I principali indicatori demografici: la senilizzazione e la debolezza dei saldi migratori 4 La Valle d’Aosta, nello scenario generale di invecchiamento della popolazione italiana, presenta un livello di senilizzazione più alto della media. All’inizio del 2023 gli ultra65enni sono pari a un residente su quattro, il 25% della popolazione complessiva (il valore nazionale è del 24,1% e per il Nord è pari al 24,6%). Le proiezioni demografiche indicano che nel 2030 i cosiddetti anziani (un concetto che appare sempre meno adeguato a descrivere la pluralità di condizioni di vita di coloro che si trovano in età da pensione) con più di 65 anni saranno il 28,4% e nel 2040 il 34,1% (fonte: ISTAT, scenario di previsione mediano). La popolazione valdostana con più di 80 anni – la fascia anagrafica in cui si concentrano le condizioni di fragilità – è oggi pari all’8%, e arriverà al 9% nel 2030 e all’11 nel 2040. Scenari che produrranno un forte impatto sulla domanda di servizi sanitari e lungoassistenziali, mettendo alla prova il sistema di long-term care. L’analisi condotta suddividendo il territorio regionale in quattro fasce corrispondenti alla dimensione del comune, mostra che la città di Aosta (l’unica con più di 20.000 abitanti) presenta uno stadio più avanzato del processo di senilizzazione, con una percentuale di anziani del 28,1%. Seguono i piccolissimi comuni fino a 1.000 abitanti, quelli da 3.001 a 5.000 e quelli da 1.001 a 3.000. Si presenta quindi una nota «relazione a U», riscontrabile anche in altre zone del Paese, tra la dimensione demografica del comune e il suo tasso di invecchiamento.
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