Spazio al Lavoro n. 1 del 2013
| 5 spazi o lavoro a l e un reddito congrui, ma anche di avere una casa adeguata al nu- cleo. Se una famiglia di italiani vive con due figli in 60 mq nes- suno si scandalizza, mentre una famiglia di migranti con due figli necessita di 70 mq. E la differen- za nel prezzo dell’affitto di quei 10 mq di scarto è pesante. La difficoltà sta nello spiegare ai ragazzi nati in Italia che non avranno la cittadinanza sino ai 18 anni se i loro genitori sono stra- nieri e che dovranno abituarsi a sentirsi stranieri in patria. E se per caso sono nati all’estero la loro naturalizzazione si complica ulteriormente e i tempi si allunga- no, anche se sono giunti in Italia a pochi giorni di vita. La difficoltà sta nello spiegare a un datore di lavoro che vuole assumere una persona residente all’estero che per farlo deve aspet- tare il decreto flussi, ma che par- tecipare non è sinonimo di riusci- re. Quando ci sono i decreti flussi le domande superano in genere di 10 volte i posti a disposizione e il giorno in cui partono le domande, il famigerato click day, un milione di domande si riversa contempo- raneamente sul sito del Ministero degli Interni dando la possibilità di riuscita per ordine di arrivo della domanda. Nel 2011 le quote a disposizione sono finite 8 secon- di dopo l’apertura del decreto. La difficoltà sta nello spiegare alle persone perché l’immigrazione venga spesso utilizzata per fare leva sulle paure della gente, cre- ando di fatto una cultura della dif- fidenza e dell’intolleranza e non parlando mai degli aspetti positi- vi, strutturali e indispensabili che il fenomeno migratorio porta con sé sull’economia e sulla società italiana. La difficoltà sta nel fatto che a queste e ad altre domande io non sappia dare risposte adeguate, benché mi senta, in quanto citta- dino italiano, responsabile dell’in- sensatezza di queste norme. $ D iego B aiocco L o sportello immigrati nasce per volere della CGIL Valle d’Aosta nel marzo del 2007, come risposta alla legge Bossi Fini che ha modi- ficato il modo di rinnovare i per- messi di soggiorno. Il nuovo iter prevede che la pratica di rinnovo venga compilata dai Patronati e successivamente gestita ed eva- sa dalle Questure di competenza. Non è una modifica solo forma- le, ma sostanziale. Per i cittadini stranieri cambia il referente a cui rivolgersi per avere informazio- ni sul rinnovo del proprio titolo di soggiorno e diminuisce la loro presenza nelle Questure. Molte altre pratiche vengono ge- stite ora dai Patronati, come ad esempio i rilasci dei permessi CE a tempo indeterminato, le doman- de di ricongiungimento familiare, le sanatorie o i decreti flussi. Lo sportello immigrati si trova così ogni giorno a gestire un’im- portante mole di lavoro. Ma non è il lavoro che ci spaventa, anzi. La difficoltà principale è quella di dover dare risposte razionali a do- mande più che giustificate. La difficoltà sta nello spiegare alle persone perché dal 31 gennaio 2012 il prezzo di un permesso di soggiorno è aumentato del 138%, passando da 72 a 172 euro a per- sona. Il costo del titolo di soggior- no cuba sull’economia familiare ormai quasi quanto il riscalda- mento di casa. Ma se la persona è in Italia da più di 5 anni, ha un buon reddito e una casa adeguata al suo nucleo familiare, può richie- dere il permesso CE a tempo inde- terminato. Peccato debba fare un mutuo per ottenerlo: il suo costo è aumentato infatti del 277% pas- sando da 72 a 272 euro a persona. La difficoltà sta nello spiegare alle persone perché per fare un ricon- giungimento familiare, ovvero per poter fare entrare in Italia anche il proprio coniuge e i propri figli, si debbano dimostrare un lavoro molteplici: fornire adeguati stru- menti linguistici che permettano al cittadino straniero di inserirsi nel contesto italiano; riqualificare, anche professionalmente, lavora- tori in possesso di titoli scolastici o di formazione acquisiti nel Paese d’origine; permettere di