Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016
48 principali variabili intervenienti, nonché il supporto degli anziani alle giovani generazioni nel periodo di crisi, dando rilievo all’interazione tra i partecipanti, a punti di contatto o dissenso, opinioni e proposte. Il punto di partenza della riflessione è il riferimento ad una rappresentazione multidimensionale dei fenomeni di deprivazione, che si estrinsecano non solo nella povertà materiale, ma anche nella riduzione delle capacità delle persone e delle famiglie di far fronte al disagio sociale, assumendo una definizione plurima del fenomeno povertà, dipendente da molteplici fattori 12 . Particolare attenzione sarà dunque dedicata all’analisi del disagio economico e sociale tra le persone anziane, cercando di identificare le caratteristiche territoriali e i fattori critici che spesso moltiplicano il rischio di esclusione, in un’ottica dinamica e di processo, gli scambi generazionali e lo stato dei servizi e delle politiche sociali, facendo emergere eventuali domande ed esigenze sollevate dalla popolazione. Il disegno della ricerca Come accennato sopra, la parte della ricerca che qui si descriverà è quella qualitativa, basata principalmente sulle argomentazioni svolte a partire dall’analisi di quanto emerso nel corso dei focus group che hanno coinvolto gruppi di pensionati valdostani, residenti ad Aosta e centri limitrofi 13 . Si è voluto inserire questo elemento nell’indagine per poter andare oltre una rappresentazione del fenomeno basata esclusivamente su dati cosiddetti “freddi” e su un’osservazione mediata dell’oggetto di interesse. Nella ricerca qualitativa, infatti, già con la scelta dei casi si privilegia il criterio della rilevanza, cui consegue un primato dell’indagine in profondità di un numero più o meno contenuto di casi sull’indagine estensiva 14 . Tali casi sono poi direttamente osservati dal ricercatore, attraverso una (o più) delle tecniche di ricerca (qui il focus group ), che sviluppa una relazione stretta con il proprio oggetto di studio ed un’interazione che rappresentano la base della documentazione empirica. L’attenzione ai casi permea anche l’analisi del materiale, che si pone come obiettivo la restituzione quanto più completa delle loro caratteristiche, principalmente attraverso un’analisi narrativa del testo prodotto dagli intervistati, che appunto si esprima attraverso le loro stesse parole, sotto forma, per quanto possibile, di vere e proprie citazioni. La tecnica di ricerca utilizzata in questo contesto è, come si diceva, quella del focus group , ovvero “una tecnica di osservazione che si applica su piccoli gruppi, costituiti e animati da un osservatore che sollecita la discussione di un argomento specifico” 15 , nel nostro caso le condizioni di disagio economico della popolazione anziana in Valle d’Aosta. L’attenzione si concentra dunque sull’interazione sociale e in particolare sul dialogo che coinvolge i componenti del gruppo, chiamati ad esprimere e confrontare le loro opinioni sul tema proposto, coadiuvati dal moderatore. “Il focus group consente pertanto di rilevare gli atteggiamenti, le credenze, gli orientamenti di valore dei membri del gruppo sul tema in studio e con ciò di cogliere le ragioni addotte a sostegno delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori di ognuno” 16 . Il focus group è pertanto una discussione di gruppo nella quale le persone parlano tra loro dei temi che il moderatore pone alla loro attenzione: l’osservatore porge delle domande al gruppo e prende nota dell’interazione, verbale e non, tra i partecipanti. Vi sono alcune dimensioni che caratterizzano tale 12 Cfr. D’Emilione M. et al (2011): Analisi multidimensionale della povertà alla luce del capability approach: i risultati di una indagine pilota , ISFOL. 13 Si tratta di tre incontri, con una durata dall’ora e mezza alle due ore, con gruppi di circa una decina di partecipanti. 14 Cfr. Meraviglia C. (2005): Metodologia delle scienze sociali . 15 Cardano M. (2003): Tecniche di ricerca qualitativa. Percorsi di ricerca nelle scienze sociali , pag. 153. 16 Ibidem , pag. 153.
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