Spazio al Lavoro n. 7 del 2013
| 13 spazi o lavoro a l filt-cgil trasporti spazi o lav r a l Impianti a fune, trattativa sul contratto nazionale Il CCNL di settore riguarda quasi 12 mila lavoratrici e lavoratori impiegati nelle circa 500 imprese D omenico D’E rcole I l 12 settembre scorso, è stato aperto ufficialmente, nella sede dell’ANEF, il tavolo delle trattati- ve per il rinnovo del CCNL per gli addetti agli impianti di trasporto a fune, scaduto il 30 aprile 2013, che riguarda quasi 12.000 lavo- ratrici e lavoratori impiegati nelle circa 500 imprese del settore. La crisi economica degli ultimi anni e, in particolare, la stagione inver- nale 2012/2013, ha fatto registra- re in alcune realtà regionali un calo del consumo turistico e, in al- tre, una situazione di stagnazione in cui le presenze non aumentano. Nel frattempo, i costi di gestione hanno segnato un incremento. In questo quadro, la trattativa per il rinnovo del contratto naziona- le si apre con grandi difficoltà. La situazione è resa più difficile dalla debolezza dell’associazione datoriale ANEF, aderente al siste- ma Confindustria, che non riesce a contrastare la spinta “campa- nilistica” di alcune aziende, an- che importanti, del settore, che credono di poter risolvere i loro problemi sostituendo la disciplina contenuta nel contratto nazionale con contratti aziendali. La Filt- Cgil intende giocare fino in fondo la partita, nella difesa del CCNL e nel rafforzare la tenuta del suo pe- rimetro, mettendo al centro alcuni punti fermi quali l’occupazione e la salvaguardia dei diritti. Di fron- te alle trasformazioni indotte dal cambiamento tecnologico e pro- duttivo, il Ccnl resta il punto cen- trale da cui partire per arginare la diffusa applicazione di contratti che producono un abbassamento del costo del lavoro e creano dum- ping. Tema forte della proposta è, infatti, il lavoro, sul quale non si devono scaricare azioni di conte- nimento di costo, ma investimenti mirati e strategici sia a medio che a lungo termine. Si tratta quindi di rinnovare il contratto nazionale non derogando dal mantenimento dell’unicità contrattuale per tutte le aziende del settore, dalla pro- tezione dei livelli occupazionali, garantendo la continuità occupa- zionale dei lavoratori nei cambi di appalto, incentivando la stabi- lizzazione dei rapporti di lavoro e contrastando il lavoro sommerso e l’uso improprio della flessibilità. Altra priorità di questo rinnovo contrattuale è la difesa del reddito dalla crisi e dall’inflazione reale, affinché gli obiettivi salariali che, pur in un contesto di crisi di cui abbiamo tenuto conto, siano ade- guati all’esigenza di incrementare i salari effettivi, rispondendo così anche alla generale esigenza del Paese di rilanciare i consumi e la crescita. Dobbiamo mantenere forte e centrale il ruolo, la funzio- ne regolatrice e redistributiva del CCNL, e rafforzare ed estendere la contrattazionedi secondo livello, garantendone l’esigibilità laddove prevista, puntando ad estenderla alle aziende dove non esiste, defi- nendo le materie che assegniamo al CCNL nel loro rapporto con il secondo livello, anche attuando gli accordi del 28 giugno 2011 e del 31 maggio di quest’anno. L’o- biettivo che ci siamo posti come Organizzazioni Sindacali Nazio- nali unitamente alle delegazioni Regionali, è quello di fare presto e bene nel raggiungere un’intesa sul rinnovo del Contratto Nazio- nale. Un’intesa che possa lancia- re anche un messaggio politico chiaro alle istituzioni in merito al ruolo del settore degli impianti di trasporto a fune che, in questo pa- ese, se adeguatamente sostenuto, resta un punto di qualità dell’of- ferta turistica e quindi un volano dell’economia sia locale che na- zionale. Mentre si continuano ad ignorarne le potenzialità del set- tore, il Contratto nazionale è in realtà l’unico vero strumento per individuare sinergie tra le parti sociali, per avere una maggiore attenzione e diventare soggetti at- tivi, per interloquire con chi pren- de le decisioni sul futuro di questo settore. Il nostro obiettivo per il proseguo della trattativa è che tut- ti gli elementi di riflessione che la delegazione sindacale ha prodotto siano recepiti e che si raggiunga quanto prima l’accordo sul rinno- vo del contratto nazionale. $ informaconsumatori Farmaci, cresce l’uso degli antidepressivi Rapporto nazionale 2012 Aifa: aumentano i farmaci contro la depressione N el 2012, ogni italiano ha acquistato in media trenta confezio- ni di medicinali attraverso le farmacie pubbliche e private, per un totale di oltre 1,8 miliardi di confezioni, in riduzione rispetto all’anno precedente dello 0,4 per cento. La spesa farmaceutica tota- le italiana, pubblica e privata, è stata pari a 25,5 miliardi di euro, il 76 per cento dei quali è stato rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. Ma il dato su cui riflettere è che cresce l’uso degli anti depressivi e calano gli antibiotici. Questo emerge dal rapporto rea- lizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed). Spesa territoriale giù, antidepressivi in crescita Le dosi giornaliere totali prescritte ogni mille abitanti nel 2012 sono state 1.626, aggiunge il rapporto dell’Aifa, mentre quelle a carico del Ssn in regime di assistenza 985, con un incremento del 2,3 per cento rispetto al 2011. La spesa territoriale complessiva, sia pubbli- ca che privata, crolla del 5,6 per cento rispetto all’anno precedente per un totale di 19.389 milioni di euro. Analizzando nel dettaglio i dati elaborati dall’Aifa, si legge che il 50 per cento dei bambini e oltre il 90 per cento degli ultra settanta- cinquenni ha ricevuto almeno una prescrizione durante l’anno. Gli over 74 presentano consumi e spesa rispettivamente 22 e 8 volte superiori a quelli di un paziente con età compresa tra i 25 e i 34 anni. Crescono notevolmente i farmaci anti depressivi: + 4,5 per cento nel 2012 rispetto al 2004. La prevalenza della depressione è più alta nelle donne rispetto agli uomini e cresce in maniera ri- levante all’aumentare dell’età. Le donne mostrano una prevalenza d’uso più alta per i farmaci del sistema nervoso centrale, che inizia ad aumentare in maniera costante a partire dalla fascia di età com- presa tra i 35-44 anni, in cui le donne assumono in media 44 dosi di farmaco ogni mille abitanti contro le 37 degli uomini. Gli antide- pressivi rappresentano una delle principali componenti della spesa farmaceutica pubblica. Marcate le differenze di genere A consumare più farmaci è la Sicilia, mentre la Provincia autonoma di Bolzano è la regione dove si acquistano meno confezioni. In Sici- lia la media è di 1.110 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti. Segue il Lazio, 1.097 dosi, la Sardegna, 1.082, e la Puglia con 1.081. Più vir- tuosa la Provincia autonoma di Bolzano con 743 dosi, seguita dalla Provincia autonoma di Trento, 864 dosi, dalla Liguria, 881, e dalla Valle d’Aosta con 896. Molte regioni hanno mostrato una riduzione dei consumi negli ultimi dieci anni con un maggior calo in Campania e Sicilia, mentre l’incremento tendenziale del consumo più rilevante si è registrato in Piemonte. di B runo A lbertinelli
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