CHIEDIMI COME STO Gli studenti al tempo della pandemia
2 La ricerca è stata realizzata da Ires Emilia-Romagna e Alta Scuola Spi-Cgil per conto di Spi-Cgil Nazionale, Rete degli Studenti Medi, Unione degli Universitari, e in particolare curata da Davide Dazzi e Assunta Ingenito (Ricercatori Ires Emilia-Romagna). Ringraziamo la Dott.ssa Alessandra Mancaruso (Ausl Bologna - Unità Operativa Psichiatria e Psicoterapia Età Evolutiva U.O. NPIA-DSM) e la Dott.ssa Veronica Pignataro (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna - U.O. Neuropsichiatria infantile dell’età pediatrica) per l’importante contributo fornito nella costruzione del questionario di indagine. Ringraziamo tutti gli studenti che hanno partecipato all’indagine raccontando la propria esperienza durante la pandemia.
3 Indice Premessa ............................................................................................................................................... 4 Percorso di ricerca: strumenti e metodi .................................................................................................. 5 Capitolo 1 - Studenti intercettati ............................................................................................................ 6 1.1 - Profilo anagrafico e scolastico/universitario......................................................................................... 6 1.2 - Profilo familiare ................................................................................................................................... 11 1.3 - Bullismo e discriminazioni ................................................................................................................... 14 Capitolo 2 - Identità e valori ................................................................................................................. 16 2.1 - Valori e profili identitari ...................................................................................................................... 16 2.2 - Dimensione fiduciaria.......................................................................................................................... 19 2.3 - Visione generazionale e intergenerazionale ....................................................................................... 22 2.3.1 - La generazione degli studenti: percezioni a confronto ................................................................ 22 2.3.2 - Gli adulti attraverso gli occhi degli studenti ................................................................................. 26 Capitolo 3 - Didattica a distanza tra criticità e punti di forza .................................................................. 28 3.1 - Criticità vissute durante il periodo della Dad ...................................................................................... 28 3.2 - Benefici vissuti durante il periodo della Dad....................................................................................... 31 3.3 - Profili di reazione alla Dad................................................................................................................... 34 3.4 - Ulteriori riflessioni: tempi, frequenza delle lezioni, abbandono degli studi ....................................... 36 Capitolo 4 - Salute mentale .................................................................................................................. 40 4.1 - Stati d’animo/emozioni e pandemia ................................................................................................... 40 4.2 - Comportamenti e pandemia ............................................................................................................... 43 4.3 - Rientro a scuola ................................................................................................................................... 47 4.4 - Supporto psicologico ........................................................................................................................... 49 Capitolo 5 - Visione del futuro tra preoccupazioni e priorità di intervento.............................................. 54 5.1 - Visione del futuro ................................................................................................................................ 54 5.2 - Preoccupazioni vissute ........................................................................................................................ 57 5.3 - Priorità di intervento ........................................................................................................................... 60 Riflessioni finali di sintesi ..................................................................................................................... 63
5 Percorso di ricerca: strumenti e metodi La pandemia Covid-19 ha sicuramente rappresentato un evento senza precedenti che ha prodotto a livello mondiale importanti conseguenze su diverse sfere della vita quotidiana, dalla salute fisica e mentale, alla scuola, al mondo economico e del lavoro. La popolazione giovanile ha risentito notevolmente degli effetti della pandemia, poiché costretti all’isolamento proprio nella fase della vita in cui risulta centrale la socialità, l’esplorazione nei confronti dell’esterno e la ricerca di autonomia e di relazioni significative al di fuori della propria famiglia di origine. Inoltre, i più giovani si sono dovuti confrontare con la trasformazione, e talvolta la chiusura, dei propri spazi educativi e di socializzazione. Il presente lavoro di ricerca si propone di indagare quali siano stati gli effetti della pandemia nel rapporto tra studenti e scuola/università, e in particolare, oltre al profilo socio-anagrafico, esplorare: - L’orientamento valoriale e identitario degli studenti; - Le criticità e gli aspetti positivi vissuti durante il periodo della Dad; - Gli effetti dell’emergenza sanitaria in termini di salute mentale; - Gli effetti sulle preoccupazioni e sulle aspettative per il futuro. Per raggiungere le finalità di ricerca sopra descritte, è stato seguito un approccio che utilizzasse in maniera complementare metodologie qualitative e quantitative. La costruzione del questionario di indagine è stata preceduta da alcune interviste a figure psicologiche e da due focus group con studenti delle scuole medie superiori e universitari, al fine di ascoltare direttamente la voce degli studenti e co-costruire il questionario attraverso una metodologia partecipata. Successivamente, il questionario è stato diffuso via web attraverso i canali di comunicazione della Rete degli studenti medi e dell’Unione degli Universitari nel periodo compreso tra il 22 febbraio e il 27 marzo 2022. In circa un mese di diffusione, l’indagine ha intercettato circa 30mila studenti.
