Spazio al Lavoro n. 2 del 2013
| 4 spazi o lavoro a l rovesciare la logica e favorire inter- venti che diano prospettive nuove e creino lavoro; bisogna tornare a fare politica industriale. Il giudizio negativo sulle politiche europee viene espresso in questi giorni an- che dalla Confederazione europea dei sindacati (CES) e, se non vi sarà una immediata inversione di ten- denza con la destinazione di fondi del bilancio europeo alla crescita e un diverso uso della leva fiscale, riprenderà senza dubbio la mobi- litazione iniziata a novembre. Il voto Italiano, nel quadro Europeo, risulta oggi essere un ulteriore ele- mento di squilibrio e la difficoltà di formare un Governo che possa por- tare il Paese fuori dalla crisi, sem- bra oggi piuttosto remota. In Valle d’Aosta, lo scenario che si apre dopo le elezioni politiche risulta altrettanto incerto: la pre- senza sulla scena di nuovi movi- menti o partiti ha comportato uno spostamento significativo del voto rispetto agli equilibri dell’attuale maggioranza in consiglio regio- nale, cosa dovuta forse anche ad alcuni provvedimenti assunti dal Governo regionale che hanno for- temente inciso sul consenso popo- lare. Uno su tutti la vicenda degli operai forestali esternalizzati e non riassunti lo scorso anno. Ciò che preme alla nostra organiz- zazione a livello regionale è che i Parlamentari eletti rappresentino le istanze dei lavoratori, delle lavo- ratrici, dei giovani e dei pensionati nel Parlamento italiano, che pro- muovano le scelte sul lavoro e la crescita e non politiche penalizzan- ti per il Paese e per la nostra regio- ne. Che siano portatori, oltre che della difesa dell’autonomia e delle peculiarità del nostro territorio, anche delle istanze che oggi sono, secondo noi, le priorità da perse- guire. In quest’ottica giudicheremo l’operato dei nuovi Parlamentari e di come e di quanto sapranno farsi portatori delle istanze che proven- gono dal nostro territorio che vive una crisi senza precedenti. $ euro. Ecco perché la Cgil torna a rilanciare la necessità di una ri- forma fiscale che abbia le carat- teristiche di equità e di redistribu- zione della tassazione, capace di evitare che il prelievo sia centrato soprattutto sul lavoro dipendente e sulle pensioni. La ricetta del sin- dacato prevede due diversi ordini di intervento. Il primo punta a ri- pristinare la norma sul fiscal drag, in vigore fino al 1985, per rendere inefficace l’effetto perverso dell’in- flazione sul prelievo fiscale; insie- me a quella norma che garantisce l’invarianza tra prelievo nazionale e prelievo locale. Interventi “or- dinari” nella piena manovrabilità del governo ancora in carica. Il se- condo intervento, da adottare nei prossimi mesi, prevede una resti- tuzione in busta paga del prelievo che c’è stato in questi anni. $ che ha ideato il V-DAY, la giornata contro la violenza sulle donne, ed è stata accolta anche dall’associa- zione DORA della Valle d’Aosta, che ha radunato i “risers”, così sono chiamati i partecipanti balle- rini, il 14 febbraio scorso alle ore 18 in piazza Chanoux ad Aosta. $ D omenico F alcomatà A poche settimane dal risultato elettorale ci ritroviamo a fare una analisi, seppure a caldo, di quanto avvenuto e delle prospettive future. Riteniamo che il nuovo Go- verno, che non potrà essere di tipo tecnico istituzionale o di grande co- alizione ma, rispettoso del responso elettorale, dovrà avere come priori- tà quella di affrontare le emergen- ze sociali e del lavoro, approvare una nuova legge elettorale, ridur- re i costi della politica e riformare gli assetti istituzionali. Produrre il cambiamento e invertire la tenden- za rispetto alle politiche del rigore attuate sino ad oggi, sono per noi una priorità, a partire dall’equità sociale e dalla redistribuzione del reddito. La nostra organizzazione ha presentato alla vigilia del voto il suo “Piano del lavoro” che, parten- do da un contesto reale, indicava le priorità per creare lavoro e cre- scita. Avevamo, quindi, ritenuto le forze politiche del centro sinistra i primi interlocutori, coloro che ave- vano guardato negli occhi l’Italia reale e avevano, senza mosse pro- pagandistiche o messaggi ad effet- to, presentato un programma più vicino ai bisogni del Paese. Il voto degli Italiani del 24 e 25 febbraio rispecchia oggi una gran- de incertezza politica. È un voto che ha accentuato oltre ogni limi- te le fragilità e le divisioni che già esistevano nel Paese. È evidente ormai quanto sia in pericolo la go- vernabilità del Paese con il rischio concreto di non riuscire a trovare quelle risposte alla crisi crescente, in cui si sente allo stesso modo la rabbia dei lavoratori e delle im- prese, entrambi vittime di questo perverso sistema economico finan- ziario. Sugli italiani, sui lavoratori, pesa da un lato un profondissimo senso di ingiustizia e dall’altro la dimensione di un’Europa che con- diziona. Infatti, questo voto, parla anche e soprattutto all’Europa del rigore e dice che ha fallito. Occorre L’ incidenza del fisco sui sala- ri nel corso del periodo che intercorre tra il 2001 e il 2013. Questo l’oggetto dello studio frutto del lavoro del Cer (Centro Euro- pa Ricerche) e dell’Ires (l’Istituto di ricerche economiche e sociali della CGIL) dal titolo “La dinamica salariale fra inflazione, federali- smo e fiscal drag” presentato oggi in corso d’Italia alla presenza del segretario generale della CGIL, Susanna Camusso. Uno studio che analizza l’andamento dei sa- lari a partire dall’inizio degli anni duemila, passando sotto la lente di ingrandimento l’incidenza del prelievo, alla luce soprattutto della progressiva crescita delle addizio- nali Irpef e del fiscal drag (ovvero l’aumento del prelievo sul reddito alla luce di una crescente inflazio- ne e della progressività del pre- lievo). Nell’analisi Cer-Ires risalta soprattutto l’andamento dei sala- ri nel corso degli ultimi sei anni, ovvero tra il 2007 e il 2013, dove il fiscal drag e l’aumento delle ad- dizionali Irpef hanno determinato a carico dei salari un aggravio di tasse annuo di circa 500 euro per i single (pari a +1,9%) e di oltre 600 euro per i coniugati (+2,3%). Parallelamente il fiscal drag ha ri- empito le casse dello stato: a fine 2013 il “prelievo ingiustificato” sui redditi supererà i dieci miliardi di O NE BILLION RISING, una danza collettiva che ha coin- volto un miliardo di donne e uomi- ni di tutto il mondo, un’iniziativa per arginare il fenomeno della vio- lenza contro le donne. La campa- gna globale è stata lanciata dall’at- tivista scrittrice Eve Ensler, colei confederazione ANALISI DEL VOTO - RISULTATI E PROSPETTIVE Serve un governo capace di proporre il cambiamento Salari, studio Ires Cgil e Cer: inflazione e fisco, prelievo ingiustificato dal 2000 Basta violenza: flash-mob anche ad Aosta “One billion rising”, danza collettiva per arginare la violenza contro le donne
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