Indagine sulla società anziana in Valle d'Aosta Lugio 2019
LE CONDIZIONI ECONOMICHE: I REDDITI Sulla base delle dichiarazioni fiscali, nel 2017 la Valle d’Aosta aveva un reddito medio per contribuente di 22.008 euro, più alto di quello medio italiano ma inferiore rispetto a quello osservato in Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Lazio e Piemonte. Il reddito medio dichiarato in Valle d’Aosta, pertanto, è il sesto in Italia, mentre gli indicatori sui prezzi di alcuni beni durevoli e al consumo segnalano che il costo della vita per le famiglie residenti nella nostra regione è tra i più alti del Paese. In particolare, la Valle d’Aosta è al primo posto per il prezzo al metro quadro degli immobili ad uso abitativo (2.950 euro) ed è al secondo posto per il prezzo degli affitti al metro quadro (15,72 euro) e per il prezzo dei carburanti (secondo le rilevazioni effettuate a luglio 2019). Inoltre risulta, sulla base dell’analisi dei consuntivi del 2018, che il carico dei tributi comunali dovuti dalle famiglie sia più pesante rispetto a quello rilevato in tutte le altre regioni italiane ad eccezione della Liguria. Considerando la somma dell’addizionale comunale, della tassa sui rifiuti, dell’IMU e della TASI, i comuni valdostani hanno accertato nel 2018 723,5 euro per abitante. La stessa cifra è stata di 734,9 euro in Liguria, di 538,3 in Piemonte, 505,6 in Lombardia, 411,7 in Trentino-Alto Adige (401,6 a Bolzano e 425,7 a Trento). Non sorprende quindi che la nostra sia la regione del Centro-Nord con la più alta percentuale di famiglie che non riescono a risparmiare (78,5% nel 2017 a fronte di una percentuale italiana del 70,1%), nonostante esse giudichino almeno «adeguate» le proprie risorse economiche nel 64,9% dei casi: percentuali più elevate si rilevano soltanto in Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. La crescita del reddito medio (+4,3% dal 2012) è attribuibile alla dinamica positiva dei redditi da lavoro autonomo, da impresa, da partecipazione e da pensione (mentre i redditi da lavoro dipendente sono quasi stagnanti), all’inflazione e all’emersione dal «nero» di una fetta sostanziale dei redditi da fabbricati, grazie all’introduzione della cedolare secca. Ad un maggior livello di dettaglio, emerge un gap tra i comuni più piccoli (fino a 1.000 abitanti), dove il reddito per contribuente è di appena 19.900 euro, e i comuni con più di 3.000 abitanti. Nei comuni con popolazione compresa tra i 3.001 e i 5.000 abitanti, la media delle dichiarazioni fiscali è di 22.496 euro, nel Capoluogo di 23.668. I divari tra comuni piccoli e medi riguardano in particolare i redditi da lavoro autonomo e da impresa, mentre sono più contenuti per i redditi da pensione e da lavoro dipendente. 23
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