6 Capitolo 1 - Studenti intercettati Il rapporto di ricerca si apre con la descrizione del campione di indagine, cioè degli studenti che hanno partecipato all’indagine compilando il questionario. In particolare, verrà presentato il profilo anagrafico e quello scolastico/universitario, dove si indagherà la regione in cui gli studenti frequentano la scuola/università e la sua raggiungibilità, e la partecipazione degli studenti ad attività extrascolastiche/universitarie. Seguirà l’analisi del profilo famigliare, e nello specifico la modalità abitativa degli studenti, il titolo di studio e lo stato occupazionale dei genitori, e le ripercussioni economiche che la pandemia ha generato sulle condizioni economiche delle famiglie degli studenti. Infine, il capitolo si chiuderà con un affondo sugli episodi di bullismo/discriminazioni subite dagli studenti nel corso del proprio percorso scolastico/universitario. Tutte le informazioni riportate di seguito, oltre a costituire una prima fotografia sul campione, rappresenteranno le chiavi di lettura trasversali alle successive aree di indagine, al fine di far emergere le potenziali analogie e differenze tra i diversi gruppi di rispondenti e di indagare le dinamiche sociali che sottendono le tendenze aggregate. 1.1 - Profilo anagrafico e scolastico/universitario Nel complesso hanno compilato il questionario di indagine circa 29mila studenti1, frequentanti per il 67,3% la scuola media superiore e per il 32,7% l’università. In particolare, tra gli studenti delle scuole superiori la maggioranza degli studenti frequenta il liceo (79,3%), e in maniera più contenuta gli istituti tecnici (17,1%), gli istituti professionali (3,5%) e i centri di formazione professionale (0,1%), mentre tra gli studenti universitari le facoltà più presenti sono quelle di tipo umanistico-sociale (55,2%), seguite da quelle scientificotecnologiche (29,6%) e da quelle medico-sanitarie (15,2%). Figura 1 - Attualmente frequenti: (composizione %) 1 L’indagine ha intercettato nel complesso 32.915 studenti ma ai fini delle elaborazioni statistiche sono stati ritenuti validi 29.281 questionari. 67,3 32,7 Scuola media superiore Università
7 Se frequenti la scuola media superiore, frequenti: (composizione %) Se frequenti l’università, frequenti una facoltà di tipo: (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Rispetto alle caratteristiche anagrafiche, dal punto di vista del genere prevale la componente femminile (69%), seguita da quella maschile (28,2%) e in maniera contenuta da quella non binaria (2,7%), rispetto alla classe di età prevalgono le fasce più giovani (37,6% di 13-16enni e 34% di 17-19enni), dato questo in linea con una maggiore presenza nel campione di studenti delle scuole superiori, e dal punto di vista della nazionalità prevale inmodo importante la componente italiana (96%), con quote molte contenute di studenti di altre nazionalità Eu-27 (1,7%) ed extra-Eu 27 (2,3%). Figura 2 - Genere e classi di età (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Declinando i dati per la tipologia di istituzione scolastica frequentata emerge come: - Tra gli studenti delle scuole superiori vi sia una maggiore presenza di studenti di genere maschile (30,1%) e non binario (2,1%) rispetto a quanto registrato per gli studenti universitari, dove la distribuzione appare più concentrata sugli studenti di genere femminile (73,9%). Inoltre, all’interno delle diverse tipologie di scuola/università si registra una maggiore presenza di studentesse nei licei e nelle facoltà umanistico-sociali; - Le classi di età appaiono comprensibilmente differenziate tra le due diverse istituzioni, con un progressivo aumento delle classi di età al passaggio dalla scuola superiore all’università; - Sia nella scuola superiore che nell’università la quasi totalità degli studenti è di nazionalità italiana, con una diffusione più ampia della componente europea ed extra-europea nella scuola superiore (4,7% rispetto a 2,7%). Rispetto alle tipologie di scuola/università si riscontra una maggiore presenza di studenti europei ed extra-europei negli istituti tecnici e professionali, e una maggiore presenza di 79,3 17,1 3,5 0,1 Liceo Istituto tecnico Istituto professionale Centro di formazione professionale 15,2 29,6 55,2 Medico-sanitario Scientifico-tecnologico Umanistico-sociale 28,2 69,0 2,7 Maschile Femminile Non binario 37,6 34,0 18,4 10,1 13-16 anni 17-19 anni 20-22 anni 23 anni e più
8 studenti extra-europei nelle facoltà di tipo scientifico-tecnologico, rispetto a quanto invece rilevato nelle facoltà medico-sanitarie e umanistico-sociali. Tab. 1 - Genere e classi di età - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Maschile 30,1 24,3 Femminile 66,6 73,9 Non binario 3,2 1,7 Totale 100,0 100,0 13-16 anni 56,0 0,0 17-19 anni 43,3 14,9 20-22 anni 0,6 54,7 23 anni e più 0,2 30,3 Totale 100,0 100,0 Italiana 95,3 97,3 Eu-27 2,0 1,1 Extra Eu-27 2,7 1,6 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Rispetto alla ripartizione geografica, si registra una presenza di studenti che frequentano la scuola/università pari al 10,1% in regioni del Nord-Ovest, al 40% in regioni del Nord-Est, al 31% in regioni del Centro, al 9,4% in regioni del Sud e al 9,5% in regioni delle Isole. Figura 3 - Ripartizione geografica in cui si trova la scuola/università frequentata (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Tab. 2 - Ripartizione geografica in cui si trova la scuola/università frequentata (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nord-Ovest 9,0 12,2 Nord-Est 38,9 42,3 Centro 33,4 26,3 Sud 8,4 11,4 Isole 10,3 7,9 Totale 9,0 12,2 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Agli studenti è stato chiesto di rispondere ad alcune domande sulla localizzazione e raggiungibilità delle sedi scolastiche/universitarie: - Il 71,5% degli studenti frequenta la scuola/università nella stessa provincia di residenza, percentuale che sale comprensibilmente per gli studenti delle scuole superiori (87,7%), mentre tra gli studenti universitari si riscontra un maggiore diffusione di studenti “fuori sede” che frequentano l’università in un’altra provincia della stessa regione (28,4%) e in una regione diversa da quella di residenza (32,5%). In particolare, tra gli universitari che frequentano l’università nelle regioni del 10,1 40,0 31,0 9,4 9,5 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole
