consumatore.
È opinione comune che le sigarette
elettroniche siano meno dannose
di quelle convenzionali, pertanto
alcuni fumatori scelgono di
utilizzarle per continuare la propria
dipendenza in modo sicuro.
Secondo alcune ricerche sulle
opinioni dei consumatori di sigarette
elettroniche, quest’ultimi ritengono
che il beneficio chiave del prodotto
sia appunto la soddisfazione del
bisogno di fumare senza
correre rischi.
Le sigarette elettroniche sono state
oggetto di un intenso dibattito sui
media di tutta Europa, poiché alcuni
operatori sanitari hanno espresso
preoccupazioni in merito alla loro
promozione e utilizzo. I punti di
principale dibattito sono l’assenza
di adeguata regolamentazione,
l’incoraggiamento di un
comportamento di dipendenza,
e la mancanza di prove concrete sulla
sicurezza delle sigarette elettroniche.
Assenza di regolamentazione
Le sigarette elettroniche sono
soggette a regolamentazioni
differenti in tutta Europa e non vi è
teoricamente alcuna restrizione alla
aggiunta di sostanze chimiche al
liquido delle cartucce. Ciò comporta
che nonostante i prodotti abbiano
spesso lo stesso nome, possano
contenere tipi e quantità differenti di
sostanze chimiche e nicotina.
Incoraggiamento della dipendenza
Le sigarette elettroniche hanno
aspetto e tattilità simili alle sigarette
convenzionali: il loro utilizzo
non incoraggia la modifica del
comportamento. Alcuni esperti
del comportamento ritengono
che l’esposizione a persone che
fumano sigarette elettroniche
potrebbe rendere l’abitudine al fumo
nuovamente accettabile ed essere
soprattutto un esempio fortemente
negativo per i bambini, per gli
ex-fumatori e per i fumatori che
stanno tentando di smettere. Ciò
potrebbe annullare i progressi
raggiunti con la legge anti-fumo, in
termini di percezione negativa del
fumo stesso.
Mancanza di prove concrete
Al momento, una delle principali
preoccupazioni per gli operatori
sanitari è la mancanza di ricerche sui
potenziali danni per il consumatore.
Infatti, sebbene si pensi che
le sigarette elettroniche siano
meno nocive delle sigarette
convenzionali, questo non
trova conferma:
il dispositivo contiene
diverse sostanze
chimiche sull’effetto
delle quali non sono
ancora stati effettuati
studi a lungo termine e
sono necessarie ulteriori ricerche
sull’effetto nocivo causato dal
vapore, dagli aromi e dagli additivi
della nicotina.
Data l’incertezza che circonda
questi prodotti, la
European
Lung Foundation
e la European
Respiratory Society hanno deciso di
condurre ricerche per verificare gli
effetti delle sigarette elettroniche
sulla salute a breve e lungo termine.
In conclusione, non sono
attualmente disponibili dati per
consigliare l’uso delle sigarette
elettroniche come dispositivi
utilizzabili nella cessazione
del fumo di tabacco
di Riccardo Pela
Sigarette elettroniche, sì o no
tanti i dubbi sull’utilizzo e pochi gli studi sugli effetti