Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016

36 segue lo schema già adottato per la precedente trattazione delle dichiarazioni ISEE, partendo quindi dalla valutazione della distribuzione dei redditi nominali tra gli individui osservati per poi prendere in considerazione il problema della povertà. La valutazione di quest’ultimo aspetto si svolge sulla base degli indicatori già utilizzati e per i quali si rimanda ancora una volta alla nota metodologica. La soglia di povertà è quella già fissata per le dichiarazioni ISEE ma stavolta il calcolo avviene prendendo a riferimento il reddito nominale dichiarato. Figura 5 – Distribuzione di frequenza dei redditi nominali annuali ai fini 730 Fonte: elaborazioni su dati CAAF-CGIL (2015). La distribuzione calcolata tra gli individui inclusi nel panel delle dichiarazioni 730 risulta molto più simmetrica rispetto a quella già vista per i redditi nominali ai fini ISEE ( Figura 5 ). Per tutti e tre gli anni considerati la media dei redditi si colloca infatti stabilmente intorno ai 20 mila euro annuali così come la mediana si attesta sui 19 mila euro (si veda la tabella 18 ). Anche in termini reali il reddito medio (ai prezzi 2014) si conferma stabile intorno ai 21 mila euro. Circa la metà degli individui si colloca nella fascia di reddito medio tra i 10 mila ed i 20 mila euro all’anno: il 55,1% nel 2009, il 49,1% nel 2012 ed il 47,2% nel 2014. Sulla base di quest’osservazione si può concludere che gli indicatori di povertà possono assumere valori più equilibrati rispetto a quelli visti nel caso delle dichiarazioni ISEE. Medesima considerazione si può formulare sulla base della curva di Lorenz così come calcolata sui redditi reali e riportata nella figura 6 : le curve sono più vicine ad una situazione di perfetta equità (retta a 45°dall’origine) rispetto a quelle ottenute per le dichiarazioni ISEE e si può inoltre notare che la distribuzione del 2009 risulta più equa di quelle realizzatesi nel 2012 e nel 2014; quella relativa a quest’ultimo anno risulta poi di poco migliore in termini di equità rispetto a quella del 2012.

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