9 nord-est, del centro e del nord-ovest si registrano le percentuali più elevate di studenti che frequentano l’università in una regione diversa da quella di residenza; - Il 59% degli studenti frequenta la scuola/università in un comune di dimensioni intermedie e il 31,7% in una Città Metropolitana. Anche in questo caso le distribuzioni appaiono differenziate tra la tipologia di istituzione scolastica: tra gli studenti delle superiori aumenta la quota di chi frequenta la scuola in un piccolo comune, mentre tra gli universitari cresce la quota di chi frequenta l’università in una Città Metropolitana. Tra gli studenti delle superiori la quota di chi frequenta la scuola in un piccolo comune è massima tra gli studenti delle regioni del Sud, mentre tra gli universitari la quota di chi frequenta l’università in comune di dimensioni intermedie è massima tra le regioni del Nord-Est, del Centro e del Sud, e la quota di chi la frequenta in una Città Metropolitana è massima tra le regioni delle isole e del NordOvest; - Il 65,8% impiega fino a 30 minuti per raggiungere la scuola/università dalla propria abitazione (solo andata): sono gli studenti universitari a registrare i maggiori tempi di percorrenza, dato influenzato dalla necessità di raggiungere più di frequente una sede posta in una provincia/regione diversa da quella di residenza. In generale, i tempi di percorrenza appaiono minimi per gli studenti delle superiori che frequentano la scuola nella stessa provincia di residenza (75,5% fino a 30 minuti) e per gli universitari che frequentano l’università in una regione diversa da quella di residenza (65,8% fino a 30 minuti) probabilmente poiché trasferiti ad abitare in aree centrali e prossime alle sedi universitarie. Figura 4 - Localizzazione e raggiungibilità della scuola/università: (composizione %) La scuola/università che frequenti si trova: Dove frequenti la scuola/università? Per raggiungere la tua scuola/università dalla tua abitazione (solo andata), in media impieghi: Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Tab. 3 - Localizzazione e raggiungibilità della scuola/università - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nella stessa provincia in cui hai la residenza 87,7 39,2 In un’altra provincia ma nella stessa regione in cui hai la residenza 10,7 28,4 In una regione diversa da quella in cui hai la residenza 1,6 32,5 Totale 100,0 100,0 In un piccolo comune (fino a 15mila abitanti) 12,1 3,0 In un comune di dimensioni intermedie 58,8 59,7 In una Città Metropolitana 29,0 37,3 Totale 100,0 100,0 Fino a 30 minuti 72,7 51,7 Tra 30 e 60 minuti 23,4 25,7 Più di 60 minuti 4,0 22,6 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 71,8 16,5 11,7 Nella stessa provincia in cui hai la residenza In un’altra provincia ma nella stessa regione in cui hai la residenza In una regione diversa da quella in cui hai la residenza 9,1 59,1 31,7 In un piccolo comune (fino a 15mila abitanti) In un comune di dimensioni intermedie In una Città Metropolitana 65,8 24,1 10,1 Fino a 30 minuti Tra 30 e 60 minuti Più di 60 minuti
10 Il profilo scolastico/universitario si chiude indagando la partecipazione degli studenti ad attività extrascolastiche ed extra-universitarie. Nel complesso il 43,6% del totale degli studenti non partecipa ad alcuna attività, il 45,9% partecipa ad un’attività (principalmente sportiva o artistica) e il 10,6% partecipa a due o più attività (principalmente sportiva/artistica e associativa). Figura 5 - Partecipi ad attività extra-scolastiche o extra-universitarie? (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Declinando i dati per le principali variabili emerge come: - Tra gli studenti delle scuole superiori si registra una maggiore quota di chi svolge almeno un’attività (60,5%) rispetto agli studenti universitari (48,1%), e soprattutto un’attività sportiva/artistica, mentre tra gli universitari appare più diffusa l’attività associativa; - Sia per gli studenti delle superiori che per gli universitari si registra una maggiore partecipazione ad attività extra-scolastiche/universitarie per la componente maschile, per la componente italiana e per gli studenti che frequentano la scuola/università nella stessa provincia di residenza. Tab. 4 - Partecipi ad attività extra-scolastiche o extra-universitarie? - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nessuna attività 39,5 51,9 Una attività - sportiva, artistica 42,0 24,4 Una attività - associativa 5,4 9,6 Una attività - religiosa 1,3 1,4 Una attività - politico/sindacale 1,1 2,1 Due attività - sportiva, artistica e associativa 5,0 4,2 Due o più attività - altre combinazioni 5,6 6,4 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 43,6 36,3 6,8 1,4 1,5 4,7 5,8 Nessuna attività Una attività - sportiva, artistica Una attività - associativa Una attività - religiosa Una attività - politico/sindacale Due attività - sportiva, artistica e associativa Due o più attività - altre combinazioni
11 1.2 - Profilo familiare Dopo aver ripercorso il proprio profilo anagrafico e scolastico/universitario, agli studenti intercettati è stato chiesto di rispondere ad alcune domande sul profilo abitativo e familiare, elementi importanti ai fini dello studio delle successive aree di indagine. Rispetto al profilo abitativo, la quasi totalità degli studenti vive con la propria famiglia di origine (il 63,6% con i propri genitori e fratelli/sorelle/altri parenti e il 23% solo con i propri genitori o altri parenti), circa uno studente su dieci vive con amici/coinquilini (11,6%), e solo una quota molto contenuta vive da solo (1,9%). Figura 6 - Modalità di convivenza e disponiblità di uno spazio personale (composizione %) Con chi vivi? Nella tua abitazione hai a disposizione un tuo spazio personale (una stanza solo per te)? Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Anche in questo caso la declinazione dei dati per tipologia di istituzione scolastica ci restituisce due fotografie diverse: - Tra gli studenti della scuola superiore cresce la quota di chi vive con la propria famiglia di origine coprendo la quasi totalità degli studenti (99%); - Tra gli studenti universitari cresce la quota di chi vive con amici/coinquilini, che interessa circa un terzo degli studenti (34,2%), e la quota di chi vive da solo, anche se interessa una parte contenuta di rispondenti (4,7%). La quota di studenti universitari che vive al di fuori del proprio nucleo familiare cresce all’aumentare della distanza tra la sede universitaria e la propria provincia di residenza, ed è massima per gli studenti che frequentano l’università in un’altra regione rispetto a quella di residenza (rispettivamente il 67,9% vive con amici/coinquilini e il 6,2% da solo). Ulteriore specifica del profilo abitativo è la domanda che indaga se gli studenti possiedono un proprio spazio personale all’interno della propria abitazione (una stanza solo per se stessi), elemento che sarà interessante incrociare con le successive aree di indagine, e soprattutto rispetto a quelle relative alla salute mentale e alle difficoltà vissute durante il periodo della Dad. Nel complesso il 76% degli studenti possiede uno spazio personale, con una percentuale leggermente più elevata per gli studenti universitari rispetto a quella degli studenti delle scuole superiori (79% rispetto a 74,6%). Sia per gli studenti superiori che per quelli universitari la percentuale di chi possiede un proprio spazio personale si contrare quando gli studenti vivono con i propri genitori e fratelli o con amici/coinquilini, mentre cresce per gli studenti che abitano solo con i propri genitori. 1,9 23,0 63,6 11,6 Da solo/a Con i tuoi genitori o altri parenti (zii, nonni) Con i tuoi genitori + fratelli/sorelle/altri parenti Con amici, coinquilini 24,0 76,0 No Sì
12 Tab. 5 - Modalità di convivenza e disponiblità di uno spazio personale - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Da solo/a 0,5 4,7 Con i tuoi genitori o altri parenti (zii, nonni) 24,1 20,8 Con i tuoi genitori + fratelli/sorelle/altri parenti 74,9 40,3 Con amici, coinquilini 0,5 34,2 Totale 100,0 100,0 No, non ho a disposizione un mio spazio personale (una stanza solo per me) 25,4 21,0 Sì 74,6 79,0 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. L’analisi prosegue indagando il livello di scolarizzazione e lo stato occupazionale dei genitori degli studenti, elementi anche questi utili per osservare delle potenziali differenze tra i rispondenti nelle successive aree di indagine. Rispetto al livello di scolarizzazione per il 64,1% degli studenti entrambi i genitori hanno conseguito un titolo di studio pari o superiore alla licenza di scuola media superiore, per il 25,8% solo un genitore è in possesso di tale titolo, e per la restante quota di rispondenti nessuno dei due genitori ne è in possesso (10,1%). Nel confronto tra istituzioni scolastiche emerge un più alto livello di scolarizzazione genitoriale per gli studenti delle scuole superiori rispetto a quanto registrato per l’università (rispettivamente per il 66,1% e per il 59,9% entrambi i genitori hanno un titolo di studio pari o superiore alla licenza di scuola superiore). Rispetto allo stato occupazione per il 72,5% degli studenti intercettati entrambi i genitori sono occupati, per il 25,1% solo uno dei due genitori è occupato e per la restante quota di rispondenti nessuno dei due genitori è occupato (2,4%). Anche in questo caso si registra una fotografia leggermente più positiva per gli studenti delle scuole superiori, dato questo influenzato dalla relazione stessa che intercorre tra titolo di studio e stato occupazionale: al crescere del titolo di studio dei genitori cresce la quota di genitori che sono entrambi occupati, segnalando un effettivo additivo tra due fattori considerati protettivi per il proprio benessere socio-economico. Al contrario, al diminuire del titolo di studio diminuisce anche la quota dei genitori che sono entrambi occupati, segnalando in questo caso un effetto additivo tra fattori di rischio. Figura 7 - Tra i tuoi genitori: (composizione %) 10,1 25,8 64,1 Nessuno dei due ha la licenza di scuola media superiore Solo uno dei due ha almeno la licenza di scuola media superiore Entrambi hanno almeno la licenza di scuola superiore 2,4 25,1 72,5 Nessuno dei due lavora/è occupato Solo uno dei due lavora/è occupato Entrambi lavorano/sono occupati
13 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Declinando entrambi i dati per le variabili anagrafiche emerge come sia per gli studenti delle scuole superiori che per gli studenti universitari titoli studio più contenuti e una minore occupazione si registra in particolare per la componente extra-Eu degli studenti, segnalando una maggiore fragilità socio-economica per questo gruppo di rispondenti. Tab. 6 - Tra i tuoi genitori - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nessuno dei due ha la licenza di scuola media superiore 9,0 12,4 Solo uno dei due ha almeno la licenza di scuola media superiore 24,9 27,7 Entrambi hanno almeno la licenza di scuola superiore 66,1 59,9 Totale 100,0 100,0 Nessuno dei due lavora/è occupato 1,7 2,4 Solo uno dei due lavora/è occupato 23,1 25,1 Entrambi lavorano/sono occupati 75,3 72,5 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Per comprendere quali cambiamenti fossero intercorsi sulla propria condizione economica familiare durante la pandemia, agli studenti è stato chiesto di indicare se dal punto di vista economico avessero vissuto un peggioramento, un miglioramento o una situazione stazionaria. In generale per due terzi degli studenti intercettati la condizione economica è rimasta stabile (64,8%) e per tre studenti su dieci si è registrato un peggioramento (31,8%). Figura 8 - Con la pandemia la condizione economica tua o della tua famiglia è: (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 7,2 39,7 53,1 3,2 32,7 64,0 1,3 19,7 79,0 Nessuno dei due è occupato Solo uno dei due è occupato Entrambi sono occupati Nessuno dei due è occupato Solo uno dei due è occupato Entrambi sono occupati Nessuno dei due è occupato Solo uno dei due è occupato Entrambi sono occupati Nessuno dei due ha la licenza di scuola media superiore Solo uno dei due ha almeno la licenza di scuola media superiore Entrambi hanno almeno la licenza di scuola superiore 31,8 64,8 3,5 Peggiorata Rimasta uguale Migliorata
