Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016

6 1. Premessa La presente indagine è finalizzata ad esaminare le condizioni di disagio economico e sociale della popolazione della Regione Valle d’Aosta, ed è composta da un lato da uno studio quantitativo focalizzato soprattutto sull’analisi dell’evoluzione socio-economica e del rischio di povertà, e dall’altro da ricerche di tipo qualitativo basate sulla conduzione di focus group e sulla somministrazione di questionari semi- strutturati a testimoni privilegiati. L’obiettivo del progetto è infatti analizzare il fenomeno della povertà e del disagio sociale ed economico in Valle d’Aosta nella sua qualità di fenomeno eterogeneo e complesso, restituendone un quadro che non si pretende esaustivo, ma quantomeno coerente e complesso. La finalità è anche quella di dare un contributo al dibattito nazionale in merito all’elaborazione di proposte sulle politiche sociali di contrasto alla povertà assoluta (soprattutto con riferimento alle proposte dell’Alleanza contro la povertà), sempre con uno sguardo alla peculiarità regionale. Tale esigenza nasce anche dalla considerazione che (come evidenzia un recente rapporto 1 ), se fino all’inizio della crisi economica la povertà assoluta colpiva una fetta di popolazione abbastanza definita e con caratteristiche stabili nel tempo, negli anni successivi la situazione si è modificata, con un cambiamento tanto quantitativo, che ha fatto più che raddoppiare il numero di persone in povertà assoluta, quanto qualitativo, che ha interessato nuovi settori sociali: infatti, da un lato si sono aggravate le condizioni di chi già viveva in povertà, dall’altro nuove categorie di popolazione si sono ritrovate a scivolare sotto la soglia di povertà. Oltre ad essere enormemente aumentati, poi, i poveri rappresentano anche la parte della società che ha visto le proprie condizioni deteriorarsi maggiormente. Tanto considerato, nel 2010, in piena crisi economica e finanziaria, anche la Commissione Europea ha sentito l’esigenza di aggiornare la Strategia di Lisbona (risalente al 2000), dando risalto all’importanza di riorientare le politiche a favore dell’occupazione e di una crescita inclusiva. Uno degli obiettivi fondamentali della nuova “Strategia Europa 2020” è infatti quello di promuovere l’inclusione sociale, in particolare attraverso la riduzione della povertà 2 (tenuto conto delle priorità e circostanze nazionali). Cosa è stato fatto, dunque, alla luce di ciò? Qual è la situazione del Paese? Si è già avuto modo di analizzare i dati più recenti diffusi dall’Istituto nazionale di statistica per ricostruire la situazione a livello nazionale 3 , che indicano come la povertà in Italia si assesti ad un livello elevato, anche nei confronti con gli altri Paesi europei, con alcune aree del Paese (concentrate soprattutto nel Mezzogiorno) caratterizzate da minor ricchezza, peggiori infrastrutture e forte disoccupazione. Alle tradizionali fragilità di anziani, famiglie mono-genitoriali o con più di tre figli e stranieri con problemi di integrazione, si aggiungono sempre più fragilità economiche e sociali di famiglie finora non a rischio di povertà, dovute ad una maggiore precarietà del lavoro, a difficili ricollocazioni nel mercato del lavoro da parte di quarantenni e cinquantenni, alla crescita esponenziale dei tassi di indebitamento ed anche alla disgregazione delle relazioni sociali e alla maggiore vulnerabilità della coppia 4 . In questi anni segnati dalla crisi alle povertà tradizionali si affiancano dunque nuove povertà, e forse anche il caso, prima insospettabile, della Valle d’Aosta può essere fatto rientrare in queste “novità”. L’approvazione della legge 328/2000 (la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), per cui i Comuni sono diventati titolari della gestione di interventi e servizi socio-assistenziali a favore dei cittadini, nonché la riforma del titolo V della Costituzione, con l’ulteriore 1 Caritas Italiana (2015): Dopo la crisi, costruire il welfare. Le politiche contro la povertà in Italia , Roma. 2 In sintesi, «il Consiglio europeo sottolinea l'importanza di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale e di sviluppare le infrastrutture al fine di contribuire al successo della nuova strategia» (Consiglio Europeo, 2010 pag. 3 – Conclusioni: 17 giugno 2010 , Bruxelles). 3 Cfr. i report sulle altre sezioni della ricerca. 4 Cfr. Mesini, D. e Ranci Ortigosa, E. (a cura di): Povertà, esclusione sociale e politiche di contrasto , I Quid n. 10, PSS, 2011.

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