accedere ad una certificazione linguistica di livello non inferiore ad A2 attra- verso un esame CILS (Università per stranieri di Siena) o ad un test A2 per il permesso di soggiorno a lunga durata. Il progetto del 2012, intitolato “Lavorare in Italiano”, ha permesso a 6 cittadini stranieri di conseguire una certificazione CILS di lingua italiana, titolo spendi- bile in tutte le nazioni. Il progetto di quest’anno, dal titolo “Lavori in corso”, ricalca il percorso dello scorso anno, fornendo strumen- ti linguistici utili soprattutto agli stranieri che intendono inserirsi in modo più qualificato nel mondo del lavoro. La CGIL, che ha tra le sua principali finalità l’accoglienza di tutti i cittadini e di tutti i lavoratori, stranieri compresi, mette quindi in pratica tale principio permetten- do a persone di ogni nazionalità l’acquisizione dello strumento lin- guistico grazie ai corsi di italiano. La maggior parte degli stranieri iscritti ai corsi proviene da Maroc- co, nazione maggiormente rappre- sentata in Valle d’Aosta, ma molti altri sono i Paesi presenti: Tunisia, Cina, India, Sri Lanka, Perù, Vene- zuela, Serbia, Thailandia, Senegal. Diversi sono anche gli iscritti tra i richiedenti asilo politico che dal 2011 sono entrati in Italia con l’e- mergenza Nord Africa. Tra questi ci sono cittadini provenienti da Gha- na, Niger, Mali, Sudan. Consideria- mo un risultato importante che la nostra struttura sindacale parteci- pi alla realizzazione di questi pro- getti, in partenariato con altri sog- getti del territorio, progetti mirati al miglioramento dell’integrazione sociale e lavorativa attraverso una risposta concreta e spendibile nel contesto lavorativo. $ M elinda F orcellati P er il secondo anno consecutivo la CGIL Valle d’Aosta partecipa ai bandi regionali relativi alla re- alizzazione di progetti di percorsi di apprendimento linguistico per cittadini stranieri regolarmente residente in Italia. Sono stati quin- di realizzati due progetti di lingua italiana che hanno coinvolto lo scorso anno una cinquantina di stranieri interessati al percorso e una trentina per quanto riguarda l’anno in corso. A questi due per- corsi di apprendimento linguisti- co si aggiunge quello inserito nel progetto regionale FEI, sempre in collaborazione con l’Assessorato regionale alle Politiche sociali che recepisce e pubblica i bandi nazio- nali. Quest’ultimo progetto preve- de una serie di incontri, su tutto il territorio regionale, di educazione civica destinato ai cittadini extra- comunitari, arrivati in Italia dopo il 20 marzo 2012, che hanno firmato il cosiddetto “patto di integrazio- ne” con lo Stato italiano. Con la nuova normativa entrata in vigore a marzo 2012, infatti, lo straniero non comunitario che entra, a va- rio titolo, in Italia deve dimostrare di conoscere la lingua e la cultura italiana, almeno ad un livello suf- ficiente, per poter conservare (o aggiungere) punteggio al proprio permesso di soggiorno. Diventa, quindi, indispensabile acquisire una discreta padronanza della lin- gua nell’arco di un biennio, pena la decurtazione dei punti acquisiti. La CGIL, che da diversi anni ha or- mai tra i più assidui frequentatori delle proprie sedi cittadini stra- nieri residenti in Valle o in altre regioni italiane, promuove, oltre all’assistenza nelle varie categorie e allo Sportello Immigrati, anche i corsi di lingua italiana, strumento necessario non solo per mantene- re il permesso di soggiorno, ma anche per l’inserimento lavorati- vo e la conoscenza del territorio. Gli obiettivi dei corsi sono, quindi, confederazione Imparare l’italiano alla cgil Realizzati due progetti che hanno coinvolto lo scorso anno una cinquantina di stranieri e una trentina per quanto riguarda l’anno in corso Sportello immigrati CGIL La difficoltà principale è quella di dover dare risposte razionali a domande più che giustificate sulle lungaggini delle pratiche burocratiche
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