Indagine Sistema Socio-Sanitario Luglio 2021

LE RISORSE E I RISULTATI DEL SISTEMA SANITARIO VALDOSTANO Non è semplice esprimere una valutazione sulla «coerenza» tra le risorse impiegate e i risultati dei Sistemi Sanitari o, altrimenti, sull’efficacia della spesa sanitaria. Basti pensare alla mole di variabili, non strettamente connesse alle risorse del settore sanitario, e tuttavia determinati per le condizioni di salute degli individui (prevenzione, stili di vita, qualità dell’ambiente, istruzione, supporto familiare, … ). Ciononostante, non è possibile ignorare la discrepanza tra le ingenti risorse veicolate, sia dalla Regione, sia dai cittadini tramite spesa out of pocket, e i modesti traguardi ottenuti nella speranza di vita (persino più bassa di quella media italiana) e, rispetto alle due principali realtà comparabili – Trento e Bolzano – , anche nello stato di salute della popolazione. Nel 2018, infatti, la nostra regione era la quinta in Italia per spesa sanitaria pubblica e la prima per spesa sanitaria privata. Nonostante la spesa veicolata dalla regione superi i 2.000 euro pro capite, a fronte di una media italiana di 1.875 euro, i valdostani hanno destinato circa 1.038 euro di spesa privata pro capite ai consumi sanitari. E’ un dato che deve far riflettere sulla effettiva capacità del Sistema Regionale di intercettare la domanda di cure della popolazione (si consideri che i residenti di Trento e Bolzano avevano effettuato circa 690 euro di spesa privata pro capite nello stesso anno): vedremo nel seguito che, recentemente , il Comitato LEA ha espresso delle forti perplessità sulla qualità e la copertura dei servizi sanitari della Valle d’Aosta . La nostra regione si distingue inoltre per un maggior ricorso alla compartecipazione degli utenti per finanziare il proprio SSR. Nati come strumento di responsabilizzazione dei cittadini e di moderazione dei consumi superflui, col tempo i «ticket» hanno assunto la funzione di vero e proprio canale di finanziamento per le Regioni, che hanno facoltà di deliberare autonomamente sulle prestazioni soggette a compartecipazione, sugli importi e sulle esenzioni (Osservatorio Gimbe 2018, Corte dei Conti 2019 ). Nel 2018 i valdostani hanno versato 90 euro pro capite per le compartecipazioni, di cui 25 per i farmaci e 65 per le prestazioni sanitarie (specialistica ambulatoriale, pronto soccorso, altre prestazioni). E’, per distacco, il valore più alto in Italia, dove la media è stata di 48,5 euro (al secondo posto troviamo il Veneto, con 62 euro): un divario spiegato interamente dalla quota per le prestazioni sanitarie. Un rischio di una così elevata richiesta di compartecipazione è quello di disaffezionare i cittadini dal Servizio Sanitario pubblico, spingendoli verso le strutture private, soprattutto per le prestazioni con elevati tempi di attesa. 30

RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=