Spazio al Lavoro n. 3 del 2013

| 6 spazi o lavoro a l È così che il 29 settembre 1985 nasce ufficialmente “CGIL OGGI”. Come certificato dal Tribunale di Aosta, il proprietario del perio- dico è la CGIL. Il primo numero, con una veste grafica nuova e ori- ginale, curata dal grafico Franco Balan, con gli augui di “Buon la- voro, compagni” del Segretario nazionale Luciamo Lama, uscirà il 15 ottobre 1985. Sono onorato di averlo fortemente voluto, realiz- zato e coordinato per oltre cinque anni. Purtroppo nel 1993 la CGIL ha preso la pessima decisione di privarsi dell’unico strumento che permetteva ai responsabili sinda- cali di categoria di poter esprimere e confrontare le proprie opinioni essenziali per un sindacato plura- lista e democratico come la CGIL. Ecco perché auguro lunga vita a “SPAZIO AL LAVORO”. Mi sia per- messa una sola osservazione: se si voleva rendere più evidente il mon- do che oggi la CGIL deve rappre- sentare, forse era meglio una testa- ta tipo “LAVORO & WELFARE”. Infine, per quale ragione non si è ancora deciso di dedicare il salone della nostra sede ad uno dei più prestigiosi e stimati sindacalisti, il compagno Sergio Graziola? Credo che sarebbe il modo migliore per ricordare da dove veniamo. Grazie per l’attenzione.” Leno Chierici 2.800 posti di lavoro. È in questo contesto che a livello nazionale scoppia il problema della scala mobile, con impreviste e laceranti divisioni sindacali. In estrema sin- tesi: nel gennaio del 1983 la scala mobile viene ridotta del 15% e il 14 febbraio 1984 con un decreto detto di “San Valentino”, il gover- no Craxi la taglia di quattro punti. La CGIL si oppone ma emergono gravi divisioni nel suo gruppo di- rigente. Primo maggio 1985: an- che il segno negativo e corposo del difficile rapporto con le altre OO. SS. sarà visibile quando in piazza Chanoux a festeggiare per “l’ulti- ma volta” (!) la festa dei lavoratori ci sarà solo la CGIL. Il 9 giugno del 1985 il 54,3% degli elettori voterà NO al ripristino in busta paga dei 4 punti di contingenza. Un disa- stro. A questo punto era necessa- rio voltare pagina. Come? • Rilanciare la ripresa dei rappor- ti unitari: è così che il 21 giu- gno 1985 le OO. SS. e la Giunta regionale siglano un protocollo d’intesa per favorire l’occupa- zione e la ripresa economica nel settore industriale. È la prima volta che viene stipulato un ac- cordo così impegnativo e di am- pio respiro. • Affrontare lo sconcerto presen- te nella nostra base ricreando rapporti interni che non fossero stravolgenti e dotare il sinda- cato di un nuovo strumento di comunicazione in aggiunta ai gloriosi bollettini “ciclostilati”. Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Leno Chierici: “Finalmente la CGIL riprende a dialogare con i suoi iscritti attra- verso un nuovo giornale. Benissi- mo. Tanti auguri alla redazione di “Spazio al Lavoro”. Purtroppo la presentazione di questa lodevole iniziativa non è stata delle più fe- lici. Ho letto che “……se prendiamo a riferimento gli ultimi 10 anni…… Il progetto che oggi vede per la prima volta la luce……Negli anni ’90 c’è stata l’esperienza di CGIL OGGI”. No! Si può dimenticare la storia, ma non stravolgerla. Per- ché non dire che la CGIL ha deciso di dotarsi del “nuovo strumento d’informazione” aggiornando e rilanciando un suo vecchio proget- to? Queste mie osservazioni non intendono essere polemiche nei confronti di nessuno, ma lo dovevo a quei compagni che hanno condi- viso con me i successi e le delusio- ni di quel “vecchio” progetto. Da sempre purtroppo la CGIL tra- scura la sua storia. Anche quella abbastanza recente. Nei primi anni ’80 il sindacato è ancora una volta in campo aperto. Non può più vivere sulla rendita del pote- re conquistato nell’autunno cal- do. Le ristrutturazioni