di Italo Paolini
Salute 360°
Vive la Santé
il sistema sanitario francese
La Francia ha un sistema sanitario
considerato tra i migliori nelle
classifiche dell’
Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS)
.
La legge più recente, del 21 luglio
2009, ha apportato riforme negli
ospedali e rispetto ai pazienti, la
salute e i territori (HPST: Ospedali,
Pazienti, Salute e Territori), e ha
stabilito gli indirizzi di massima
per l’
organizzazione del sistema
sanitario in tutto il territorio
francese
ai livelli nazionale e regionale
A livello nazionale, i Ministeri coinvolti
nella programmazione sanitaria sono:
• il “Ministère du Travail, de l’Emploi et
de la Santé” direttamente responsabile
della sanità pubblica;
• il “Ministère des Solidarités et de la
Cohésion Sociale”;
• il “Ministère du Budget” che, dopo
l’istituzione della legge quadro sulle
finanze pubbliche, influisce su tutte le
politiche pubbliche.
Al livello regionale, le Agenzie Sanitarie
Regionali (ARS) hanno il compito di
definire le grandi linee strategiche,
all’interno di un Piano sanitario
strategico regionale (PSRS). Sulla base
di questo PSRS, previa consultazione
della Conférence Régionale de
Solidarité et d’Autonomie - CRSA
(Conferenza Regionale di Solidarietà
e Autonomia), hanno il compito di
sostenere e promuovere lo sviluppo di
politiche e programmi di prevenzione,
migliorare la continuità delle cure,
garantire la governance ospedaliera
e decidere, con le autorità locali
coinvolte, la programmazione del
settore socio-sanitario.
Elementi caratterizzanti del sistema
francese
1) Finanziamento pubblico basato
sulla
“Securitè Sociale”
, articolata in
vari fondi malattia, definiti “regimes”,
ciascuno dei quali è collegato a una
specifica categoria di lavoratori.
L’adesione a tali regimi è obbligatoria
e comporta il pagamento, da parte
sia del lavoratore sia del datore di
lavoro, di un contributo commisurato
al reddito.
2) La libera consultazione di un
professionista (medico generalista,
specialista, dentista, laboratorio,
ausiliario medico, infermiere,
fisioterapista).
3) L’anticipo delle spese: il malato
paga direttamente le cure (accordi
nazionali o locali permettono a
volte l’esenzione dal pagamento
dell’anticipo delle spese, soprattutto
in caso di ricovero ospedaliero) e vi
è un successivo, rapido rimborso di
una buona parte (75%) della parcella,
dietro presentazione della ricevuta,
utilizzando la Carte vitale, cioè la
tessera magnetica grazie alla quale i
rimborsi vanno automaticamente sul
conto bancario.
Esistono tre tipi di previdenza:
1) la previdenza di base fornita dagli
enti che si occupano di sicurezza
sociale e di assicurazione contro la
disoccupazione. A seconda della
situazione lavorativa, gli assicurati
dipendono da diversi regimi di
sicurezza sociale, i tre principali sono:
il regime generale (gestito dalla
CNAMTS), il regime agricolo (gestito
dalla MSA), e il regime dei lavoratori
autonomi (gestito dal RSI). Questi
organismi versano più dell’80% delle
prestazioni sociali;
2) la previdenza integrativa fornita
dagli enti/organismi che si occupano
di previdenza integrativa: mutua,
compagnie di assicurazioni private,
fondi pensione. Gli assicurati
possono acquisire questa copertura
aderendo individualmente o a livello
collettivo nell’ambito dell’attività
professionale. Queste agenzie versano
circa il 5% delle prestazioni sociali, a
conferimento delle prestazioni di base;
3) le prestazioni/fondi di solidarietà
forniti dal pubblico (Stato e enti
locali), rappresentano circa l’11% delle
prestazioni sociali versate.
Le prestazioni ambulatoriali
prevedono, come detto, il pagamento
diretto da parte del paziente
e la percentuale di rimborso
varia a seconda del contratto di
previdenza integrativo sottoscritto
dal paziente. Questo “ticket” può
essere decisamente alto per alcune
prestazioni (protesi dentarie, ottica)
o esentato come nel caso di alcune
patologie croniche. L’accesso agli
specialisti può essere ad “accesso
diretto”, solo per ginecologi,
psichiatri e neuro-psichiatri, oculisti
e odontoiatri. Per gli altri specialisti il
ricorso mediato dal medico generalista
comporta notevoli incentivi
finanziari per il paziente.
L’assistenza ospedaliera si ha negli
ospedali pubblici e privati, in base a
tariffe stabilite a livello nazionale.
Interessante anche valutare le
differenze per l’accesso alla facoltà
di medicina in Francia.
A tutti è data la possibilità di iscriversi,
ma allo scadere del primo anno viene
svolto un test abbastanza duro e
approfondito su tutto quello che si è
studiato in facoltà.
Chi supera una soglia predefinita di
punteggio può continuare il percorso
di studio. Chi non lo supera ha altre
due possibilità prima di vedere chiuse
le porte della laurea in medicina.
Dal quarto anno, gli studenti di
medicina diventano parte integrante
del reparto e al di fuori degli orari di
lezione, lavorano come fa un “medico
interno” da noi in Italia: gestiscono
gli appuntamenti, le visite, le
prenotazioni, mettono i punti, entrano
in sala operatoria a tenere le valve.
Per questo hanno anche una
retribuzione, progressiva, fino a 200
euro mensili al sesto anno. Alla fine
del sesto anno vi è il secondo esame,
molto duro, definito a livello nazionale:
l’Epreuves Classantes Nationale
(ECN)
. L’abilitazione è integrata al
corso di laurea.
Settembre 2013 n. 8 -
21