10 All’opposto, l’incidenza delle famiglie numerose (con 5 o più componenti) è più bassa della media Nord (4,4 vs. 4,7%). Questo dato è almeno in parte spiegato dalla bassa frequenza delle famiglie «allargate», composte da nuclei aggregati (coppie con o senza figli che vivono sotto lo stesso tetto) o da un nucleo con aggregati altri membri (anziani, orfani, …). Queste forme di residenza, che rappresentano talvolta strategie per fronteggiare le difficoltà che le persone incontrano nel proprio corso di vita, in particolare in età avanzata (perdita dell’impiego, separazioni, peggioramento delle condizioni di salute …) rappresentano soltanto il 3% in Valle d’Aosta, un valore inferiore rispetto a tutte le altre regioni italiane, fatta eccezione per il Trentino Alto Adige. La marcata individualizzazione delle forme abitative pare riconducibile quindi non solo all’invecchiamento della popolazione ma anche all’indebolimento dei modelli familiari tradizionali. Sebbene in Valle d’Aosta il tasso di nuzialità (rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente, per 1000) rilevato per il 2022 (3,4) risulti più alto della media Italia e del Nord, tuttavia il rischio di rottura dell’unione è molto elevato nella nostra regione. Nel 2021, la Vda si trova al primo posto, al pari della Liguria, per incidenza % di persone separate/divorziate (5,4%). Il 57,2% dei divorziati sono donne. Stili di vita: la frammentazione dei nuclei familiari/1
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