Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016
8 2. Prima parte. Il contesto economico regionale Al fine di poter delineare un contesto adatto alla valutazione delle condizioni del reddito nella regione autonoma Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste risulta opportuno fornire qualche ragguaglio utile in merito alla dinamica recente dell’economia locale in quegli aspetti che più direttamente possono influire sul benessere individuale. Per ciò che riguarda l’andamento del PIL, l’unico dato definitivo disponibile risale al 2013 nel corso del quale i risultati del sistema economico regionale si sono mantenuti deboli, sebbene la variazione tendenziale calcolata segni un deciso recupero in termini reali rispetto a quanto rilevato l’anno precedente (Tabella 1). La Valle d’Aosta ha segnato infatti un calo del livello di attività generale in misura pari al -0,5%, in linea con quanto rilevato in un territorio comparabile quale quello della provincia autonoma di Bolzano e migliore rispetto al risultato complessivo della ripartizione nord-occidentale del Paese (-0,7%). In termini puramente nominali infatti nel 2013 il PIL della Valle d’Aosta è aumentato dello 0,3%, quello della Lombardia ha segnato un aumento dell’1,1% e la Liguria ha raggiunto lo 0,1%. A metà del 2014 si stimava una diminuzione del PIL regionale per il 2013 nella misura dell’1,6% (Banca d’Italia, 2014), mentre per il 2014 si prevede una variazione positiva dello 0,6% (Unioncamere, 2013). Di contro, secondo più recenti stime preliminari l’economia valdostana nel 2014 dovrebbe segnare una diminuzione pari allo 0,2% del PIL (Banca d’Italia, 2015). Come si vede dunque il quadro contestuale indugia ancora nella recessione accompagnata da un’incipiente deflazione, dato che la variazione tendenziale dei prezzi al consumo si attesta sul -0,1% a settembre 2015. Tabella 1 – Il PIL regionale continua a diminuire in termini reali Variazioni percentuali tendenziali 2013 2012 Valle d’Aosta – Vallée d’Aoste -0,5 -2,9 Provincia autonoma di Bolzano – Bozen -0,5 -1,0 Nord-Ovest -0,7 -3,5 Piemonte -2,1 -4,3 Lombardia -0,1 -3,1 Liguria -1,4 -3,8 Nord-Est -1,6 -3,4 Italia -1,8 -3,6 I valori nominali sono stati deflazionati usando gli indici dei prezzi NIC di ciascuna area (base 2010=100). Fonte: elaborazioni su dati ISTAT, Conti economici regionali (ottobre 2014). Circa la ragione di questa perdurante stagnazione non vi sono novità rilevanti. La domanda aggregata rimane debole, soprattutto nelle sue componenti interne, più legate alla congiuntura nel mercato del lavoro, alle decisioni di politica fiscale nazionale ed alle aspettative delle persone riguardo i risvolti economici futuri. Nel caso della Valle d’Aosta queste considerazioni ricevono ulteriore supporto da alcune interessanti conclusioni della Banca d’Italia. La banca centrale italiana ha infatti calcolato un indicatore di dipendenza dell’economia regionale valdostana dalle componenti della domanda aggregata, stimando quindi in tal modo anche la sensibilità del sistema economico locale agli shock che dovessero interessare tali componenti (Banca d’Italia, 2014; pag. 18). Nel 2001 rispetto al risultato nazionale l’economia della Questo paragrafo riporta una versione ridotta ed aggiornata di quanto pubblicato nella Nota congiunturale regionale (marzo 2015).
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