Spazio al Lavoro n. 4 del 2013
| 10 spazi o lavoro a l to per una vita e che oggi per lo più prendono una pensione non certamente da ricchi, che devono fare i conti con uno Stato sociale fatto a pezzi a cui si aggiunge il dramma della disoccupazione o della precarietà di figli e nipoti. Gli anziani e i pensionati non sono egoisti ma hanno a cuore il futuro di questo Paese. Eppure c’è chi li vorrebbe rele- gare ai margini della vita pub- blica e chi si infastidisce perfino perché votano una determinata forza politica o perché si iscrivo- no al sindacato. Nessuno si inter- roga mai del perché ciò avviene, del perché il centrosinistra non raccoglie uguali consensi tra i giovani e i lavoratori e di quan- to pesano licenziamenti, crisi e precarietà nella militanza sinda- cale. Per molti il problema è che il 37% dei voti ottenuti dalla coa- lizione di centrosinistra provenga da persone con più di 60 anni e che la Cgil rappresenta prevalen- temente i pensionati. Il peso degli anziani in politica, nella società o all’interno di un’organizzazio- ne sindacale viene quindi visto come un’onta, qualcosa di cui vergognarsi, una sorta di peccato originale da rimuovere con tutti i mezzi possibili. Stiamo rincorrendo il tema del cambiamento - che è sacrosanto e nel quale credo profondamen- te - finendo però per mettere tutti nel tritacarne in nome del mot- to «il nuovo per il nuovo purché sia nuovo». Non ci si rende conto però che in questo modo nessuno andrà mai bene, che ci sarà sem- pre qualcuno più giovane o, sem- plicemente, meno vecchio. Non ci si rende conto che rinnovamento e cambiamento non possono esse- re ricondotti solo a una questione anagrafica e che non è di un in- sulso conflitto generazionale ciò di cui il Paese ha bisogno. Lo Spi fra le sue priorità ha il continuo rapporto con i giovani, perché pensa davvero e si batterà nella promozione di una nuova ge- nerazione in grado di costruire un modello di società alternativo al berlusconismo dell’ultimo venten- nio. Una generazione che ricon- segni alla politica quell’interesse e quella passione che gli anziani di oggi hanno avuto la possibili- tà di conoscere nel secolo scorso. Non sono quindi i pensionati che intralciano il cambiamento, ma chi non è disponibile a lasciare il passo avendolo detenuto per trop- po tempo in ogni campo. Anche in questo non si tratta di età, non c’è differenza fra 50, 60 o 70 anni ma si tratta di capire quando occorre fermarsi e accontentarsi di ciò che si è dato e di ciò che si è avuto. Qui sta l’egoismo, siano essi pen- sionati o ancora attivi. E allora sono i giovani e i diver- samente giovani che devono al- learsi nel pretendere il rinnova- mento. La vita si sta allungando, gli anziani stanno aumentando e vogliono continuare ad impegnar- si per un Paese che sia migliore per tutti. Dobbiamo essere orgo- gliosi di avere tanti pensionati che non rinunciano al voto nel pieno rispetto della Costituzione e che non fanno il tifo per l’antipolitica, che non fanno di tutte le erbe un fascio e che proprio per questo chiedono il cambiamento profon- do dei partiti e della politica. D’altra parte gli ultra 60enni sono un terzo della popolazione del no- stro Paese e per fortuna esistono e camminano nel sentiero della vita insieme agli adulti e ai giova- ni. Tutti siamo importanti, ad ogni età, sapendo che, come sosteneva mia nonna che lavorava nei cam- pi, ogni stagione dà i suoi frutti, in primavera, in estate, in autunno ed ovviamente anche in inverno. È questo il senso concreto di una forte alleanza fra giovani ed an- ziani per conquistare il cambia- mento. Il cambiamento va aiutato promuovendo la partecipazione dal basso e non il rovescio, per cui occorre rafforzare e non depoten- ziare ogni regola che definisce de- mocrazia e partecipazione. $ C arla C antone T ognoli Calvi Maria. Un nome sicuramente sconosciuto ai più ma che in queste ore mi è tor- nato più volte alla mente. Maria è stata una lavoratrice bracciante e una staffetta. Ha lottato da giova- ne per la libertà e l’emancipazio- ne, quando era già anziana per i diritti dei lavoratori e delle lavo- ratrici, per l’uguaglianza e per la democrazia. Era una pensionata che votava comunista, ed era colta anche se aveva solo la terza ele- mentare. Maria era mia nonna. Di donne e uomini così nello Spi, in Cgil e nella società ce ne sono per fortuna sempre tantissimi. Per cui pretendo rispetto per tutti i pen- sionati e gli anziani di ieri e di oggi. Oppure qualcuno pensa che gli anziani da rispettare siano solo quelli che in politica, nella società, nelle arti e nei mestieri, in televi- sione e nel mondo della cultura hanno avuto e hanno un ruolo im- portante e di potere? Chi la pensa così si dovrebbe vergognare. Dico queste cose perché in questi gior- ni sento commenti sui pensionati e sullo Spi ingrati, stupidi, sme- morati e anche un po’ «razzisti». Lo Spi è un grande sindacato che raccoglie gli uomini e le donne che hanno combattuto le storiche bat- taglie per la democrazia e per i di- ritti, quelli che sono stati in prima linea per contrastare il fascismo, la mafia e il terrorismo, quelli che hanno costruito la Cgil, conqui- stato lo statuto dei lavoratori e un welfare universalistico. Lo Spi, un sindacato di lotta e di memoria, è fatto di questa gente qui e rappre- senta quasi tre milioni di persone che continuano a militare nella Cgil. Persone che hanno lavora- spi-cgil pensionati spazi o lav r a l NON SCHERZATE SUI PENSIONATI Il rinnovamento è necessario. Ma non è il nuovismo. Può affermarsi davvero solo in un’alleanza tra generazioni in un’ottica solidale Bonus energia Dal 2 maggio al 2 settembre 2013 è possibile presentare domanda, presso il proprio Comune di residenza, per richiedere il Bonus di Euro 300. La domanda deve essere corredata dalla dichiarazione ISEE in corso di validità o da apposita dichiarazione. Inoltre devono essere dichiarati gli importi dei benefici percepiti dal nucleo familiare. I nostri uffici sono a disposizione per informazioni e per la compilazione delle domande. Bon de Chauffage Anche per il 2013 è confermato il contributo per il riscaldamento, “Bon de Chauffage”, concesso alle famiglie residenti in Valle d’Aosta al 1-01-2013. I criteri e i parametri reddituali sono gli stessi. Le domande si potranno presentare dal 2 maggio al 31 ottobre presso gli uffici del Comune di residenza. Dovranno presentare o integrare la domanda le famiglie che non hanno mai usufruito del contributo oppure quelli il cui reddito è cambiato rispetto agli anni precedenti.
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