Spazio al Lavoro n. 1 del 2017

| 6 spazi o lavoro a l la crisi Filcams Interrotte le trattative con Carrefour Proclamato lo stato di agitazione Slc Firmato l’accordo con la Casa da Gioco “Ora l’azienda non ha più alibi” D urante l’incontro tenutosi il 27 novembre 2015, dopo svariati mesi di difficile confronto, si sono rotte le trattative per la rinegoziazione del Contratto In- tegrativo Aziendale Carrefour , a causa delle rigidità e delle pretese inaccettabili dell’azienda, che non ha risparmiato, fra l’altro, parole ed atteggiamenti gravi ed offensivi nei confronti dei lavoratori e delle Organizzazioni Sindacali. Un negoziato nel corso del qua- le Filcams, Fisascat e UILTuCS si erano rese disponibili, per l’ennesima volta, ad assumersi la responsabilità di gestire una complicata ridefinizione del CIA in considerazione della situazione di difficoltà in cui versa l’azienda da diversi anni e ad indicare il pe- rimetro entro cui muoversi per in- dividuare gli strumenti necessari ad una possibile intesa. Nonostante tale assunzione di re- sponsabilità, le priorità poste dal Sindacato nel corso della tratta- tiva sono state sistematicamente ignorate, a partire dalla richiesta di un impegno da parte dell’azien- da a salvaguardare i livelli occu- pazionali, a mantenere l’attuale perimetro aziendale e a garantire la gestione diretta dei punti vendi- ta. A tal proposito va evidenziato che dopo aver mutato più volte e confusamente la propria posizio- ne, Carrefour non solo non ha fornito alcuna rassicurazione ri- spetto alle problematiche poste ma , proprio mentre si svolgeva la trattativa, procedeva alla ces- sione di numerosi punti vendita con ripercussioni per centinaia di lavoratrici e di lavoratori. “Preoccupano inoltre - sottolinea il Segretario Generale della Fil- cams Cgil della Valle d’Aosta Isa- belle Buillet - l’approssimazione e l’irresponsabilità con le quali l’azienda, che riveste un ruolo di primo piano nella definizio- ne delle politiche contrattuali di Federdistribuzione, ha gestito la trattativa, in una situazione nel- la quale, tra l’altro, ai lavoratori del settore non vengono erogati aumenti salariali dall’ottobre del 2013”. “I dipendenti Carrefour - continua il Segretario - non solo non hanno un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ma rischiano concre- tamente di perdere anche il Con- tratto Integrativo Aziendale con- quistato e difeso con tanti anni di lotta. I lavoratori colpiti nella nostra regione sono oltre 300”. “Per quanto accaduto - conclude Buillet - oltre al secondo sciopero nazionale del 19 dicembre, è stato dichiarato lo stato di agitazione per tutti i lavoratori del gruppo Carrefour”. $ M artedì 27 ottobre 2015, a se- guito dell’esito del referen- dum tra i lavoratori, è stato sigla- to dalle organizzazioni sindacali l’accordo con la Casa da Gioco di Saint Vincent. “Ci tengo a sottolineare come i lavoratori, attraverso il voto ab- biano scelto il male minore - dice Vilma Gaillard , Segretario Ge- nerale della Slc Cgil della Valle d’Aosta - hanno ritenuto valida l’alternativa alle disdette proprio perchè ha un impatto inferiore sulla parte retributiva ed è con- tenuto nel tempo”. Un referendum dove comunque i no non sono stati pochi. “Il numero dei no all’accordo fa capire che c’è una fiducia anco- ra da conquistare da parte della nuova dirigenza. L’azienda ades- so non ha più scusanti, non potrà più imputare all’alto costo del lavoro la responsabilità di una mancata crescita”. Conti che, al di là del risparmio sul costo del lavoro, devono an- cora essere rivisti. “Chiediamo che l’azienda man- tenga i suoi impegni, il taglio sugli stipendi non è sufficiente a mettere in sicurezza i conti. Vigileremo affinchè la riorganiz- zazione del personale avvenga in maniera onesta e trasparente e chiederemo conto di come ver- ranno investiti i tagli fatti ai la- voratori”. Una Casa da Gioco che dovrà quindi investire su contenimen- to dei costi e marketing. “L’azienda ora non ha più scuse, dovrà attuare quelle politiche di marketing e di contenimento dei costi necessarie al suo rilancio. I lavoratori hanno fatto la loro parte, ora tocca all’azienda”. $ Dal presidio a Palazzo Regionale alla manifestazione “Il Treno dei Desideri”

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