67 emerse nelle precedenti aree di indagine: l’impatto della pandemia sulla salute mentale e l’aumentata preoccupazione nei confronti della solitudine e del lavoro. Per gli studenti delle superiori dopo il tema del lavoro (53,4%) sale al secondo posto quello dell’ambiente (47,7%), seguito dal supporto psicologico (44%), per gli studenti universitari ai primi due posti troviamo il lavoro (61,1%) e il supporto psicologico (56,4%), indicati nel confronto in maniera più diffusa, mentre al terzo posto segue l’ambiente (47,8%). Cosa emerge in una prospettiva sindacale? - Tra partiti politici, governo e istituzioni religiose, il sindacato è il soggetto verso cui gli studenti esprimono maggiore fiducia (24,4%). Al di fuori della sfera familiare e amicale e della scuola, dunque, il sindacato rappresenta il soggetto di prossimità con cui i giovani immaginerebbero più diffusamente una interlocuzione. I livelli più elevati di fiducia sindacale emergono per gli studenti maschi (27,3%), per i profili a più alta scolarità (25,7%) e di stabilità occupazionale dei genitori (25,3%), per chi nel corso della pandemia ha vissuto una stabilità (26,3%) o un miglioramento (27,5%) della condizione economica propria e della propria famiglia, per gli studenti più impegnati in attività extrascolastiche (40,7%), per chi ha un profilo valoriale collettivo-espressivo (25,7%), per i profili a più alta fiducia/stima verso gli adulti (30,3%) e per chi ha una visione più ottimista del futuro (27,5%). - Nonostante il lavoro non rappresenti la prima fonte di preoccupazione aumentata nel corso della pandemia, quando gli studenti sono chiamati a immaginarsi una interlocuzione con gli attori istituzionali il primo bisogno che esprimono è di natura occupazionale. Da questa considerazione scaturiscono, potenzialmente, due deduzioni. Da una parte, i giovani esprimono ancora una cultura lavoristica ovvero dove il lavoro non è a latere del proprio futuro ma ne rappresenta un aspetto centrale. Dall’altra parte, i temi occupazionali rappresentano il terreno di incontro e confronto tra giovani e attori istituzionali su cui il sindacato può agire il suo protagonismo come soggetto di rappresentanza collettiva. - Nella costruzione di un dialogo tra studenti e sindacato diventa di primaria importanza prestare attenzione a quelle contrapposizioni valoriali contese ovvero tra uguaglianza e merito e tra passioni e profitto. Costruire quindi un percorso di interlocuzione che non ponga aprioristicamente in conflitto i termini valoriali contesi ma che li sappia opportunamente ricomporre dentro una cornice di dialogo. - Nella apertura di dialogo risulta fondamentale tenere conto della rilevanza attribuita al concetto di trasparenza e sincerità da parte dei giovani. Solo facendo perno sulla trasparenza e su un sincero interessamento all’ascolto sarà possibile superare l’iniziale clima di sfiducia dei giovani verso gli adulti e invertire la diffusa percezione di essere sottostimati e non considerati da parte degli adulti. Chi sono gli studenti esposti a maggiori criticità? - Nel corso dell’analisi, sia all’interno della componente degli studenti delle scuole superiori che all’interno di quella degli studenti universitari, si sono ripetuti degli schemi interpretativi che hanno permesso di delineare i profili socio-anagrafici degli studenti su cui si sono concentrate e sovrapposte le diverse criticità, in particolare rispetto al tema della Dad e della salute mentale. - In primo luogo, si segnala una relazione evidente tra come si è vissuta la didattica a distanza e il più generale impatto in termini di salute mentale: gli studenti con un atteggiamento più critico nei confronti della Dad sono anche coloro che hanno vissuto maggiori criticità in termini di impatto
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