Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016

65 misura di inclusione e sostegno al reddito, nonché giudizi sul ruolo dei diversi enti territoriali. Tale organizzazione riflette l’obiettivo principale dell’indagine, ovvero quello di comprendere le modalità attraverso le quali il fenomeno viene interpretato e contrastato da coloro che quotidianamente vi si confrontano 55 , con l’obbligo di precisare che si tratta ovviamente di una rilevazione che non pretende di essere rappresentativa dell'intera platea degli operatori in servizio nei vari enti, ma che può comunque restituire un punto di vista qualificato ed attendibile, diverso da quello rappresentato nelle altre parti della ricerca, e riconducibile pertanto ad un quadro variegato e composito di prospettive 56 . Le politiche sociali di contrasto alla povertà in Italia e in Valle d’Aosta Come si è già avuto modo di sottolineare, in Italia esiste una lacuna a livello di politiche nazionali di contrasto alla povertà, individuata da più parti nella mancanza di una misura universale di sostegno al reddito per le famiglie in condizioni di disagio. Nel nostro Paese, inoltre, alla debolezza complessiva del sostegno alla povertà si somma la frammentazione in una varietà di misure, ognuna destinata ad una fascia circoscritta di popolazione 57 . In questo contesto, sono state le Regioni o Province autonome ad intervenire per colmare tale lacuna, proponendo provvedimenti a livello locale, sotto varie etichette (tra cui ad esempio il Reddito minimo di garanzia, di inserimento, di dignità…), più o meno generosi ed inclusivi, che consistono generalmente in un contributo economico di sostegno al reddito mensile riconosciuto a determinate categorie di cittadini che si trovano in condizioni di difficoltà economiche, in base a soglie via via definite dal legislatore. Come ci ricorda Saraceno, «per capire come funzionano in concreto [le politiche sociali] non basta fermarsi al livello nazionale, tanto più se si condivide l’ipotesi che i sistemi di welfare non sono monoliti, ma si costituiscono nella interazione di attori e settori diversi, molti dei quali operano e cooperano a livello locale piuttosto che nazionale» 58 : scopo di questa trattazione è cogliere il suo suggerimento. Il confronto nazionale ed europeo Come si diceva, sono corali le voci di esperti che concordano nell’individuare nell’assenza di una misura universalistica di integrazione dei redditi, quale ultima rete di protezione sociale per le famiglie in condizione di deprivazione economica, il maggior limite delle politiche di contrasto alla povertà del nostro Paese 59 . Nel panorama europeo solo la Grecia condivide con l’Italia la mancata attivazione di una misura di reddito minimo, nonostante le insistenti prese di posizione da parte della Commissione e del Parlamento europeo. Il rilievo del tema del contrasto alla povertà nell’agenda politica ha fatto sì che nel corso del XXI secolo, seppure in periodi diversi, ciascun paese si sia dotato di misure di ultima istanza capaci di far fronte ad un fenomeno tutt’altro che marginale (per un confronto tra alcuni Paesi europei cfr. la Tabella 1). Queste politiche si distinguono tuttavia sia dal punto di vista dell’impostazione, sia da quello dei requisiti e dei meccanismi di accesso: l’eterogeneità tra gli istituti di reddito minimo riflette infatti il periodo storico in cui sono state istituiti e, di conseguenza, le caratteristiche del sistema di welfare proprio di ciascun Paese 60 . I modelli di welfare , infatti, rappresentano la cartina di tornasole del 55 Non già una ricostruzione dettagliata del fenomeno empiricamente documentata. 56 Considerazioni simili si trovano nel paper di D’Emilione, M. et al (2011): Analisi multidimensionale della povertà alla luce del capability approach: i risultati di una indagine pilota , ISFOL. 57 Cfr. Caritas Italiana (2015): op. cit. 58 Saraceno, C. (2004): Le dinamiche assistenziali in Europa , pag. 16. 59 Dalla Commissione di Indagine per l’Esclusione Sociale (CIES), alla Caritas, solo per fare degli esempi. 60 Cfr. CIES: Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale. Anni 2011 – 2012.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=