Non basta quindi affermare, nelle premesse del DEFR; che sarà necessario individuare un modello di assistenza territoriale, anche riorganizzandolo e dotandolo di risorse umane e professionali adeguate, o che risulta indispensabile riorganizzare i servizi territoriali del dipartimento salute mentale, oppure che bisogna attendere il 2026 – cioè la conclusione delle attività del PNRR – per migliorare l’offerta sanitaria e sociosanitaria. Occorre – subito - un piano dettagliato di riordino dell’intera filiera dei servizi, corredato di obiettivi quantificabili in termini di investimenti, di prestazioni erogate e traguardi temporali. Relativamente alla nostra regione, i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza sanitaria mostrano forti criticità. Nel maggio 2023 il Comitato Lea ha infatti pubblicato i risultati della sanità regionale relativi al 2021, e la Valle d’Aosta è fanalino di coda, insieme con la Calabria, relativamente a diverse prestazioni. Tra queste: i posti disponibili nelle strutture per anziani e disabili, l’assistenza a domicilio, l’intervallo che intercorre tra la chiamata e l’arrivo dei mezzi di soccorso, la percentuale di re-ricoveri tra 8 e 30 giorni in psichiatria, il numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative. Sempre relativamente alla sanità, nel rapporto sull’economiaregionale della Valled’Aosta, pubblicato a giugno 2023, la Bancad’Italiaponel’accento sulle criticità legate al mancato recupero delle liste di attesa e al ricambio generazionale del personale sanitario, in particolare medico. La speranza di vita alla nascita dei valdostani è regredita negli ultimi anni e la nostra è oggi, al confronto con il Centro Nord del Paese, la regione con la più bassa aspettativa di vita (82,3 anni); considerando poi solo le regioni settentrionali, la Valled’Aostasi distingue per la più bassa aspettativa di vita a 65 anni senza limitazioni funzionali (10,4 anni). Un dato che si associa ad un’alta mortalità “evitabile” in presenza di trattamenti tempestivi ed efficaci, azioni di prevenzione secondaria/primaria e interventi di salute pubblica. Nel 2022 il tasso delle morti riconducibili a questa categoria di cause ammontava a 16,3 ogni 10.000 residenti con meno di 75 anni, risultando più alto della media del Centro (15,9) e del Nord (15,5) del Paese. 49 Conclusioni/2
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