industriali comportano la chiusura definitiva delle fabbriche tessili e chimiche, mentre il settore siderurgico subi- rà un notevole ridimensionamen- to. In due anni andranno persi confederazione Caro Chierici, grazie per la sua bella lettera. È motivo di soddi- sfazione per la redazione di “Spa- zio al Lavoro” aver suscitato il suo interesse (e quello di tanti al- tri lettori) attorno al nostro nuo- vo giornale. Siamo consapevoli, e lo abbiamo sottolineato anche durante la conferenza stampa di presentazione della nuova testa- ta, di arrivare dopo tante altre esperienze di stampa della CGIL, e tutti abbiamo ricordato l’avven- tura di CGIL OGGI. Senza quell’e- sperienza editoriale, oggi non esi- sterebbe “SPAZIO AL LAVORO”. Il nostro obiettivo è proprio quello di riallacciare un dialogo con gli iscritti CGIL, in una fase difficile come quella attuale che, per alcu- ni versi, ricorda gli anni non facili per il sindacato da lei richiamati. Vogliamo che si torni a parlare di lavoro, anche in Valle d’Aosta, e per farlo abbiamo bisogno di un giornale confederale e anche di nuovi strumenti di comunicazione su internet. Vorremmo poi riapri- re un dialogo con iscritti e lettori, ricordando la bella e importante storia della CGIL con lo sguardo rivolto alle nuove difficili sfide del presente e del futuro. La strada è appena iniziata, e abbiamo biso- gno del contributo di tutti. Davide Avati Lettera alla redazione di Leno Chierici “Spazio al Lavoro” e la storia della Cgil Inquilini e diritti A proposito di IMU I l Dipartimento delle Finanze ha diffuso i dati relativi al ver- samento dell’IMU. L’Italia, fino al 2011 Paese con la più bassa tassazione della proprietà sulla casa, con l’IMU sale sopra la media OCSE, che è pari all’1,1% del Pil, attestandosi all’1,5%. L’85,1% dei contribuenti ha versato meno di 400 euro, per un getti- to complessivo pari al 53,7% del totale; l’8,1% tra 400 e 600 euro (17,3% del totale); il 6,8% ha versato oltre 600 euro (29,0% del totale): incrociando il dato con quello dell’Agenzia del Territorio, verosimilmente circa 840mila lavoratori dipendenti e pensionati hanno versato un’IMU superiore a 600 euro. La CGIL aveva già chiesto: a Governo e Parlamento, insieme a CISL e UIL, misure volte a ri- durre le tasse per lavoratori e pensionati: tra queste, oltre all’au- mento di detrazioni per i redditi da lavoro dipendente, l’abolizione dell’IMU sull’abitazione principale per gli immobili non di pregio, esclusivamente per chi possieda un solo immobile nel medesimo nucleo familiare. La CGIL ritiene ora necessario: • procedere velocemente alla revisione del Catasto, per permettere una rimodulazione delle aliquote ed un equo pagamento sui beni immobiliari; • abolire l’IMU sull’abitazione principale per le abitazioni con ren- dite catastali al di sotto di una certa soglia, mantenendo l’obbli- go di versamento per le rendite superiori, riferiti ad immobili di maggior pregio; • prevedere detrazioni specifiche in base ai redditi, a tutela di fa- sce di popolazione in condizione di particolare fragilità economi- ca (ad esempio gli anziani) • prevedere una progressività dell’aliquota per le seconde, terze case e oltre (progressività secondo gli immobili posseduti), ad esclusione di quelle date in locazione a canone calmierato, per le quali deve essere prevista un’aliquota agevolata, al fine di favorire il canale concordato con un effetto di calmieramento sul livello dei canoni di mercato. • prevedere l’equiparazione, oggi facoltà dei Comuni, all’abitazio- ne principale degli alloggi destinati ad abitazione per i parenti di primo grado e di quelli inutilizzati degli anziani e disabili ri- coverati in strutture di assistenza.

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