Indagine sulla società anziana in Valle d'Aosta Lugio 2019
I TEMPI DI ATTESA Dal monitoraggio dei tempi di attesa necessari per accedere alle prestazioni sanitarie erogate dal SSR, emerge una situazione di miglioramento rispetto al quadro di estrema criticità rilevato alla fine del 2017, quando, sulla base di una valutazione interna, la stessa USL definiva a media o alta criticità lo stato dei tempi di attesa del 71% delle prestazioni. Da allora, considerando la situazione aggiornata a maggio 2019, si sono ridotti i tempi di attesa del 74% delle prestazioni, mentre per il restante 26% sono aumentati. La percentuale di prestazioni con tempi di attesa «critici» si è quindi ridotta, secondo le valutazioni dell’USL, al 36%. Permangono, in ogni caso, le lunghe code per l’accesso alle prestazioni di cardiologia (in aumento), di radiologia (in miglioramento), per le visite psichiatriche, ginecologiche e dermatologiche (che rispetto al 2018 e, soprattutto, al 2017 risultano più lunghe). L’Assessorato, a questo proposito, lamenta le difficoltà organizzative dovute alla carenza di medici specializzandi, cui i concorsi pubblici non sembrano in grado di fornire un rimedio. Considerando alcune delle prestazioni ad alto rilievo per la popolazione anziana, a maggio 2019 erano necessari 215 giorni per poter effettuare una visita cardiologica con ECG e 105 per un’ecografia dell’addome . Si tratta di un’attesa non compatibile con i termini fissati dalla legge per le prestazioni indicate di priorità «differibile» dalla prescrizione medica, che devono poter essere effettuate entro 60 giorni dalla prenotazione. I tempi di attesa per gli interventi in regime ordinario sono in molti casi sostanzialmente inferiori a quelli osservati, in media, a livello nazionale (dati sui tempi medi di attesa prima del ricovero nel 2017). In particolare, sono positivi i dati sull’attesa per l’angioplastica coronarica (12,2 giorni), per il tumore al polmone (14,3) e per la protesi all’anca (43,1). Meno incoraggianti, d’altra parte, i tempi di attesa per gli interventi in day hospital, che sono in alcuni casi i più alti in Italia. Si segnalano, tra le prestazioni più negative i tempi per l’ernia inguinale (189,3), per l’emorroidectomia (122) e per la tonsillectomia, che raggiungono quasi i 300 giorni. 60
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