Spazio al Lavoro n. 3 del 2013

| 2 spazi o lavoro a l pensiamo ad esempio alla Fiat, ci hanno consegnato un Italia diver- sa, dove per riaffermare un dirit- to costituzionale come la libera iscrizione ad una organizzazione sindacale, la FIOM è stata costretta a ricorrere in giudizio. La scelta di firmare o non firmare accordi vis- suta, non nel merito dell’accordo stesso ma come contrapposizione ideologica, in cui l’ essere da una parte o dall’altra ha significato essere pro o contro un modello di sviluppo industriale fondato sul puro attacco ai diritti dei lavoratori e allo smantellamento del contrat- to nazionale. L’essere sindacato confederale non può che necessa- riamente portarci a considerare il mondo del lavoro come un tutt’u- no, in cui dal pubblico impiego al variegato mondo del precariato del privato, non prevalgano le logiche corporative, le differenze tra ga- rantiti e non, le peculiarità e non le cose in comune. Il lavoro svolto nei territori sulla contrattazione sociale grazie all’importante impe- gno delle Confederazioni e dei Sin- dacati Pensionati sono un esempio chiarissimo di come, ragionan- do su diritti sociali universali si possano ottenere risultati impor- tanti e contribuire così a creare un modello di “welfare solidale” e di sviluppo alternativo a quello indi- vidualistico oggi predominante. Praticare la confederalità, agire in un momento in cui tutto sem- bra disgregarsi, con progettualità nuova, con la capacità di rinnova- re anche la nostra organizzazione, è l’unica possibilità per tenere insieme i valori generali e sociali delle persone che rappresentiamo, per comprendere appieno la socie- tà, per dare prospettive e futuro alle nuove generazioni e certezze e dignità a lavoratori e pensionati. Anche in Valle d’Aosta la nostra riflessione non può che essere la stessa, la crisi sta aggredendo il nostro territorio nonostante le ras- sicurazioni che la maggioranza re- gionale fornisce ogni giorno sugli organi di informazione, mettere- mo tutto l’ impegno possibile per elaborare proposte condivise in un ottica confederale. $ K atya F oletto M entre si avvicinano due gior- nate che per noi rivestono grande significato, il 25 aprile e il primo maggio, in cui riscopriamo ancora una volta i nostri valori di riferimento, legati alla resistenza, alle grandi lotte operaie che hanno contribuito prima alla caduta del fascismo e poi all’affermazione dei diritti dei lavoratori non pos- siamo che ricordare il sacrificio dei molti compagni e compagne che hanno contribuito con il loro im- pegno a rendere grande la nostra Organizzazione. Se guardiamo ciò che la CGIL è divenuta oggi e la sua storia non possiamo che prendere atto di come i diritti e l’affermazio- ne del bene comune, necessari ed imprescindibili alla creazione di una società più giusta e solidale, siano parte della storia stessa del nostro Paese. Le grandi lotte e la grande passione della CGIL, dei suoi organismi dirigenti, dei dele- gati sui posti di lavoro, delle RSU, degli iscritti possono essere condi- vise o meno dalla politica, da un certo mondo imprenditoriale, dal- le altre organizzazioni sindacali, dalla stessa opinione pubblica ma mai, nel trascorrere del tempo, si è potuto ignorare ciò che ha det- to o fatto su qualsiasi, tema, pro- blematica o ambito, l’ espressione del più grande sindacato europeo. Una cosa è certa, la CGIL si ama o si odia ma non è possibile trattar- la con indifferenza. Chi infatti oggi da più parti sostiene che il ruolo del sindacato sia ormai inutile, anacronistico e che i sindacati , in particolare noi, non siamo più in grado di rappresentare le istanze del mondo del lavoro non ha con- siderato, con grande mancanza di rispetto a parer mio, i 6 milioni di iscritti che possiamo certificare e, le migliaia di persone che ogni giorno vengono nelle nostre sedi per ottenere tutela, servizi, rispo- ste, che altri soggetti della socie- tà non sono e probabilmente non sono mai stati in grado di dare.La riflessione su ciò che siamo oggi tuttavia va fatta, su quali istanze dobbiamo e possiamo rappresen- tare, su quali forme organizzative dovremo adottare per adattarci al nuovo contesto economico e socia- le, per essere efficaci e presenti in ogni territorio e luogo di lavoro. Alcune vicende degli ultimi anni, registrato a marzo un drastico au- mento sul mese precedente pari a +147,06% per 19.889.038 ore richieste. In Valle d’Aosta la si- tuazione su questo versante non è affatto