37 più di uno su dieci è aumentata (12,6%). Maggiori criticità si riscontrano per gli studenti universitari, dove per il 32,5% è diminuita la frequenza rispetto al 19,2% degli studenti delle scuole superiori. Anche in questo caso le difficoltà più diffuse si riscontrano per i profili di rispondenti osservati in precedenza: per gli studenti degli istituti tecnici (il 26,2% ha diminuito la propria frequenza alle lezioni) e per gli studenti delle facoltà medico-sanitarie (34,8%), per gli studenti non binari (34,2%), Extra-Eu (31,2%), per gli studenti che frequentano la scuola/università in un’altra regione di residenza (27,4%), per gli studenti che hanno entrambi i genitori non occupati (33,2%) e che hanno vissuto un peggioramento delle propria condizione economica familiare (28,7%), per gli studenti che hanno subito due (30,8%) o più forme di bullismo/discriminazioni (34,7%), per gli studenti che hanno una bassa fiducia verso gli adulti (29,9%) e per gli studenti scettici della Dad (28,2%). Pre gli studenti delle regioni del Sud (25,3%) e delle Isole (25%) e per gli studenti che impiegano più di 60 minuti a raggiungere la scuola/università si osserva una maggiore polarizzazione: da un lato presentano una quota più elevata di studenti che ha diminuito la propria frequenza alle lezioni (Sud: 25,3%; Isole: 25%; più di 60 minuti: 27,4%), dall’altro una quota più elevata che ha aumentato la propria frequenza (Sud: 16,9%; Isole: 15,3%; più di 60 minuti: 16,5%). Figura 33 - Rispetto agli altri anni scolastici, durante l’emergenza sanitaria la tua frequenza (on line o in presenza) alle lezioni/corsi è: (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Oltre al cambiamento della frequenza alle lezioni, l’indagine ha indagato anche se nel corso dell’emergenza sanitaria sia emersa tra gli studenti la volontà di abbandonare la scuola/gli studi. Nel complesso questa tendenza ha interessato un quarto degli studenti (26,4%): il 19,2% ha iniziato a pensare di poter abbandonare gli studi durante il periodo della Dad e il 7,2% ci pensava sia prima che durante il periodo della Dad. Considerando in modo congiunto gli studenti che hanno iniziato a pensarci durante il periodo della Dad e gli studenti che ci pensavano sia prima sia durante, maggiori criticità si riscontrano nuovamente per gli studenti universitari (33,7% rispetto a 22,7% degli studenti delle scuole superiori), e in particolare per gli studenti di facoltà scientifico-tecnologico (34,8%) e umanistico-sociale (34,5%). Tra gli studenti una maggiore propensione all’abbandono scolastico si registra per gli studenti degli istituti professionali (34,1%). Rispetto alle caratteristiche socio-anagrafiche degli studenti si osserva anche in questo caso una maggiore concentrazione di criticità sui alcuni profili in precedenza richiamati: studenti non binari (46,4%), Extra-Eu 27 (33,5%), delle regioni del Sud (29,7%) e delle Isole (28,1%), studenti che frequentano la scuola/università in una provincia (32%) o regione diversa da quella di residenza (32,8%) e che impiegano più di 60 minuti per raggiungerla (34,3%), studenti che hanno entrambi i genitori con al massimo la licenza media inferiore (34,4%), con i genitori entrambi non occupati (39,8%), e che hanno vissuto un peggioramento della propria 19,2 32,5 23,6 69,1 53,2 63,9 11,7 14,3 12,6 Scuola media superiore Università Totale Diminuita Rimasta invariata Aumentata 28,2 14,7 61,3 68,8 10,5 16,5 Studenti scettici della Dad Studenti entusiasti della Dad Diminuita Rimasta invariata Aumentata
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