14 Nel complesso: - Un peggioramento leggermente più diffuso si è registrato per gli studenti universitari (33,6% rispetto a 30,9%); - Sia per gli studenti delle scuole superiori che per gli studenti universitari un peggioramento più diffuso si è registrato per gli studenti con un solo genitore occupato e soprattutto per gli studenti con entrambi i genitori non occupati; la pandemia stessa può aver impattato sullo stato occupazionale di uno o di entrambi i genitori; - Nuovamente, soprattutto per la componente Extra-Eu, e in modo più contenuto per la componente Eu, si registra un peggioramento più accentuato della propria condizione economica. Tab. 7 - Con la pandemia la condizione economica tua o della tua famiglia è - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Peggiorata 30,9 33,6 Rimasta uguale 65,2 63,8 Migliorata 3,9 2,6 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 1.3 - Bullismo e discriminazioni La descrizione del profilo dei rispondenti si chiude indagando se gli studenti abbiano vissuto episodi di bullismo o di discriminazioni nel proprio percorso scolastico/universitario. Nel complesso due studenti su dieci hanno subito una forma di bullismo/discriminazione (22,7%) e circa uno su dieci ha subito due o più forme di bullismo/discriminazione (11,2%): tra chi ha subito una forma di bullismo/discriminazione le forme più diffuse sono state quelle del bullismo, della discriminazione in base al proprio orientamento di genere/sessuale e in base alla propria nazionalità/etnia, mentre tra chi ha subito due o più forme diverse le combinazioni più frequenti sono state quelle relative al bullismo e cyberbullismo e al bullismo e discriminazione per il proprio orientamento di genere/sessuale. Figura 9 - In generale, nel tuo percorso scolastico/universitario hai mai subito episodi di: (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 66,2 15,3 1,1 3,0 1,5 1,9 2,7 2,0 6,4 Nessuna forma di bullismo/discriminazione Una forma - Bullismo Una forma - Cyberbullismo Una forma - Discriminazioni in base al tuo genere/orientamento sessuale Una forma - Discriminazioni in base alla tua classe socio-economica Una forma - Discriminazioni in base alla tua nazionalità/etnia Due forme - Bullismo e cyberbullismo Due forme - Bullismo e discriminazioni genere/or. sessuale Due o più forme - altre combinazioni
15 Nel complesso l’esperienza vissuta degli studenti delle superiori e quella vissuta dagli studenti universitari appare simile, differenze di rilievo emergono declinando i dati per le principali variabili anagrafiche: - Gli studenti di genere non binario hanno subito nel complesso maggiori episodi di bullismo/discriminazioni, soprattutto legate al proprio genere/orientamento sessuale (il 70,7% ha subito almeno una forma tra quelle elencate in precedenza); nel confronto tra studenti maschi e femmine maggiori discriminazioni subite emergono per le studentesse (il 34,3% ha subito almeno una forma di bullismo/discriminazione rispetto al 29% degli studenti maschi), soprattutto rispetto ad episodi di bullismo, di bullismo e cyberbullismo e di discriminazioni di genere; - Rispetto alla componente italiana, gli studenti Eu ed Extra-Eu hanno subito maggiori episodi di bullismo/discriminazioni, soprattutto legate alla propria nazionalità/etnia (il 54,3% degli studenti Eu e il 52,8% degli studenti Extra-Eu ha subito almeno una forma tra quelle elencate); - Rispetto alla classe socio-economica, gli studenti che hanno entrambi i genitori non occupati hanno subito maggiori episodi bullismo e di discriminazione (il 44% ha subito almeno una forma tra quelle elencate, rispetto al 37% di cha un solo genitore occupato e al 32,4% di chi ha entrambi i genitori occupati). Tab. 8 - In generale, nel tuo percorso scolastico/universitario hai mai subito episodi di - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nessuna forma di bullismo/discriminazioni 64,6 66,2 Una forma - Bullismo 16,3 15,3 Una forma - Cyberbullismo 1,2 1,1 Una forma - Discriminazioni in base al tuo genere/orientamento sessuale 3,0 3,0 Una forma - Discriminazioni in base alla tua classe socio-economica 1,1 1,5 Una forma - Discriminazioni in base alla tua nazionalità/etnia 2,0 1,9 Due forme - Bullismo e cyberbullismo 2,9 2,7 Due forme - Bullismo e discriminazioni genere/or. sessuale 2,1 2,0 Due o più forme - altre combinazioni 6,7 6,4 Totale 100,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna.
16 Capitolo 2 - Identità e valori Il capitolo dedicato alla identità e valori si inserisce in una doppia logica nella cornice analitica dell’indagine. Si propone infatti, da un lato, di investigare la dimensione identitaria e valoriale degli studenti e, dall’altro, di costruire profili attraverso cui leggere la distribuzione delle risposte nelle altre sezioni tematiche. Il capitolo si compone di tre direttrici di analisi distinte: - Valori e profili identitari, in cui si cerca di comprendere il rapporto tra dimensione individuale e dimensione collettiva degli studenti; - Dimensione fiduciaria, in cui l’indagine si interroga su quali siano i legami fiduciari e su quali assi si sviluppi la fiducia degli studenti; - Visione generazionale e intergenerazionale, in cui gli studenti sono chiamati a valutare la propria generazione e quella degli adulti e in cui si cerca di investigare le distanze di prospettiva tra adulti e studenti. 2.1 - Valori e profili identitari L’analisi della dimensione identitaria è costruita sulla percezione individuale rispetto alla contrapposizione di termini volutamente antagonisti per cogliere con maggiore nettezza il posizionamento valoriale del singolo studente. In coppia di due a due i termini scelti rappresentano visioni del mondo divergenti e spesso contrarie: collettività vs individualismo, cambiamento vs tradizione, uguaglianza vs merito, profitto economico vs passioni e competitività vs solidarietà. In prima battuta, agli studenti è stato chiesto di esprimere il livello di importanza attribuito ai 10 termini rappresentanti valori ed obiettivi. La larga maggioranza degli studenti (con percentuali sempre prossime al 90%) considera “abbastanza importante” o “molto importante” la collettività, il poter seguire le proprie passioni, il cambiamento, il merito, l’uguaglianza e la solidarietà. Il campione appare spaccato in due, invece, sui valori quali la competitività, l’individualismo e la tradizione: per poco meno della metà non sono importanti mentre per oltre la metà risultano importanti. Figura 10 - Quale livello di importanza attribuisci ai seguenti valori/obiettivi? (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 1,3 11,8 1,2 1,9 8,8 1,2 2,6 0,6 8,4 1,6 4,0 40,7 2,7 9,1 38,5 7,0 12,3 2,3 34,8 9,5 30,8 35,3 16,5 39,2 38,9 46,0 50,5 23,6 41,5 42,7 64,0 12,2 79,5 49,8 13,7 45,8 34,6 73,5 15,2 46,2 Solidarietà Competitività Uguaglianza Merito Tradizione Cambiamento Profitto economico Seguire le proprie passioni Individualismo Collettività Nessuna importanza Poca importanza Abbastanza importanza Molta importanza
