Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016
9 Valle d’Aosta risultava più dipendente dagli investimenti e dalla spesa pubblica, mentre la dipendenza dai consumi e soprattutto dalle esportazioni risultava più contenuta. L’aggiornamento al 2011 rivela un ulteriore aumento della dipendenza dalla spesa pubblica ed una forte riduzione del legame con gli investimenti. Anche la dipendenza dall’export si è ulteriormente ridotta. L’economia regionale si conferma dunque più dipendente dalla spesa pubblica e più in generale dalle componenti interne della domanda aggregata. Ancora nel rapporto 2015 sull’economia regionale, la banca centrale italiana rileva che: “ L’impulso espansivo fornito dalla crescita [della domanda] estera è stato limitato dalla bassa propensione all’esportazione dell’economia regionale .” (Banca d’Italia, 2015; pag. 5). Il grado di sviluppo e benessere complessivi della regione non sembra comunque risentire di queste evoluzioni avverse, almeno quando lo si misura in termini di PIL pro capite reale. Nel 2012 la Valle d’Aosta poteva infatti vantare il secondo ammontare per abitante più elevato a livello nazionale dopo quello della provincia di Bolzano (misurato ai prezzi del 2005) e pari a 30.843 euro a testa (32.284 euro per Bolzano). Nello stesso anno la ripartizione nord-ovest si ferma invece ai 27.687 euro pro capite. Rispetto al 2011 il PIL pro capite valdostano ha segnato però una diminuzione pari al 3,8% e superiore a quella rilevata nelle restanti regioni italiane. Se si prende in considerazione l’arco di tempo dal 2000 al 2012 si può calcolare un tasso di variazione medio pari ad un -0,3% all’anno. Nonostante queste ultime percentuali negative, la regione ha sempre mantenuto la posizione di preminenza già evidenziata per il 2012. Secondo i più aggiornati dati Eurostat (Tabella 2), nel 2013 il PIL pro capite valdostano valutato a parità di potere di acquisto si collocava al 27° posto tra le 244 regioni europee considerate (NUTS 2) e ordinate per valori decrescenti; il livello della Valle d’Aosta (33 mila euro) è immediatamente preceduto da quello lombardo (24° posto con 35.700 euro) e da quello bolzanino (18° posto con 39.600 euro) che occupa il primo posto tra le regioni italiane, mentre la Calabria chiude la classifica nazionale con 15.100 euro per abitante. Tabella 2 – PIL pro capite: buona posizione nel confronto europeo Euro PPS e variazioni percentuali tendenziali. Anno 2013 1° Inner London 86.400 1,1 2° Luxembourg 68.500 -1,9 18° Provincia autonoma di Bolzano - Bozen 39.600 0,5 24° Lombardia 35.700 0,0 27° Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste 35.100 -0,3 33° Provincia autonoma di Trento 33.700 0,9 37° Emilia-Romagna 32.000 -0,9 39° Lazio 31.300 -3,4 214° Calabria 15.100 -5,0 Le posizioni riportate si riferiscono al livello del PIL pro capite ordinato in maniera decrescente. Fonte: elaborazioni su dati EUROSTAT (2015). I risultati positivi circa il livello del PIL pro capite tanto sul piano nazionale quanto nel confronto con le regioni europee non trovano tuttavia una esatta corrispondenza con quanto rilevato circa il reddito disponibile pro capite per il 2012 (Tabella 3). Nel confronto con le 267 regioni europee (NUTS 2) a parità di potere d’acquisto ed ordinate per valori decrescenti, nel 2012 la Valle d’Aosta si colloca infatti al 57° posto con 18.700 euro, preceduta ancora dalla provincia autonoma di Bolzano, dalla Lombardia e dall’Emilia-Romagna. Oltre al relativo mutamento della posizione occupata da alcune regioni è interessante inoltre notare che tutte le regioni italiane hanno subìto una diminuzione tendenziale del
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