La debolezza dei saldi migratori: diminuisce la capacità attrattiva della V.d.A 5 Il tasso è calcolato come rapporto tra il saldo migratorio (differenza tra iscritti e cancellati per trasferimento di residenza) e i residenti con titolo di studio terziario (laurea, AFAM, dottorato) della stessa classe di età. Dal 2014 la popolazione valdostana è in calo. Nel 2012/2023 (1° gennaio) gli abitanti valdostani sono diminuiti da 127.305 a 122.955 (-3,5%). Le ragioni di questo fenomeno, che investe ormai la maggior parte delle aree italiane, sono rintracciabili nel peggioramento della dinamica naturale (il tasso di mortalità in continuo aumento per effetto dell’invecchiamento, il calo delle nascite) e nella debolezza della dinamica migratoria. Nel 2021 e 2022 la Valle d’Aosta registra saldi migratori interni tra i più bassi nel Centro-Nord, mostrandosi poco attrattiva verso gli abitanti di altre regioni. Il tasso di migrazione estero è In leggero recupero sia nel 2021 che nel 2022, comunque con valori più contenuti rispetto alla media nazionale e del Nord. Al 1° gennaio 2023 gli stranieri costituiscono il 6,5% dei residenti: percentuali più contenute si rilevano soltanto nelle regioni meridionali. La bassa presenza straniera in Valle d’Aosta può essere spiegata, in parte, dall’assenza di grandi insediamenti urbani e produttivi ed anche dalla scarsa disponibilità di abitazioni e dall’elevato costo della vita. I trasferimenti di residenza dei cittadini italiani verso l’estero sono sostenuti. In base ai dati ISTAT Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, presentano nel 2021 i tassi di emigratorietà più elevati, data anche la posizione geografica di confine che facilita gli spostamenti con l’estero, pari rispettivamente al 2,7‰ e al 2,5‰. La mobilità dei giovani laureati (25-39 anni) valdostani - verso l’estero e le altre regioni italiane - è la più elevata in assoluto tra le regioni del Centro Nord: pari a -9,2 nel 2021.*
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