Spazio al Lavoro n. 1 del 2013

| 6 spazi o lavoro a l bilità dei tuoi diritti, il “Sistema Servizi” della CGIL ti può efficace- mente aiutare. Oggi più che mai rafforzare il sin- dacato è importante per arginare e contrastare gli attacchi contro i lavoratori, contro i giovani e con- tro i pensionati. Lo puoi fare iscri- vendoti alla CGIL e rendere così più efficace ed incisiva l’azione di rappresentanza dei lavoratori. $ Il valore dell’iscrizione passa an- che attraverso l’offerta di servizi e tutele alle persone che cercano una risposta ai problemi che in- contrano nell’attività lavorativa, nei rapporti con il fisco, in campo previdenziale, nella tutela della salute o nell’accesso ai servizi so- ciali alla persona. In tutti questi casi, e in generale per tutto ciò che riguarda l’esigi- ni, la CGIL opera per la ricostru- zione delle solidarietà, ovvero l’in- tegrazione di parti della società, attraverso la pratica quotidiana, l’impegno concreto di rappresen- tanza e l’attività capillare di con- trattazione e negoziazione. Iscriversi è una scelta importante, soprattutto, perché la CGIL difen- de e persegue la “confederalità”, cioè quella forma originale della rappresentanza degli interessi delle persone che assume valo- ri generali, sociali, insieme alle rivendicazioni contrattuali e di categoria. La confederalità è un valore dirimente, rappresenta la solidarietà tra lavoratori, precari, pensionati nel loro costante pro- cesso di emancipazione. Solo l’azione collettiva, infatti, può porre un argine all’individualismo imperante, oggi più che mai. Per questi motivi la CGIL è la casa comune per i lavoratori, per i gio- vani e per i pensionati. R affaella V icentin I l lavoro è un patrimonio di tutti, come la Carta Costituzio- nale, come la CGIL. Oggi la dife- sa del lavoro e dei lavoratori è una priorità. Insieme possiamo dare un segnale forte, iscriviti alla CGIL. Iscriversi alla CGIL vuol dire en- trare a far parte attivamente della più grande e articolata organizza- zione delle lavoratrici e dei lavo- ratori, con i suoi circa 6 milioni di iscritti e le sue centinaia di sedi. Perché iscriversi? Perché la CGIL è il sindacato di chi ha un lavoro, di chi lo ha ma precario, di chi non lo ha e lo cerca e dei pensionati; perché la CGIL svolge un ruolo di protezione dall’incondizionato funzionamento del mercato, difen- dendo i diritti individuali e colletti- vi contro i soprusi e le ingiustizie. Con la sua presenza nei luoghi di lavoro, nel territorio e tra i cittadi- confederazione Diritti e Pari Opportunità Tra passato e presente: pari opportunità e diritti in cammino di K atya F oletto L a nascita di un giornale confederale che consenta a tutte le la- voratrici e i lavoratori e alle pensionate e ai pensionati di ogni categoria è l’occasione per ampliare all’interno dell’organizzazione il dibattito sui diritti e le pari opportunità nel senso più ampio del termine, ripercorrendo le tappe più importanti della storia sindacale e del nostro paese. La nostra Organizzazione si spende da sempre sia al suo interno (con le norme statutarie che prevedono il 40% si entrambi i generi negli organismi dirigenti) che all’esterno attraverso la promozione di studi, ricerche, dibattito e approfondimento sulle tematiche dei diritti e delle pari opportunità. La riflessione su que- sti temi nasce infatti già nel secondo dopoguerra, quando in Italia comincio’ ad affermarsi il “welfare mediterraneo”, fondato sulla fa- miglia e sul supporto femminile: agli uomini veniva garantita una maggiore protezione in ambito lavorativo e supportato il loro ruo- lo di principale fonte di reddito familiare delegando totalmente alle donne il lavoro di cura. La forte pressione sindacale dell’epoca, che culminò nel movimento operaio e, le rivendicazioni femminili, in par- ticolare sul tema della maternità, introdussero il concetto di diritti sociali, che comprendevano l’alleggerimento del lavoro domestico a vantaggio dell’istruzione femminile e del potersi dedicare alla sfera pubblica. Le donne presenti nell’Assemblea Costituente riuscirono a portare nel dibattito il pieno riconoscimento della maternità come valore sociale e la necessità di accompagnare i principi costituziona- li con misure pratiche che garantissero veramente l’assistenza alla famiglia.. La battaglia delle “Costituenti” portò all’affermazione per la prima volta dei “diritti di cittadinanza” e all’interno del sinda- cato tessile si comincio’ a parlare di lavoro come nodo centrale di una nuova identità femminile, non solo come mezzo per uscire dalla povertà. Si comincio’ a parlare di parità salariale (il primo accordo interconfederale è del 1960) e di tutela della maternità ( la prima legge è del 1950 che introdusse il divieto di licenziamento durante la gravidanza e nel primo anno di vita del bambino nonchè il congedo di maternità retribuito all’80%). Istituì gli asili nido aziendali e le came- re di allattamento. Questa legge, strumento utilissimo non introdusse tuttavia alcuna sanzione per le aziende che non la avessero applicata e anzi ne spinse molte ad adottare la pratica del “licenziamento per matrimonio” a cui si sarebbe posto fine solo nel 1963. Nello stesso anno venne introdotta la “pensione per le casalinghe” con la quale si fece una implicita ammissione del valore economico del lavoro domestico. Dalla metà degli anni ’60 cominciarono a mutare i servizi sociali e si passo’ da un modello assistenziale ad uno legato ai diritti sociali universali: vennero istituite le scuole materne, gli asili nido comunali e si mise al centro il lavoro femminile: il Sindacato, sempre piuùpresente e la Commissione Femminile nazionale della CGIL ten- tarono di dare un nuovo slancio a settori prevalentemente femminili ma dove esso era più debole, quali gli alimentari, la grande distribu- zione, la confezione in serie. Si affermò il concetto di “differenza” e sul tema dei diritti si affrontarono grandi battaglie come quella sul divorzio (1974), sull’aborto (1978) e la riforma del diritto di famiglia (1975). Negli anni ‘80 iniziarono a diffondersi i Coordinamenti donne che all’interno della CGIL introdussero termini come “pari opportuni- tà donna- uomo” e “politiche contro le discriminazioni e le disugua- glianze”. Con la legge 125 del 1991 si iniziò a parlare di azioni po- sitive che avevano la finalità di portare ad una riorganizzazione del lavoro piu’ flessibile ed adeguata alla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Si introdussero nelle contrattazioni collettive misure per l’attuazione delle pari opportunità e nel 2001 il dgls 151 estese finalmente la tutela della maternità anche alle lavoratrici precarie. Tesseramento CGIL 2013 Lavoro patrimonio di tutti

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