Chiedimi come sto

50 La quota di coloro che considerano utile un servizio di supporto psicologico e vorrebbero usufruirne differisce significativamente dalla media campionaria (35,3%): - Per le studentesse (39,4%) e per gli studenti non binari (44,9%) mentre per gli studenti maschi si registrano percentuali decisamente più contenute (23,9%); - Per gli studenti universitari fuori sede (56%) e soprattutto per chi si dice vittima di più forme di bullismo e discriminazioni (47%) e per i profili a più alta criticità di salute mentale (48%); - Nelle regioni del Sud (43,7%) e delle Isole (41,5%), ovvero anche dove si regista la più bassa consapevolezza dell’esistenza dei servizi di supporto psicologico; - Per chi studia nelle città metropolitane e per gli studenti universitari che vivono con amici e altri inquilini; - Per chi proviene da famiglie a più bassa scolarizzazione (39,7%) e a più alta instabilità occupazionale (43,7%) e per chi ha vissuto un peggioramento della propria condizione economica nel corso della pandemia (41,7%). Si conferma, dunque, come la dimensione economica familiare sia in relazione non solo con la manifestazione delle più elevate criticità sulla salute mentale ma anche con una più diffusa esplicitazione della richiesta di un supporto psicologico a scuola/università; - In ultimo, appare di interesse osservare come l’esigenza di ricorrere al servizio di supporto psicologico presso la propria scuola/università aumenti al decrescere della fiducia verso gli adulti: più alta è la stima/fiducia verso gli adulti, minore è la richiesta di un supporto psicologico. Figura 45 - Pensi che sia utile avere un servizio di supporto psicologico a scuola/università? (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. In ultimo è stato chiesto al campione se nel corso della pandemia si fosse effettivamente rivolto ad un servizio di supporto psicologico, distinguendo tra servizio privato, pubblico o scolastico. A prescindere dalla tipologia di servizio, è possibile osservare come circa 1 studente medio su 4 (23,7%) e circa 1 studente universitario su 3 (31,2%) si sia rivolto a un qualche servizio di supporto psicologico nel corso della pandemia. Nel 60% dei casi (15,5% rispetto al campione complessivo) si è rivolto ad un servizio privato, nel 19,1% dei casi (5% rispetto al campione complessivo) a un servizio scolastico, nel 13,2% dei casi a un servizio pubblico (3,4% rispetto al campione complessivo) e nell’8,4% (2,2% del campione complessivo) a due o più forme di servizio contemporaneamente. Pur se il servizio privato è sempre prevalente, tra gli studenti delle scuole superiori si rintraccia la quota più consistente di chi si rivolge ai servizi scolastici di supporto psicologico (22,5% sul totale di chi si è rivolto ai servizi piscologici in pandemia a fronte del 13,8% tra gli studenti universitari). 4,8 1,2 3,6 61,4 44,2 55,7 27,3 51,4 35,3 6,5 3,2 5,4 Scuola media superiore Università Totale No Sì, credo che sia utile ma al momento non vorrei usufruire del servizio Sì, credo che sia utile e vorrei usufruire del servizio Non saprei

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