Inca per i giovani 2014

7 Welfare Se hai già un lavoro L’importanza di controllare la propria posizione assicurativa Tranne l’eccezione degli (purtroppo abusati) stage formativi, ogni tipo di contratto di lavoro prevede il versamento della contribuzione in favore del lavoratore. A volte si crede che l’importanza di lavorare “in regola”, cioè con un contratto, sia limitata alla tutela relativa all’attività lavorativa, quindi al salario, alle ferie, al divieto di licenziamento ingiustificato, etc. Ma lavorare in regola è importante anche per poter accedere alle prestazioni del welfare italiano che sono strettamente correlate al corretto versamento dei contributi. Prestazioni non significa soltanto la pensione, che da giovani può sembrare una lontana chimera (vedremo poi che non è così), ma anche tutta una serie di benefici che accompagnano la persona durante l’intero arco della vita e che vanno, ad esempio, dall’indennizzo dei periodi di disoccupazione alla tutela della maternità e della malattia. È quindi importante controllare che le aziende per cui lavoriamo versino sempre i contributi a nostro favore e non è detto che lo facciano anche quando abbiamo un contratto di lavoro regolare. È possibile che il datore di lavoro non sia in regola, nonostante ci consegni regolarmente le buste paga dovute e il Cud a fine anno. La legge pone dei limiti temporali ben precisi per richiedere quella che, in gergo tecnico, si chiama “contribuzione dovuta e non versata”: 5 anni. Entro i cinque anni, dunque, va presentata denuncia all’INPS, tramite il patronato INCA, per interrompere i termini di prescrizione e recuperare i contributi.

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