Povertà in VDA. Nota introduttiva Novembre 2016
19 Tabella 12 – Ore autorizzate di CIG per tipo di intervento e sezione ATECO 2002 Ore autorizzate cumulate. Tipo di intervento Sezione ATECO 2015* 2014 2013 2012 Ordinaria Totale 492.684 713.024 773.024 691.030 Agricoltura 2.488 1.272 992 680 Attività manifatturiere 114.921 185.724 248.221 173.578 Commercio - 2.344 1.776 2.344 Costruzioni 356.597 488.134 487.019 477.395 Trasporti 731 1.780 6.492 17.982 Altre 17.947 33.942 28.524 19.051 Straordinaria Totale 103.283 399.613 296.783 443.951 Agricoltura - - - - Attività manifatturiere 61.076 289.910 208.207 429.574 Commercio 7.967 33.832 53.380 2.160 Costruzioni 22.880 24.228 6.347 760 Trasporti 11.360 50.164 28.849 11.457 Altre 0 1.479 0 0 In deroga Totale 90.145 120.805 63.671 70.330 Agricoltura - - - - Attività manifatturiere 16.717 19.479 14.839 6.899 Commercio 15.966 11.574 14.175 23.479 Costruzioni 32.806 54.023 16.908 8.620 Trasporti 8.578 15.376 1.958 5.142 Altre 16.078 20.353 15.791 26.190 *Le ore cumulate si riferiscono solo ai primi nove mesi dell’anno. Fonte: elaborazioni su dati INPS (2015). Si è già detto che la Valle d’Aosta si colloca certamente tra le regioni italiane con il più alto livello di PIL pro capite. Tuttavia la situazione dei redditi ed in particolare il fenomeno della povertà sono più precisamente valutati alla luce dell’andamento di salari e stipendi per l’evidente importanza che questi assumono nella determinazione del reddito disponibile. A sua volta, e per ovvie ragioni, il reddito da lavoro dipende dalle condizioni del mercato del lavoro (quantità e qualità dei posti disponibili, livello delle remunerazioni, produttività ecc.). A tal proposito la Valle d’Aosta non è estranea alla diminuzione tendenziale della remunerazione del lavoro dipendente almeno a partire dal 2009 (IRES Lucia Morosini 2014, pag. 15). La tabella seguente fornisce ulteriori dettagli aggiornati al 2012 e distribuiti per settore economico. Le cifre riportate sono espresse in termini reali e tengono conto quindi del contemporaneo andamento del livello dei prezzi ma si tratta di importi al lordo di imposte, tasse e contributi vari, dunque non vanno intesi come reddito disponibile per il consumatore. Come si vede si conferma la prevalente tendenza alla diminuzione delle retribuzioni corrisposte soprattutto nel settore delle costruzioni (-6,3%) seguito dall’industria del legno e della carta (-5,4%); il comparto dell’amministrazione pubblica si colloca
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