Indagine sulla società anziana in Valle d'Aosta Lugio 2019

LA DOMANDA E L’OFFERTA DI TRASPORTO La dotazione infrastrutturale della Valle d’Aosta e lo sviluppo dei servizi di trasporto pubblico locale hanno determinato delle peculiarità nell’organizzazione delle modalità di spostamento della popolazione valdostana. Il 58% dei residenti effettua degli movimenti quotidiani per motivi di studio o di lavoro (fonte: ISTAT), più di quanto avvenga nella media delle regioni italiane, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di brevi tragitti di durata inferiore a 15 minuti (62,0% degli intervistati in Valle d’Aosta rispetto al 45,9% degli intervistati in Italia). Nonostante la domanda di mobilità della nostra regione sia molto elevata, si rilevano delle carenze nell’offerta del trasporto pubblico che penalizzano gli individui a basso reddito, con problemi di salute (invalidi, anziani) e residenti in località distanti dagli insediamenti produttivi (le aree interne e i piccoli centri abitati). Solo il 17,5% dei residenti che si sono spostati per motivi di studio e lavoro nel 2018 hanno usufruito almeno una volta dei trasporti pubblici: una percentuale in crescita di 6 punti rispetto a dieci anni prima ma sostanzialmente più bassa rispetto a quella osservata in Piemonte, Lombardia, Liguria e Trentino-Alto Adige. Il sottosviluppo delle infrastrutture ferroviarie ha a che fare non solo con la dotazione complessiva (2,5 km per centro km quadrati di superficie, la più bassa in Italia) ma anche con alcuni aspetti qualitativi (non sono presenti le reti elettrificate e quelle a doppio binario) e con l’assenza di collegamenti con le grandi arterie nazionali e internazionali. La Valle d’Aosta, infatti è tagliata fuori dalla rete ad alta velocità. Non sorprende che solo il 3,5% dei lavoratori e degli studenti si servano del treno per gli spostamenti quotidiani e che la soddisfazione per il servizio sia più bassa rispetto alle altre regioni del Nord: solo il 48,7% degli intervistati è soddisfatto, allo stesso tempo, della frequenza, della puntualità, della disponibilità di posti a sedere, della pulizia, degli orari, dei costi e delle informazioni sul servizio (in Piemonte è il 56,8%, il Lombardia il 57%, in Trentino-Alto Adige il 78,6%). Il trasporto pubblico locale del Capoluogo vive una fase di drastico ridimensionamento: dal 2008 al 2016 il numero di passeggeri per abitante si è dimezzato, arrivando a 13,4. Considerando l’aggregato dei comuni capoluogo italiani, questo indicatore era pari a 185,2 nell’ultimo anno di rilevazione. La domanda di mobilità della popolazione valdostana, in un contesto di scarsità dell’offerta pubblica, viene soddisfatta quasi interamente dalle autovetture private. Nel 2018 erano presenti 1,47 automobili per abitante: un tasso molto superiore rispetto a quello di tutte le altre regioni, in forte crescita dal 2010, quando era di 1,05. Il tasso nazionale corrispondente era di 0,64 nel 2018 e di 0,60 nel 2010. La presenza massiccia di mezzi privati sul territorio regionale, in rapporto alla popolazione residente, rischia di generare una paradossale situazione di congestioni locali in un’area a bassissima densità abitativa. 69

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