Indagine Sistema Socio-Sanitario Luglio 2021
LE CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE 12 La Valle d’Aosta è storicamente una regione con una buona qualità della vita e con un elevato livello dei redditi, se paragonato alla maggior parte delle regioni Italiane. Nel 2020, nella consueta indagine sulla qualità della vita condotta dal Sole 24 Ore, si è piazzata al settimo posto su 107 province e al quinto posto relativamente all’ambito «ricchezza e consumi». In un analogo esercizio condotto da Italia Oggi utilizzando indicatori differenti, Aosta si posiziona più in basso, al 13esimo posto, ma comunque nella parte più alta della classifica. Nonostante questi traguardi, non è possibile ignorare che da molto tempo questa regione si trova in una situazione di scarso dinamismo, soprattutto al confronto con le realtà territoriali maggiormente comparabili per statuto e caratteristiche socio-demografiche (Trento e Bolzano) che si ripercuote negativamente sulla crescita economica e sul livello dei redditi. Nel 2019 il PIL valdostano era ancora inferiore del 9% a quello del 2007, anno di inizio della Crisi Finanziaria cui ha fatto seguito la Grande Recessione degli anni 2008-2014, mostrando di aver accumulato un ritardo molto più ampio rispetto a quello nazionale (-3,8%). Nel 2020, primo anno del Covid, secondo le stime disponibili il PIL regionale si sarebbe contratto del 9,5%, tornando ai livelli degli anni Ottanta. L’atteso rimbalzo del biennio 2021- 2022 riporterebbe la Valle d’Aosta ai livelli pre-pandemia, lasciando pressoché intatto il grave solco che si è prodotto negli Anni Dieci. Considerando la situazione pre-pandemia, la quota di popolazione in condizioni di estremo disagio economico era contenuta. Nel 2019 le famiglie in povertà relativa erano il 4,2%, il valore più basso rilevato in Italia, pari a quello dell’Emilia -Romagna. La Valle d’Aosta era anche la regione con la minor percentuale di residenti a rischio di povertà (6,1%). La quota di reddito disponibile detenuta dal 20% più ricco della popolazione nel 2018 era 3,7 volte quella del 20% più povero, suggerendo la presenza di una distribuzione meno diseguale rispetto alle altre regioni. Non è ancora chiaro il quadro delle mutate condizioni socio-economiche della popolazione dopo l’impatto della crisi pandemica. La crescita delle prestazioni erogate per il sostegno al reddito sembrano confermare, in ogni caso, che la crisi economica ha avuto rilevanti effetti negativi sulle condizioni di vita della popolazione, aumentando la quota di persone con un reddito al di sotto delle soglie di sussistenza. Le persone coinvolte dal Reddito di cittadinanza sono passate da 2.508 nel 2019 a 3.027 nel 2020, per una crescita del corrispondente tasso di copertura sulla popolazione dal 2 al 2,4%. Ad esse si sommano circa 500 persone appartenenti a nuclei che hanno percepito il neonato Reddito di Emergenza finalizzato a raggiungere una quota di poveri esclusi da altre prestazioni.
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