Il Monastero - Il restauro
L’origine della chiesa e Farfa L’origine e il primo sviluppo della prepositura di San Benedetto di Villa Valle d'Acqua sono ancora avvolti nelle tenebre, mancando la carta di fondazione e testimonianze documentarie e letterarie attendibili. Gli scrittori di cose ascolane (Luzi, Capponi, ecc,) hanno accolto acriticamente questa notizia sull’origine della chiesa proposta dal Marcucci: ‘Il Vescovo [di Ascoli] fabricar fece nella Sommatina verso gli Appennini in contrada di para- sole (oggi Val d'Acqua) il Monastero colla Chiesa di S. Benedetto, già diruto, dotandolo con varj Beni aggiacenti al fiume Quieto (ora Fluvione)’. 20 Certamente lo storico ascola- no ha desunto la notizia dal doc. n. 1269 del Regesto di Farfa : ‘Adamo vescovo fonda un monastero in territorio ascolano nel luogo detto Sumati e concede ad esso molti beni’. 21 Va subito precisato che il documento farfense attribuisce al vescovo di Ascoli Adam 22 l’edificazione di un monastero vicino alla chie- sa già esistente di San Benedetto, la quale era situata 'in terri- torio esculano loco qui vocatur Sumati' 23 . Letto lontano da Ascoli, questo documento del Regesto ha suggerito una conclusione del tutto diversa: ‘Fu intorno al 990-996 che il vescovo di Ascoli [Adam] fondò l'importante Monastero di San Benedetto di Villa San Benedetto del comune di Amatrice’ 24 . A questo punto si pone l’ovvia domanda: ‘Il monastero fondato dal vescovo Adam sorgeva a Valle d'Acqua oppure nel territorio di Amatrice?’. Per rispondere all'interrogativo e collocare Sumati nel territorio di Valle d'Acqua, alcuni studiosi hanno tirato in ballo il documento n. 740 dello stesso Regesto : ‘Anno 1039: Trasmondo d’Ilperino e sua moglie Biliarda donano al mona- stero di Farfa beni situati nel territorio di Ascoli’ 25 . Dalla lettura dell’atto emerge chiaramente che quasi tutti i beni donati dai due coniugi al monastero sabino erano situati a Valle d’Acqua o nelle contrade limitrofe. Nel docu- mento, infatti, si parla di Torre Santa Lucia, Arli, Arola, Ripa con la chiesa di Santa Giusta, ecc. Allorché donano una pro- prietà su cui insisteva la chiesa ‘ormai diruta’ di San Giorgio, Trasmondo e la moglie tengono a precisare di averla ricevuta ‘in concambium aecclesiae sancti Silvestri aedificata in Summati ', chiesa che sorgeva ‘in alio loco infra ipsum comi- tatum’ di Ascoli 26 . Questo testo non autorizza nel modo più assoluto ad affermare che a Valle d’Acqua esisteva una contrada Summati , dove il vescovo Adam fondò un monastero bene- dettino. Anzi sembra dar ragione a quelli che, come Fatteschi 27 , Amatore 28 , Schuster 29 , Alessio 30 , Di Flavio 31 , non hanno alcun dubbio nel collocare il Summati dei docu- 17 pagina a sinistra Castel di Luco. Sullo sfondo si vede il monastero di San Benedetto di Valledacqua sotto Ignazio Danti, Carta geografica del Piceno , part., sec. XVI, Galleria delle carte geografiche, Vaticano
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