Indagine Sistema Socio-Sanitario Luglio 2021

LA PRESA IN CARICO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA • Come segnalano le valutazioni negative espresse dalla Corte dei Conti e dal Comitato per i LEA circa la dotazione di posti letto nelle strutture di assistenza agli anziani, il modello valdostano di presa in carico sembra fare scarso affidamento sui servizi socio-sanitari di tipo residenziale. A conferma dello scarso sviluppo di questo tipo di soluzione, secondo un’indagine di Italia Longeva, nel 2019 appena lo 0,9% degli ultra65enni erano ospiti di RSA. Ad oggi la Regione censisce un’unica struttura situata nel comune di Aosta (Casa di Riposo J.B. Festaz). • L’offerta residenziale consiste però anche di case di riposo e strutture di tipo «leggero» orientate alla presa in carico di anziani parzialmente autonomi o con problematiche circoscritte che consentono la permanenza in ambienti di vita comunitari, più simili a quelli di un’abitazione privata. Sono presenti sul territorio regionale 8 case di riposo private che garantiscono 462 posti letto. Ad esse si aggiungono 30 strutture di piccole dimensioni classificate, in base al livello di intensità assistenziale garantito al loro interno, in comunità di tipo familiare, strutture a prevalente accoglienza alberghiera, strutture protette e strutture protette plus: queste garantiscono, nel complesso, 550 posti. Sono presenti poi 6 comunità alloggio, destinate ad accogliere persone anziane fragili ma autonome in abitazioni indipendenti raggruppate in complessi residenziali con servizi in comune. • Anche nella nostra regione i trasferimenti monetari, sebbene in riduzione, – sotto forma di indennità di accompagnamento – rappresentano una componente determinante che sostiene in alcuni casi l’istituzionalizzazione, in altri casi le cure familiari, in altri ancora l’assunzione di assistenti familiari. Il 7,7% degli over 65 beneficia di questo assegno, la percentuale più bassa in Italia dopo quella di Bolzano e Trento. La media nazionale è dell’ 12%; su di essa incidono i dati anomali rilevati in molte regioni del Centro e del Mezzogiorno (Calabria e Umbria in primo luogo). • Sul versante dei servizi domiciliari, la Valle d’Aosta si caratterizza per uno scarso sviluppo dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) della quale hanno beneficiato nel 2019 0,6 anziani su 100 (la media nazionale è di 2,7). Sono invece relativamente diffusi i servizi domiciliari di natura socio-assistenziale che favoriscono la permanenza a domicilio dell’anziano non autosufficiente, organizzati e gestiti dai comuni in forma singola o associata. In particolare, il SAD raggiungeva nel 2018 una percentuale di anziani del 3,7%, molto più alta di quella delle altre regioni e della Provincia di Trento. Positivo, inoltre, il tasso di copertura delle attività ricreative (5,5%) e della distribuzione pasti a domicilio. E’ quasi assente il trasporto sociale (per disabili e anziani con problemi di mobilità, in particolare verso i luoghi di cura), un servizio che assume rilevanza nelle aree interne e a bassa domanda, poco dotate di servizi in loco e di trasporti pubblici. 57

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