Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016

33 ipotizzare che coloro che hanno la proprietà dell’abitazione siano meno soggetti alla povertà quantomeno perché non vincolati al periodico pagamento dell’affitto. Infatti gli individui poveri in senso standard prevalgono nettamente tra coloro che hanno un contratto di locazione rispetto a coloro che sono proprietari dell’abitazione e sembra esserci anche una tendenza all’aumento rispetto al 2011 (Tabella 2 3 Tabella 23 ) . La disponibilità del codice fiscale tra le variabili incluse nel panel permette poi di classificare gli individui per fasce d’età. In questo caso la povertà standard prevale nettamente tra le persone di 65 anni o più tra le quali si rileva poi anche un aumento dal 2009 (Tabella 24). Questa stessa tendenza si nota poi più in generale per le persone con più di 45 anni. Infine la percentuale di individui poveri in senso standard è notevole anche tra le persone di età compresa fra i 35 ed i 44 anni, sebbene sia in diminuzione rispetto al 2009. Tabella 23 - Indici di povertà nel campione CAAF-CGIL – servizio ISEE per titolo di possesso abitazione Povertà standard calcolata sul valore ISEE. Valori percentuali HCR Totale Locazione Proprietà 2013 79,2 20,8 100,0 2011 77,0 23,0 100,0 2008 77,0 23,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati CAAF-CGIL (2015). Tabella 24 - Indici di povertà nel campione CAAF-CGIL – servizio ISEE per fascia d’età Povertà standard calcolata sul valore ISEE. Valori percentuali HCR 2013 2011 2009 Meno di 24 1,8 2,6 3,3 25-34 12,6 14,6 19,5 35-44 22,0 24,9 27,5 45-54 18,6 18,5 13,5 55-64 11,1 8,9 8,2 Più di 65 33,9 30,5 28,0 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati CAAF-CGIL (2015). Come già notato più sopra lo stato di povertà dipende strettamente dalla condizione lavorativa individuale, così la tabella 25 riporta proprio la diffusione della povertà standard secondo l’attività svolta. Data l’osservazione circa la fascia d’età più interessata dal fenomeno è da attendersi una prevalenza della povertà proprio nella categoria dei pensionati per la quale infatti più di un individuo su tre percepisce un reddito annuale inferiore alla soglia di povertà standard ed la tendenza sembra quella di un aumento. L’altra importante categoria interessata è quella dei lavoratori dipendenti per la quale le percentuali si discostano poco da quelle rilevate per i pensionati e la tendenza è quella di una diminuzione rispetto al 2009. Il terzo gruppo di individui per rilevanza del fenomeno è quello dei disoccupati per i quali circa il 20% degli individui nel 2013 poteva classificarsi come povero in senso standard e l’andamento sembra individuare una proporzione in aumento. Anche in questo caso come negli altri già esaminati bisogna tuttavia adottare una certa prudenza nell’interpretazione dei risultati in quanto possono risentire della

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