Spazio al Lavoro n. 1 del 2019

| 2 SPAZI O LAVORO a l SPECIALE FIOM-CGIL te, mettendo sul “tavolo” que- stioni che in un secolo di storia l’hanno contraddistinta. Partiamo da dignità e rispetto per i lavoratori, parole che sem- pre più spesso lasciano il posto a produttività e profitto, pensando che esse non possano convivere. Come Fiom dobbiamo ribaltare la tesi e quella di tanti industria- li, che associano l’aumento della produttività a quello del lavoro in termini di orario, ritmi e riduzio- ne dei costi. Si può ottenere l’aumento di pro- duttività, incentivando la forma- zione per tutti i lavoratori, met- tendo gli stessi nelle condizioni di lavorare in serenità, migliorando salute e sicurezza sui posti di la- voro e soprattutto contrastando la propensione che il lavoro deb- ba essere sempre più “povero” in termini economici e sempre più precario. Mi auguro per il futuro che questi temi siano sempre più motivo di discussione tra lavoratori, sinda- cato e datori di lavoro, diventan- do principale argomento nella trattativa per il rinnovo del Ccnl dell’industria metalmeccanica che fra pochi mesi inizierà. $ Editoriale g SEGUE DA PAG 1 INDUSTRIA 4.0 DOVE? P oche luci e tante ombre nell’industria valdostana. Dopo la chiusura dell’ Elca (spe- cializzata nella lavorazione dei metalli), un’altra spada di Da- mocle è sospesa sulla Shiloh a Verrès, dove per i 164 dipen- denti era stata avviata dal mese di gennaio la cassa-integrazione per tredici settimane ed stata confermata a marzo un’altra tranche sempre di tredici set- timane. L’azienda di Verrès fa parte del colosso industriale americano Shiloh Industrie, tra i leader mondiali nel settore delle forniture leggere per automobili, con sedi oltre che in nord Ame- rica anche nel nord Europa e in Asia. Era subentrata nel febbraio 2018 alla Brabant Alucast Faci- lities (ex Meridian). L’azienda di Verrès è specializzata nella rea- lizzazione di telai in alluminio e magnesio per il settore automo- bilistico. Alla base c’è la continua crisi del settore automobilistico. Le problematiche riguardano il calo produttivo, che ha deter- minato la richiesta della cassa integrazione. Questa situazione è dovuta alla forte contrazione del mercato dell’auto in Europa. A partire dalla scorsa stagione autunnale il calo delle vendite è nell’ordine del 20%. Questo calo è ancora più marcato per Fca che è tra i clienti della Shiloh. In seguito all’incontro con i vertici aziendali, le organizzazioni sin- dacali hanno indetto una tornata di assemblee in azienda per spie- gare ai lavoratori la situazione produttiva e come sarà gestito il periodo di Cassa integrazione. I vertici Shiloh si sono presi l’im- pegno di informare puntualmen- te i rappresentanti sindacali, fornendo loro i dati sullo smalti- mento delle ferie residue e le ore di cassa integrazione in modo che tutti i lavoratori esauriscano le ferie e venga utilizzata da tutti allo stesso modo la cassa integra- zione. Non saranno tredici setti- mane consecutive, ma spalmati su alcuni giorni. Nella paga dei lavoratori il cambiamento con- siste nel non maturare ferie e tredicesime. Anche la parte dei contributi sarà collegata al valo- re della busta paga, che subirà una diminuzione del 70% circa. STATO DI AGITAZIONE ALL’ A.B.C. COMPANY DI VERRAYES Situazione tutt’altro che rosea per i 35 dipendenti dell’A.B.C .di Verrayes (società appartenente al gruppo Grivel, la cui produzio- ne è incentrata principalmente sulla realizzazione di bastoncini da sci per professionisti e non). In questo caso il malcontento deriva soprattutto da problemi a livello sindacale: cambi di orari di lavoro repentini e personale interinale lasciato a casa. TECNOMEC Occhi puntati, infine, sulla Tec- nomec di Arnad, che opera nel campo delle lavorazioni a fred- do di metalli, stampaggio della lamiera e costruzione di attrez- zature meccaniche in genere. Sempre settore automobilistico per intenderci. Nell’azienda della Bassa Valle lavorano 80 dipen- denti circa. I problemi sembrano sempre legati alla crisi del mer- cato delle auto, ma al momento non è in atto nessuno stato di agitazione. $ I l segretario generale Fiom Cgil Fabrizio Graziola traccia un’a- nalisi della situazione industria- le valdostana: “In linea genera- le l’andamento produttivo delle industrie valdostane è stabile, fa eccezione quello dell’automotive che risente del calo delle vendite delle auto in tutta Europa. Caso eclatante è la Shiloh, dove da fine gennaio si è aperta la cassa integrazione ordinaria, che sta coinvolgendo a rotazione tutto il personale. Situazione diversa per quanto riguarda il settore informatico, dove un po’ tutte le aziende go- dono di ottima salute, anche se desta preoccupazione l’atteggia- mento dei vertici dell’Enginee- ring, che non ha portato, dopo oltre un anno di trattativa alla firma dell’Integrativo aziendale. Si spera nel prossimo incontro di metà maggio che vi siano apertu- re da parte aziendale. Aziende come l’Ipzs e la Termo- play hanno produzioni in au- mento, stessa cosa vale per la Cogne, dove anche quest’anno si avrà un premio di risultato, il cui ammontare è di 1.250 euro. La questione che preoccupa mag- giormente la Fiom Cgil è legata, da alcuni anni, ad un sempre mi- nore dialogo e partecipazione dei lavoratori, di conseguenza an- che del sindacato, alla “vita nelle fabbriche”. Il coinvolgimento dei lavoratori spesso è solo formale e poco attivo. Il sindacato viene coinvolto nel momento di neces- sità aziendali, come ad esempio straordinari, orario di lavoro, cassa integrazione, etc.. Sempre più spesso i lavoratori subiscono passivamente le decisioni azien- dali: dalla semplice programma- zione delle ferie fino al cambio di organizzazione della produzione. L’auspicio per il futuro è che si riesca a invertire la tendenza in modo che lavoratori e sindaca- to possano ritornare ad avere un ruolo centrale nell’industria valdostana. Allo stesso tempo la Fiom Cgil chiede alla politica regionale più attenzione nei con- fronti dell’industria, in particolar modo a quella artigiana, che in Valle d’Aosta è la più presente e che in questo decennio di cri- si ha subito un forte contraccol- po come numero di occupati e numero di aziende. Quello che si chiede alla politica non sono finanziamenti a pioggia ma in- vestimenti mirati e un attento sguardo alla situazione indu- striale valdostana. I metalmec- canici non sono lavoratori di se- rie B”. $ “I METALMECCANICI NON SONO LAVORATORI DI SERIE B.” La Shiloh di Verrès

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