Indagine Sistema Socio-Sanitario Luglio 2021
LA PRESA IN CARICO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA • L’assistenza ai non autosufficienti è ormai un’emergenza sociale che sembra non adeguatamente affrontata dal sistema Paese. L’invecchiamento della popolazione testimonia i traguardi della scienza medica e del miglioramento delle condizioni di salute generali, ma allo stesso tempo pone sfide cruciali alle società avanzate, le quali devono affrontare la crescente domanda di servizi a sostegno della non autosufficienza in un quadro di risorse scarse e di politiche spesso non sintonizzate con i cambiamenti della domanda sociale. • Il modello di welfare dalle d’Aosta non sembra discostarsi da quello nazionale, che vede una predominanza dei trasferimenti cash nell’impiego delle risorse e una scarsa diffusione di servizi «in natura». Questa impostazione delle politiche per la non autosufficienza assegna, non sempre in modo esplicito, un ruolo centrale allo sforzo dei parenti, sia come acquirenti dei servizi disponibili sul mercato privato (talvolta non sufficientemente regolati, come nel caso del fenomeno dilagante delle assistenti familiari) sia come caregiver informali. I cambiamenti sociodemografici in atto impongono tuttavia di riconsiderare il modello italiano di presa in carico delle fragilità, sia sul piano dell’equità sociale, sia su quello della sostenibilità nel lungo e nel medio periodo. Pensiamo non soltanto agli “squilibri” intervenuti nella piramide demografica, che vede aumentare di anno in anno la quota di individui appartenenti alle fasce di età più anziane, ma anche alla crescente partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne, vero perno del nostro welfare “familistico” . • Come è emerso dall’analisi dei dati sullo stato di salute della popolazione, nonostante il miglioramento delle condizioni di vita degli anziani, l’invecchiamento generale ha determinato negli anni un aumento sensibile dell’incidenza delle patologie croniche e delle fragilità che limitano l’autonomia di una parte sempre più ampia della popolazione. Oggi in Valle d’Aosta vivono circa 30mila ultra65enni (pari al 24,4% dei residenti) e 4.663 ultra85enni (il 3,8%), convenzionalmente individuati come la fascia dei «grandi anziani» più fragili e a maggior rischio di perdere, col passare del tempo, gradi di autonomia nella vita quotidiana. Secondo le proiezioni dell’ISTAT, le fasce di popolazione anziana sono destinate a crescere nei prossimi 30 anni. Un trend preoccupante riguarda l’andamento dell’ Oldest-Old Support Ratio (OOSR) che misura il rapporto tra i «potenziali caregiver (individuati come i residenti di età compresa tra i 50 e i 74 anni) e i grandi anziani: al primo gennaio 2021 vi erano 9,5 potenziali caregiver ogni grande anziano; lo stesso rapporto nel 2030 si sarà ridotto a 7,9, nel 2040 a 5,9. 55
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