diversa da quella del resto del Paese. I dati ci dicono che la differenza totale Cigo +Cigs +Cig in deroga da Gennaio a Marzo passa da 249.783 ore nel 2012 a 407.695 ore nel 2013, con un au- mento di 157.912 ore, pari ad un +63,22%. I settori più in difficoltà e con più ore richieste restano il settore Meccanico,il settore del Commercio e il settore dell’Edi- lizia. Continua quindi la crisi e continua a calare il reddito per centinaia di migliaia di lavorato- ri in cassa integrazione. Ci sono molti lavoratori che ormai sono fuori o stanno per uscire, da tutte le coperture di welfare disponibili, poiché hanno completato i periodi previsti dalla normativa vigente. Il dato sull’aumento continuo della disoccupazione è anche una con- seguenza di questa situazione. Per continuare a fronteggiare questa crisi di cui ancora non si vede la fine, restano indispensabili am- mortizzatori e altri strumenti del welfare, che allarghino anche la copertura a lavoratori esclusi dai benefici anche dalla nuova nor- mativa sul mercato del lavoro. $ tario generale Susanna Camusso. La situazione è talmente grave che l’osservatorio della CIG del- la CGIL Nazionale rileva dai dati istat che dall’inizio dell’anno circa 520 mila lavoratori hanno subito un taglio del reddito per 1 miliar- do di euro, pari a 1.900 euro netti in meno per ogni singolo lavora- tore. La cig aumenta in tutti i suoi segmenti (ordinaria, straordina- ria e deroga), sia sul mese che sull’anno. Le 96.973.927 ore regi- strate a marzo segnano, infatti, un incremento consistente su febbra- io (pari ad un +22,44%), mentre da inizio anno il monte ore com- plessivo è pari a 265.043.645 per un +11,98% sul primo trimestre del 2012. Il rapporto della Cgil se- gnala come, a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate si- ano state stabilmente intorno alle 80 milioni di ore per mese. Una tendenza che al momento prevede anche per il 2013 un totale di ore di cassa integrazione oltre il mi- liardo. Il sistema produttivo e l’in- tero mondo del lavoro sta letteral- mente precipitando, trascinando dietro di sé l’intero Paese. Infine la cassa integrazione in deroga ha commenti e opinioni Editoriale g segue da pag 1 Intervista a Susanna Camusso Rianimare l’economia reale con rapide iniezioni di liquidità I n una intervista al quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ il Segretario gene- rale CGIL ribadisce che le priorità sono “quelle contenute nel piano del lavoro della CGIL: bisogna concentrarsi sui problemi dell’e- conomia reale e dell’occupazione” L’iniziativa del capo dello Stato la- scia molto perplessa Susanna Ca- musso che in una reazione “a cal- do” si limita ad esclamare «viva le donne!» per sottolineare l’assenza di figure femminili nei due grup- pi di esperti nominati da Giorgio Napolitano. Il segretario generale della CGIL pur non volendo pole- mizzare con il capo dello Stato, esprime preoccupazione per «la scelta di puntare ancora su chi ci ha condotti in questa situazione di emergenza». Su quali priorità attendete ri- sposte? Le priorità sono quelle contenute nel piano del lavoro della CGIL, che convergono con quelle in- dicate dal Sole 24 Ore. Bisogna concentrarsi sui problemi dell’e- conomia reale, dell’occupazione. Lo diciamo da mesi, la situazione è drammatica, servono politiche all’insegna dell’equità che finora non c’è stata, per ridare soldi a la- voratori e imprese. Sollecitiamo il rimborso dei debiti che la pubblica amministrazione ha con le azien- de. Nell’immediato vanno ridotte le tasse a lavoratori e pensionati. Come pensa si possano trovare queste risorse, viste le difficoltà della finanza pubblica? Con i soldi della lotta all’evasio- ne si può finanziare il taglio una tantum del fisco per lavoratori e pensionati per ridare un po’ di os- sigeno e contribuire a far ripartire i consumi. Si possono risparmiare risorse pagando gli alti stipendi dei manager pubblici in bot. C’è un’altra emergenza per il 2013, vanno rifinanziati gli ammortiz- zatori in deroga. Con CISL e UIL stiamo ragionando sull’organiz- zazione di una manifestazione nazionale in tempi brevi per sol- lecitare nuovi finanziamenti. Il mercato del lavoro in questa dif- ficile congiuntura deve anche fare i conti con gli effetti nefasti dell’a- zione del governo Monti. $ La CGIL: un grande sindacato confederale L’unica possibilità per tenere insieme i diritti sociali universali

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