Spazio al Lavoro n. 3 del 2014
| 2 spazi o lavoro a l farà si che 1 docente su 3 non sarà meritevole. Per fare carriera inol- tre gli insegnanti dovranno essere “mobili”, potranno essere chiamati sulla base del curriculum, verran- no in questo modo superate tutte le regole della contrattazione sulla mobilità; 2. Le 150.000 assunzioni sono un’ot- tima proposta a patto che l’organ- ico funzionale non venga utilizzato soltanto per la copertura delle sup- plenze brevi e del turn-over ma per l’ aumento dell’offerta formativa. Vanno definite regole chiare per un nuovo sistema di reclutamento che non tagli fuori le migliaia di precari abilitati e non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento o in attesa di abilitazione; 3. È necessario far emergere il som- merso della funzione docente. Il documento inoltre non è supporta- to da dati su stanziamento econom- ico e finanziario e senza cifre alla mano non è possibile dare una valu- tazione complessiva. Le OO.SS rivendicano l’apertura da parte del Governo di un confronto rispettoso delle modalità di rappre- sentanza dei lavoratori che la Cos- tituzione prevede sia espressa dai sindacati, e per questo esprime la propria adesione alla sottoscrizione nazionale che CGIL CISL UIL SNALS e a livello regionale il SAVT hanno indetto per richiedere l’ immediata apertura delle trattative sul contratto di lavoro. Sono pronte in caso con- trario a proclamare immediata- mente lo stato di agitazione. $ speciale fLc-cgil Assemblee Sindacali Unitarie Mese di Ottobre 2014 Grazie all’iniziativa unitaria di Flc CGIL, Cisl Scuola SAVT École e SNALS si è svolto un ampio e acceso dibattito su “La Buona Scuola”, il documento del Governo Renzi con le linee di indirizzo per la riforma P ubblichiamo il documento che è scaturito dalle assem- blee che si sono svolte dal 6 al 16 ottobre e alle quali hanno partecipato circa 1000 insegnanti, corrispondenti a circa la metà del corpo docente in servizio su tutto il territorio della nostra regione: Le OO.SS della scuola CISL scuola FLC CGIL SAVT école e SNALS, riunite in assemblea con i docenti dei vari ordi- ni e gradi di scuola della Valle d’Aos- ta in merito al documento la “Buona Scuola” proposto dal Governo: • rendono noto che la scuola più che buona è un servizio pubblico e il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione italiana; • evidenziano che in questo docu- mento non si parla né di alunni né di bambini e ragazzi e che non si comprende quale riflessione ped- agogica sia l’ispiratrice del docu- mento; • fanno rilevare che la consultazi- one on-line avviata dal Governo su un documento di tale importanza non risponde sicuramente ad un modello di consultazione efficace e rispettoso del corpo docente, strut- tura portante di una vera riforma. Evidenziano che una tale consult- azione non tiene conto della pro- fessionalità docente; • sottolineano che nella consultazi- one on-line nella sezione 3, doman- da 3 si parla di Preside, quando dall’anno scolastico 2000/2001 non esiste più la figura del “Preside”, ma a capo delle Istituzioni scolas- tiche si pone il Dirigente scolastico; • ritengono che sarebbe stata neces- saria una consultazione specifica riservata agli operatori/profes- sionisti della scuola; • sostengono che i temi contenuti nel documento sono in alcune par- ti poco chiari e non contengono la declinazione di elementi che con- sentano una valutazione completa; il tono complessivo del documento risulta ricco di enfasi e sovente re- torico, l’insegnamento è una pro- fessione non una “missione”; • evidenziano che la scuola dell’ infanzia compare nel dossier in modo del tutto marginale, senza alcuna ripresa dell’ obbligatorietà dell’ ultimo anno. Non troviamo inoltre traccia dell’ obbligo sco- lastico a 18 anni, delle Istituzioni convittuali e degli educandati; • sottolineano che la parte sulla valutazione non risulta chiara in quanto nel documento non sono stati espressi i criteri che verranno adottati; • evidenziano che va riaffermata l’importanza degli organi collegia- li, strumento vero di democrazia; • relativamente al CAP. 6.2 si evi- denzia che l’attuale situazione eco- nomica del Paese non si presenta favorevole ad un impegno da parte di finanziatori privati nella scuola pubblica. Si esprime pertanto una forte preoccupazione sulla propos- ta di affidare anche parzialmente il futuro della scuola a finanziato- ri privati. È invece indispensabile assicurare i Livelli essenziali di Prestazione in tutte le istituzioni scolastiche del Paese; • sostengono che la definizione di un nuovo stato giuridico degli in- segnanti e di una nuova modalità di carriera non può che passare dalla riapertura della contrattazi- one, dal rinnovo del contratto di lavoro sia sul piano normativo che su quello economico; • sottolineano che la formazione dei docenti debba essere di qualità e con ricadute sull’attività didattica ma non a totale carico di spesa per il singolo docente; • evidenziano che debba essere fi- nalmente definito un tetto massi- mo all’orario di lavoro; • denunciano come non sia in alcun modo accettabile una ulteriore pro- roga del blocco del contratto dei la- voratori pubblici e della scuola. Rispetto ai contenuti relativi alla pro- fessione docente si rilevano come punti critici: 1. La progressione di carriera è riser- vata solo al 66 per cento dei docen- ti al massimo: il contingentamento
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