17 Nella contrapposizione tra valori antitetici possiamo osservare come sicuramente la dimensione collettiva prevalga sull’individualismo, il cambiamento sulle tradizioni e la solidarietà sulla competitività, evidenziando come i valori a più forte caratterizzazione collettiva-espressiva risultino più diffusi di quelli più incentrati su una visione individualista strumentale. Appare invece conteso il confronto valoriale tra passioni e profitto e tra merito e uguaglianza. In nessuno delle due contrapposizioni proposte, si registra una prevalente diffusione di una dimensione valoriale sull’altra. La lettura per tipo di scuola (Scuola media superiore e Università) non propone scostamenti di rilievo da questa linea interpretativa. Entrando nel dettaglio degli specifici confronti valoriali è, tuttavia, da evidenziare come nella Scuola media superiore la distanza tra collettività e individualismo così come tra solidarietà e competitività risulti più contenuta di quanto risulti per gli studenti universitari. In altre parole, nella Scuola superiore il valore della collettività continua a prevalere sull’individualismo e la solidarietà risulta più importante della competitività ma in misura minore. Tab. 9 - Quale livello di importanza attribuisci ai seguenti valori/obiettivi? Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nessuna importanza Poca importanza Abbastanza importanza Molta importanza Nessuna importanza Poca importanza Abbastanza importanza Molta importanza Solidarietà 1,7 5,0 32,7 60,6 0,4 2,1 27,0 70,5 Competitività 10,7 38,3 36,9 14,1 13,7 45,4 32,3 8,5 Uguaglianza 1,5 3,2 17,0 78,2 0,6 1,8 15,6 82,0 Merito 2,1 10,5 42,4 45,1 1,5 6,6 33,0 59,0 Tradizione 9,1 37,8 38,9 14,2 8,3 39,9 39,0 12,8 Cambiamento 1,6 7,6 45,4 45,5 0,5 5,9 47,3 46,3 Profitto economico 2,7 11,2 49,1 37,0 2,4 14,5 53,2 29,9 Seguire le proprie passioni 0,8 2,6 22,3 74,3 0,3 1,6 26,0 72,1 Individualismo 8,0 33,0 42,9 16,0 9,2 38,3 38,9 13,6 Collettività 1,9 10,6 42,8 44,7 0,9 7,4 42,5 49,2 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Allo scopo di rendere più immediata la lettura dei posizionamenti valoriali degli studenti si è proceduto a creare due indici sintetici aggregati, in scala 1 a 10 (da 1 “nessuna importanza” a 10 “molta importanza”) unendo i valori tra loro correlati statisticamente e analoghi sul piano valoriale. L’unico valore che appare spaiato e quindi che non si muove in funzione di un altro valore, tra quelli contemplati, è il valore della tradizione: il confronto tra le correlazioni non mostra nessuna relazione di tendenza. Gli indici sintetici aggregati sono due: - L’indice di fattori collettivi-espressivi, risultante dalla media degli indici valoriali specifici (sempre su scala 1-10) di solidarietà, uguaglianza, cambiamento, seguire le proprie passioni e collettività; - L’indice di fattori individualisti-strumentali, risultante dalla media degli indici valoriali specifici (sempre su scala 1-10) di competitività, merito, profitto economico e individualismo. L’osservazione sull’intero campione vede l’indice di fattori collettivi-espressivi (8,6) superare abbondantemente l’indice di fattori individualisti-strumentali (6,7). In generale è osservabile, a conferma della linea interpretativa più sopra tracciata, come gli studenti universitari esprimano un indice di fattori collettivi-espressivi più alto (8,8) e un indice di fattori individualisti-strumentali più basso (6,6) di quanto, invece, mostrino gli studenti delle superiori (rispettivamente 8,6 e 6,8). È da segnalare, inoltre, come i due indici siano tra loro contro-correlati e quindi siano legati tra loro da una relazione inversa: al crescere dell’uno, l’altro diminuisce. Scomponendo ulteriormente il campione sono possibili alcune osservazioni: - La differenza tra i due indici è minima negli istituti tecnici e professionali, per quanto riguarda la scuola media superiore, e massima nelle facoltà umanistico-sociali, relativamente al mondo universitario;
18 - In un confronto di genere, alla componente maschile corrispondente sempre, per tutti i tipi di scuola, un gap minore tra i due indici a testimonianza di come le contrapposizioni valoriali siano meno evidenti; - L’osservazione lungo la variabile della cittadinanza evidenzia come il gap tra gli indici sia massimo per la componente italiana e minima per gli studenti extracomunitari: la prevalenza dei valori collettivi-espressivi è massima tra gli studenti italiani e risulta meno marcata per studenti comunitari ed extra-comunitari; - La lettura per territorio non mostra particolari disomogeneità geografiche se non rilevare come il gap tra gli indici sia minimo se si tratta di scuole nei piccoli comuni e sia massimo nelle scuole/università nelle città metropolitane. Figura 11 - Fattori identitari aggregati per tipo di scuola (indici scala 1-10) Figura 12 - Profili identitari per tipo di scuola (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Partendo dai due indici sintetici aggregati si sono inoltre costruiti due profili valoriali: - Profilo collettivo-espressivo, ovvero quando l’indice di fattori collettivi-espressivi supera l’indice di fattori individualisti-strumentali: questo profilo rappresenta l’84,1% del campione; - Profilo individualista-strumentale, quando l’indice di fattori individualisti-strumentali supera l’indice di fattori collettivi-espressivi: questo profilo rappresenta, invece, il 15,9% del campione. L’incrocio con le principali variabili esplicative del campione mostra come il profilo individualista-strumentale superi la media campionaria (15,9%) soprattutto in: - Istituto tecnico (24%) e istituto professionale (21,7%) a causa soprattutto di una maggiore importanza attribuita a profitto economico e competitività; - Tra i maschi (25%) e soprattutto tra la componente maschile nelle scuole medie superiori (26,9%); - Tra gli studenti stranieri EU (22,7%) ed extra EU (27,7%); - Tra chi ha visto migliorata la condizione economica della propria famiglia nel corso della pandemia (26,4%); Diversamente la quota dei profili individualisti-strumentali è minima tra chi è impegnato in più attività extrascolastiche (10%), soprattutto tra gli studenti universitari (4,8%): la partecipazione attiva in attività extrascolastiche sembra quindi ridurre una visione più strumentale e individualista della vita. 8,6 6,8 8,8 6,6 8,6 6,7 Fattori collettivi-espressivi Fattori individualisti-strumentali Scuola media superiore Università Totale 82,2 87,7 84,1 17,8 12,3 15,9 Scuola media superiore Università Totale Profilo collettivo-espressivo Profilo individualista-strumentale
