Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016
11 Tabella 4 – Le famiglie spendono meno per sanità, istruzione e vestiario Variazioni percentuali tendenziali. Anno 2012. Valle d’Aosta Provincia di Bolzano Nord- ovest Italia Totale -2,9 -3,3 -3,7 -4,1 Alimentari e bevande non alcoliche -3,8 -3,5 -3,6 -3,9 Bevande alcoliche, tabacco, narcotici 3,6 1,6 4,4 3,6 Vestiario e calzature -7,5 -8,6 -8,8 -9,8 Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili 0,0 0,0 0,7 0,9 Mobili, elettrodomestici e manutenzione casa 2,1 -5,3 -6,1 -6,7 Sanità -10,0 -10,0 -2,2 -4,3 Trasporti -3,5 -3,5 -5,5 -5,7 Comunicazioni -3,9 -4,7 -7,6 -7,9 Ricreazione e cultura -4,1 -2,2 -7,2 -7,1 Istruzione -10,1 -1,3 -5,5 -4,9 Alberghi e ristoranti -2,9 -1,4 -3,1 -3,6 Beni e servizi vari -8,0 -8,7 -7,0 -8,0 Beni durevoli -2,0 -7,1 -14,1 -15,4 Beni non durevoli -3,4 -2,5 -3,1 -3,4 Servizi -2,7 -2,9 -2,6 -2,9 I valori nominali sono stati deflazionati con gli indici dei prezzi NIC di ciascuna area e fanno riferimento alla spesa per consumi finali sul territorio economico delle famiglie residenti e non residenti. Fonte: Conti economici regionali (ottobre 2014). La prudenza nelle decisioni di spesa può essere spiegata dall’incertezza che ancora grava sulle prospettive economiche nazionali, sebbene nel 2013, nell’ambito dell’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, il 54,0% delle persone con 14 anni o più intervistate dall’ISTAT in Valle d’Aosta si dichiarasse molto o abbastanza soddisfatto della propria condizione economica durante i dodici mesi precedenti. Tale percentuale è scesa al 50,5% nel 2014. La spesa per consumi finali è poi legata soprattutto al reddito da lavoro dipendente e quindi risente delle prevalenti condizioni nel mercato del lavoro (si veda oltre). È inoltre possibile che, almeno in parte, la contrazione della spesa sia anche dovuta alla restrizione dell’offerta che ancora permane nel mercato del credito regionale. In regione i rincari più rilevanti durante il 2014 si sono registrati per l’istruzione secondaria (4,8%), i pacchetti vacanza (3,8%) e gli alcolici (3,3%). I beni durevoli per ricreazione e cultura così come i mezzi di trasporto sono le altre classi di beni che mostrano aumenti superiori al 3,0% (3,2% e 3,1% rispettivamente). Su 43 voci di spesa qui considerate, per 26 si registrano aumenti superiori alla variazione dell’indice generale (0,5%). Fra le restanti 15 voci che si collocano al di sotto della percentuale media, per 13 si rileva una diminuzione di prezzi, più consistente nei casi degli apparecchi audiovisivi (-4,9%), dei servizi di telefonia (-5,2%) e degli apparecchi telefonici (-16,2%). Rispetto al 2013 si notano infine le inversioni di tendenza per i servizi di alloggio e quelli di ristorazione, le bevande analcoliche, i tabacchi, i servizi di fornitura acqua, gli utensili domestici, l’energia elettrica, gas e altri combustibili.
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