Chiedimi come sto

45 - La pandemia come opportunità riflessiva sembra declinarsi diversamente a seconda della tipologia di studenti: per gli studenti medi soprattutto come tempo da dedicare agli hobby e passioni e per gli studenti universitari come “pausa di riflessione” per rimettere in discussione le proprie scelte di vita e di studio; - Se rispetto allo sconvolgimento dei ritmi del sonno e alla ridotta attività fisica si rileva una sostanziale concordanza delle risposte, la cura dell’aspetto mostra una asimmetrica distribuzione delle risposte: a fronte di una quota maggioritaria che ne descrive una diminuzione in entrambi i sotto-campioni, per gli studenti medi il 28,8% registra un aumento a fronte del 18,8% degli studenti universitari; - I rapporti in famiglia si sono inaspriti per circa 2 studenti su 5 nel corso della pandemia sia per gli studenti medi che gli studenti universitari. L’incrocio dei comportamenti osservati per le principali variabili esplicative permette di far emergere le seguenti evidenze: - Sebbene il fumo rimanga sempre un comportamento contenuto, si rileva un aumento più alto della media per chi è stato vittima di più forme di bullismo e discriminazioni e per i profili a elevata criticità di salute mentale ovvero coloro che hanno subito contemporaneamente più conseguenze negative sul piano emotivo e sentimentale; - I disturbi del sonno sono molto diffusi ovunque ma salgono soprattutto al crescere delle criticità di salute mentale e toccano i picchi più elevati per gli studenti non binari, per le vittime di più forme di discriminazione e bullismo, per chi, nella pandemia, ha visto peggiorare la propria condizione economica o della propria famiglia e per gli studenti scettici rispetto alla Dad; - Le relazioni con i conviventi, siano essi famigliari o coinquilini, sono peggiorate soprattutto per chi è impegnato in attività extrascolastiche, per i profili ad elevata criticità sulla salute mentale e per chi è stato vittima di più forme di bullismo e discriminazione; - La cura del proprio aspetto non mostra distribuzioni asimmetriche in base al genere e se ne registra una diminuzione soprattutto in relazione al peggioramento delle condizioni economiche durante la pandemia e all’impatto altamente critico sul piano emotivo e di salute mentale; - Se la quota di chi ha vissuto la pandemia come una opportunità per dedicarsi ai propri hobby e passioni è massima nei profili a prevalenza di effetti positivi sulla salute mentale e quindi in chi non ha vissuto criticità dal punto di vista emotivo, la quota di chi, invece, vede la pandemia come occasione per ripensare le priorità della propria vita trova la sua espressione più diffusa dove le criticità di salute mentale sono più alte; - Il genere appare come discriminante rispetto all’utilizzo dei videogiochi: se tra le studentesse solo il 20,8% ne rileva un aumento nel corso della pandemia, tra gli studenti maschi e gli studenti non binari la quota sale rispettivamente a 53,9% e 46,9%; - Gli incontri con gli amici sono diminuiti soprattutto per gli studenti universitari fuori sede e per i profili ad elevata criticità di salute mentale. Lo sguardo dell’indagine si sposta ad analizzare il set di comportamenti a più alta criticità. Diversamente dal primo set di comportamenti, la struttura della domanda consente di verificare se la pandemia è stata la causa scatenante dell’insorgenza del comportamento specifico o se, tale fattispecie comportamentale, fosse presente anche prima. In generale, con la pandemia:

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