Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016
38 base di questo tipo di distribuzione dei redditi, i principali indicatori di povertà calcolati sono riportati nella tabella 28 . Se si prende a riferimento ancora il livello del reddito nominale disponibile pro capite in Valle d’Aosta quale soglia di povertà, nel 2008 il 33,5% degli individui inclusi nel campione risulta proprio a rischio povertà, mentre il 21,8% ed il 12,5% può essere classificato rispettivamente come povero in termini standard ed in condizioni di povertà estrema (HCR). A partire dal 2011 queste percentuali diminuiscono e nel 2013 ancora il 24,8% degli individui è classificato come a rischio di povertà, il 16,9% come povero in termini standard ed il 10,2% in condizione di povertà estrema. Per quanto riguarda l’intensità della povertà, il divario complessivo tra il reddito dichiarato e quello di soglia nel 2008 per coloro che si trovano a rischio povertà arriva al 29,6% della soglia stessa (IGR), mentre le percentuali per le altre categorie di povertà si collocano poco lontano. Tuttavia negli anni successivi l’intensità della povertà aumenta, arrivando al 33,7% per coloro che si trovano a rischio, al 34,7% per i poveri in senso standard ed al 38,9% per le condizioni di povertà estrema. Queste ultime subiscono poi l’aumento maggiore. La composizione dell’indice di diffusione con quello di intensità (HCR IGR) nel 2008 si attesta al 9,9% e diminuisce all’8,3% nel 2013 per gli individui a rischio di povertà; le corrispondenti percentuali per i poveri in senso standard sono del 6,4% e del 5,9% rispettivamente. Tra il 2008 ed il 2011 la stessa percentuale per le condizioni di povertà estrema aumenta dal 3,8% al 4,2% per poi diminuire al 4,0% nel 2013. Tabella 28 - Indici di povertà nel campione CAAF-CGIL – servizio 730 Calcolati sul reddito nominale. Valori percentuali. HCR IGR HCR (IGR) A B C A B C A B C 2013 24,8 16,9 10,2 33,7 34,7 38,9 8,3 5,9 4,0 2011 28,5 18,5 11,4 32,2 34,4 36,9 9,2 6,3 4,2 2008 33,5 21,8 12,5 29,6 29,4 30,3 9,9 6,4 3,8 A: A rischio di povertà; B: Povertà standard; C: Povertà estrema. Fonte: elaborazioni su dati CAAF-CGIL (2015). Durante l’arco temporale considerato e come nel caso delle dichiarazioni ISEE, anche gli individui compresi nel panel delle dichiarazioni 730 non sono rimasti gli stessi per buona parte, dato che alcune persone possono ad esempio avere usufruito dei servizi CAAF per un solo anno. Alcuni individui tuttavia sono stati in effetti osservati in ciascuno dei tre anni presi in considerazione. Si tratta di 4.338 persone che rappresentano quindi il 61,7% del totale nel 2009, il 61,0% nel 2012 ed il 60,7% nel 2014. I risultati relativi a questo gruppo di individui sono particolarmente utili perché in tal caso il confronto temporale fornisce utili indicazioni sulla dinamica della povertà per gli stessi individui. Tabella 29 - Indici di povertà nel campione CAAF-CGIL – servizio 730. Panel bilanciato Calcolati sul reddito nominale. Valori percentuali. HCR IGR HCR (IGR) A B C A B C A B C 2013 18,9 11,5 5,7 27,1 27,4 31,6 5,1 3,1 1,8 2011 24,3 14,3 7,5 26,5 27,5 29,1 6,4 3,9 2,2 2008 30,3 19,1 10,4 27,9 27,6 28,5 8,5 5,3 3,0 A: A rischio di povertà; B: Povertà standard; C: Povertà estrema. Fonte: elaborazioni su dati CAAF-CGIL (2015). Come si vede dalle percentuali riportate nella tabella 29 , tra queste persone il problema della povertà non assume la stessa rilevanza come nel caso delle dichiarazioni ISEE. Nel 2008 il 30,3% degli individui osservati risultava a rischio di povertà, il 19,1% poteva essere classificato come povero in termini
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