19 2.2 - Dimensione fiduciaria L’indagine procede indagando la dimensione della fiducia allo scopo di ricostruire i legami fiduciari degli studenti. L’osservazione dei dati indica chiaramente come i due appigli fiduciari degli studenti in Italia siano gli amici (85,8% ripongono “abbastanza” o “molta” fiducia) e la famiglia (85,6%). Al di fuori del circuito famigliare e amicale, i legami di fiducia appaiono meno consistenti scendendo, in misura diverse, sotto il 50%, indicando come oltre la metà del campione nutra “poca” o “nessuna” fiducia verso i diversi soggetti istituzionali analizzati. È comunque da evidenziare come tra i soggetti istituzionali, quelli che godono di più larga fiducia siano la scuola/università (50,3%) e l’Unione Europea (49,5%), verso i quali il campione si spacca in due parti di uguale incidenza statistica. La fiducia invece crolla rapidamente per i partiti politici (6,7%), per l’attuale Governo (15,3%) e per le istituzioni religiose (18,6%). Per i sindacati il livello di fiducia si stacca dal fondo della classifica superando i soggetti di rappresentanza politica e religiosa ma rimane comunque confinato in circa ¼ del campione (24,4%). Figura 13 - Qual è il grado di fiducia che nutri verso i seguenti soggetti? (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Il confronto per tipologia di scuola non sembra mostrare una particolare asimmetria della struttura fiduciaria tra gli studenti. Esistono solo alcune differenze minime che indicano traiettorie dei profili fiduciari leggermente divergenti. Se per gli studenti universitari, è prima la famiglia e poi gli amici a godere della più larga fiducia, per gli studenti della scuola media superiore il rapporto si inverte evidenziando la priorità della sfera amicale. Tab. 10 - Qual è il grado di fiducia che nutri verso i seguenti soggetti? Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Nessuna fiducia Poca fiducia Abbastanza fiducia Molta fiducia Nessuna fiducia Poca fiducia Abbastanza fiducia Molta fiducia Famiglia 3,5 12,3 32,2 52,0 1,8 10,0 33,2 55,0 Scuola/università 12,5 41,0 39,3 7,2 5,2 37,0 49,0 8,8 Amici 2,3 11,7 43,6 42,4 1,7 13,0 47,3 38,0 Istituzioni religiose 48,0 30,7 17,1 4,2 57,6 29,0 11,2 2,2 Partiti politici 43,5 48,6 7,2 0,6 49,1 46,4 4,2 0,3 Sindacati 26,4 50,3 21,4 1,9 21,2 52,3 24,4 2,1 Governo 34,2 49,7 14,9 1,2 33,4 52,8 13,0 0,9 Unione europea 15,2 35,4 40,0 9,3 13,0 37,2 39,8 9,9 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 2,9 10,0 2,1 51,3 45,4 24,6 33,9 14,5 11,5 39,6 12,1 30,1 47,9 50,9 50,7 36,0 32,5 42,6 44,9 15,1 6,2 22,4 14,2 40,0 53,0 7,7 40,9 3,5 0,5 2,0 1,1 9,6 Famiglia Scuola/università Amici Istituzioni religiose Partiti politici Sindacati Governo Unione europea Nessuna fiducia Poca fiducia Abbastanza fiducia Molta fiducia
20 La dimensione fiduciaria, inoltre, incontra le più consistenti divergenze nel rapporto con la scuola e con le istituzioni religiose. Il legame con la scuola/università appare infatti più marcato per gli studenti universitari (57,8% hanno “abbastanza” e “molta” fiducia) che tra gli studenti medi (46,5%). Diversamente per le istituzioni religiose la fiducia appare più alta tra gli studenti medi (21,3%) che tra gli studenti universitari (13,4%). Per rendere di più facile lettura il legame fiduciario si sono creati degli indici sintetici, in scala 1-10 (a 1 corrisponde “nessuna fiducia” a 10 “molta fiducia”), per ogni soggetto analizzato. Da un punto di vista di metodo è opportuno sottolineare come l’indice sintetico, essendo continuo, restituisce informazioni non solo sulla estensione del livello di fiducia (come anche la lettura per composizione percentuale consente) ma anche sulla intensità della fiducia. Ovviamente il pattern interpretativo non cambia vedendo i punteggi più alti corrispondere a famiglia e amici e più bassi a partiti politici, Governo e istituzioni religiose. L’osservazione degli indici sintetici permette di rilevare come: - L’indice sintetico della famiglia appare sempre superiore all’indice degli amici con la sola eccezione di chi rispetto al genere non si colloca in una logica binaria, per cui gli amici registrano il più alto indice fiduciario (7,2 a fronte del 5,7 della famiglia), in chi è più impegnato in attività extrascolastiche e in chi si dice vittima di bullismo. Ma con una differenza. Se per chi è impegnato in attività extrascolastiche il superamento dell’indice degli amici è prodotto da una accresciuta fiducia verso la sfera amicale per il genere non binario e le vittime di bullismo da una fiducia relativamente più bassa verso la famiglia; - In generale, la differenza tra indice fiduciario verso la famiglia e verso gli amici è massima nelle regioni del Sud e minimo al Nord, e questo è spiegato soprattutto per un diverso indice di fiducia verso la sfera amicale a parità di indice familiare; - In generale ai profili collettivi-espressivi corrispondono indici di fiducia sempre più alti rispetto ai profili individualisti-strumentali, registrando le distanze più consistenti rispetto agli amici e rispetto ai sindacati. Figura 14 - Indici di fiducia (indici scala 1-10, da 1 “nessuna fiducia” a 10 “molta fiducia”) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Nell’intento di offrire una nuova prospettiva di osservazione si sono costruiti due indici sintetici aggregati sempre su scala 1-10 (da 1 “nessuna fiducia” a 10 “molta fiducia”): - Indice di fiducia familiare-amicale, come media degli indici di fiducia verso la famiglia e verso gli amici: tale indice è pari a 7,9 sia per l’Università che per la Scuola media superiore; 8,0 5,2 7,8 3,3 3,0 4,0 3,5 5,3 8,2 5,8 7,6 2,7 2,7 4,2 3,4 5,4 8,1 5,4 7,7 3,1 2,9 4,1 3,5 5,3 Famiglia Scuola/università Amici Istituzioni religiose Partiti politici Sindacati Governo Unione europea Scuola media superiore Università Totale
