Il Monastero - Il restauro
C ompresa tra il versante sudorientale del Monte Teglia e il fiume Tronto e attraversata dal Fosso di Luco 1 , la pittoresca Valledacqua è un dolce sussul- tare di colline e pieghe vallive, ricche di prati, di alberi, di sor- genti e di ridenti paesetti: Arola, Cagnano, Luco, Paggese, Santa Maria, Torre Santa Lucia e Villa Valle d’Acqua. La frequentazione del luogo in epoca assai remota è testimoniata dal rinvenimento di materiale assegnato all’età del ferro 2 . Dopo la conquista romana del Piceno (269-268 a. C.), la Tavola Peutingeriana 3 colloca nell’odierno paese di Santa Maria la statio Ad Aquas , posta lungo l’antica via consolare Salaria 4 , e, più tardi, sede della plebs Sanctae Mariae de Aquis o, semplice- mente, plebs de Aquis , l’ ecclesia antiqua della Valle 5 . Dopo il disfacimento dell’impero romano, anche l’Aquasantano passò sotto il dominio degli Ostrogoti di Odoacre e Teodorico (476 d. C.) e si trovò coinvolto nella guerra greco-gotica (535-553) prima di essere occupato dai Longobardi e annesso al ducato di Spoleto (572 c. - 776) 6 . Con la vittoria dei Franchi sui Longobardi (776) e l’in- debolimento politico-militare del duca di Spoleto, Valledacqua fu sottoposta alla giurisdizione dei conti ‘de Comitatu Asculano et Aprutiensi’ 7 , dei Normanni 8 , del vescovo-principe di Ascoli e, più tardi, del comune della stes- sa città 9 . In questo periodo, una pluralità di famiglie aristocrati- che consolidò la sua presenza e il suo ruolo nella valle, instau- rando un rapporto di autorità, ma anche di solidarietà con i gruppi subalterni del territorio. Questa nobiltà ricca, intrepi- da, rispettosa dei valori cristiani 10 , la quale viveva principal- mente di rendite fondiarie, tra i secc. XIII-XIV entrò in con- flitto con il comune di Ascoli, il quale le impose munera per- sonalia et patrimonialia e, dopo aver distrutto i loro castelli, il comune di Ascoli li ‘redussit ad civitatem et [...] fecit villas [per accogliere le popolazioni dei castra destructa ] et posuit territorium” nel suo comitato. Nacquero così le ville di Cagnano, Arola, San Lorenzo (poi Paggese), Valle d’Acqua, ecc. 11 . Una abbondante documentazione notarile ci fa cono- scere l’organizzazione politica e amministrativa della Valle dal primo Quattrocento alla fine del Settecento. Le sette ville o sindacati costituivano il districtus o vicariatus Vallis Aque o Aquarum 12 , con centro principale prima Luco, poi Paggese e, solo a partire dal Cinquecento, Acquasanta 13 . Gli organi del governo del distretto erano il parlamento , formato da tutti i capifamiglia possidenti o lavoratori autonomi della Valle, e il L A STORIA Giannino Gagliardi e Emidio Santoni 13
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