21 - Indice di fiducia istituzionale, come media degli indici di fiducia verso la scuola/università, istituzioni religiose, partiti politici, sindacati, governo e Unione Europea: tale indice è pari 4,1 sia per l’Università che la Scuola media superiore. Sul rapporto tra i due indici si è poi proceduto alla costruzione di due profili fiduciari: - Profilo a fiducia familiare-amicale, ovvero quando l’indice di fiducia familiare-amicale supera l’indice di fiducia istituzionale. Ovviamente tale profilo rappresenta la larga parte del campione (95,7%); - Profilo a fiducia istituzionale, ovvero quando l’indice di fiducia istituzionale supera l’indice di fiducia familiare-amicale. Questo profilo ha una presenza marginale (4,3%) ma ha il pregio di intercettare quote disallineate rispetto al campione generale. I profili a fiducia istituzionale presentano concentrazioni significativamente più alte della media (4,3%): - Negli istituti professionali (8,1%) e in generale nelle Scuole medie superiori (4,8% a fronte del 3,5% tra gli studenti universitari); - Tra gli studenti di cittadinanza non italiana (9,2% tra gli studenti EU27 e il 9,9% degli studenti extraEU27), soprattutto nelle Scuole medie superiori; - Nei casi in cui nessuno dei due genitori lavori o sia occupato (9%) o in cui la condizione economica della famiglia è migliorata con la pandemia (7,1%); - Tra chi è più impegnato in attività extra-scolastiche (7%) e chi si dice vittima di più forme di bullismo (9,4%); - Tra i profili individualisti-strumentali (7,6%). Figura 15 - Indici fiduciari aggregati per tipo di scuola (indici su scala 1-10) Figura 16 - Profili fiduciari per tipo di scuola (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 7,9 4,1 7,9 4,1 7,9 4,1 Indice di fiducia familiare-amicale Indice di fiducia istituzionale Scuola media superiore Università Totale 95,2 96,5 95,7 4,8 3,5 4,3 Scuola media superiore Università Totale Profilo a fiducia familiare-amicale Profilo a fiducia istituzionale
22 2.3 - Visione generazionale e intergenerazionale Questa sezione dell’indagine si interroga sui rapporti intergenerazionali cercando di rilevare le diverse prospettive valutative tra la generazione degli adulti e le generazioni degli studenti interpellati e interrogando gli stessi su come valutino la loro generazione e la generazione degli adulti. 2.3.1 - La generazione degli studenti: percezioni a confronto Il percorso di analisi sul confronto intergenerazionale si apre chiedendo agli studenti di guardarsi con gli occhi degli adulti e cercare quindi di immaginare come gli adulti giudichino la loro generazione prendendo come strumento di valutazione 4 aggettivi qualificativi di senso positivo: felice, sincera, determinata e responsabile. Il 53,3% del campione complessivo pensa che gli adulti considerino la generazione degli studenti (“abbastanza” o “molto”) felice, il 30% sincera, il 25,4% determinata e solo l’11,9% responsabile. In generale, e in estrema sintesi, è possibile, dunque, affermare che secondo gli studenti gli adulti guardino ai più giovani come ad una generazione spensierata (felice) e con poco senso del dovere (responsabile): ne sono una rappresentazione lampante le diverse campagne accusatorie nei confronti dei più giovani colpevoli, soprattutto nelle prime fasi pandemiche, di pensare più al divertimento che al contagio. Figura 17 - Secondo te gli adulti pensano che la tua generazione sia (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. L’incrocio per tipologia di scuola non altera l’ordine di priorità degli aggettivi con cui, secondo gli studenti, gli adulti valutino la generazione dei più giovani. Il giudizio generale con cui gli studenti si guardano attraverso gli occhi degli adulti non muta (spensierati e con poco senso del dovere) ma per gli studenti medi risulta più accentuato: il 57,4% degli studenti medi pensa che gli adulti li giudichino felici (a fronte del 45,4% tra gli studenti universitari) e solo il 10% responsabili (a fronte del 13,4% tra gli studenti universitari). Tab. 11 - Secondo te gli adulti pensano che la tua generazione sia - Per tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Per niente Poco Abbastanza Molto Per niente Poco Abbastanza Molto Responsabile 35,0 55,0 8,9 1,2 26,1 60,5 12,7 ,8 Determinata 24,4 48,7 22,2 4,7 21,0 56,5 19,9 2,6 Sincera 23,5 49,0 23,2 4,2 15,5 49,4 31,0 4,1 Felice 13,7 28,9 37,5 19,9 16,5 38,1 31,6 13,8 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. 31,9 23,3 20,8 14,6 56,9 51,3 49,2 32,1 10,2 21,4 25,8 35,5 1,0 4,0 4,2 17,8 Responsabile Determinata Sincera Felice Per niente Poco Abbastanza Molto
23 L’incrocio con le principali variabili esplicative non mostra particolari asimmetrie nelle risposte. È di interesse osservare, tuttavia come la più alta varianza, e quindi disomogeneità tra le risposte, si rilevi in corrispondenza dell’aggettivo “felice”, il cui utilizzo è più diffuso dove è più stabile la condizione occupazionale dei genitori. Allo stesso tempo è stato chiesto agli studenti di valutare la propria generazione utilizzando gli stessi 4 aggettivi qualitativi, con l’intendimento di tracciare così eventuali distanze percettive. Diversamente da come gli studenti si valutano attraverso gli occhi degli adulti, la valutazione diretta restituisce una generazione diversa: il primo aggettivo con cui gli studenti descrivono la propria generazione è “determinata” (la quota di chi si valuta “abbastanza” o “molto” determinata è pari al 75,5%) e a seguire “responsabile” (69,3%) e sincera (60,3%) mentre felice solo il 26,3%. La distribuzione delle diverse valutazioni disegna una generazione degli studenti con un diffuso senso dell’impegno e della trasparenza ma preoccupata. Una valutazione diametralmente opposta a come gli studenti si vedono con gli occhi degli adulti. Figura 18 - Pensi che la tua generazione sia: (composizione %) Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Il confronto per tipologia di scuola si muove lungo la stessa linea interpretativa. Ma con alcune differenze. Gli studenti universitari mostrano una maggiore polarizzazione dei giudizi marcando una distanza dalla valutazione tratteggiata dagli studenti medi: solo il 17,3% degli studenti universitari descrive la propria generazione come (“abbastanza” e “molto”) felice a fronte 30,9% degli studenti medi, il 75,2% come “responsabile” a fronte del 66,3% degli studenti medi, il 64,3% come “sinceri” a fronte del 59,2% degli studenti medi e il 75% come “determinata” a fronte del 74,2% degli studenti medi. Tab. 12 - Pensi che la tua generazione sia - Perr tipo di scuola (composizione %) Attualmente frequenti: Scuola media superiore Università Per niente Poco Abbastanza Molto Per niente Poco Abbastanza Molto Responsabile 5,8 27,9 56,4 9,9 3,3 21,5 59,4 15,8 Determinata 4,3 21,5 40,4 33,9 3,0 22,1 44,6 30,3 Sincera 8,3 32,5 43,8 15,4 6,6 29,0 46,8 17,5 Felice 22,8 46,3 24,0 7,0 25,5 57,2 15,8 1,5 Fonte: Elaborazioni Ires Emilia-Romagna. Anche in questo caso sono stati creati degli indicatori trasformando le risposte per intervalli discreti in indici continui su scala 1-10 (da 1 “per niente” a 10 “molto”) e rendere quindi la lettura delle risposte di più facile comprensione. La lettura degli indici sintetici mostra alcune evidenze: 5,0 3,9 7,7 23,7 25,7 21,7 31,3 50,0 57,4 41,8 44,8 21,2 11,9 32,7 16,1 5,1 Responsabile Determinata Sincera Felice Per niente Poco Abbastanza Molto
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