Formazione e informazione Ottobre 2012
3 n. 3 bollettino FILLEA - 22 ottobre 2012 L a riforma, legge 28 giugno 2012 n°92, det- ta “ riforma Fornero ”, è da considerarsi una sorta di stravolgimento del mercato del lavo- ro. Abbiamo, anche nel precedente numero del nostro periodico detto, che non sembra essere la soluzione al problema occupazionale in Italia. Anzi, sembra essere un nuovo ed inaspettato regalo alle imprese. Peraltro anche Confindustria, nella persona del nuovo Presidente, Squinzi, non ha accolto con buona gio- ia questa riforma. I lavoratori dell’edilizia ed in generale tutti i lavoratori dipendenti, dalle nuove norme non han- no nulla di buono da ricevere, tranne in alcune procedure di nicchia. Come sempre nascondendosi, dietro “l’Euro- pa ce lo chiede”, il Governo ha fatto legge, un progetto più volte molto contestato, che avrà lo scopo principale di ridurre diritti per favorire il mercato, la stessa situazio- ne che ha portato ad avere la crisi tremenda nella quale quotidianamente viviamo. Abbiamo cercato nelle nostre possibilità, e con l’aiuto di documentazione elaborata dal nostro ufficio giuridico nazionale, di arrivare a dare una sorta di giuda, su quanto c’è di importante per il settore dell’edilizia, che aiuti a capire come cambia e come ci si deve comportare nella nuova galassia del mercato del la- voro, e dei nuovi ammortizzatori sociali. IL CONTRATTO A TERMINE La riforma del lavoro del Governo Monti, in tema di con- tratto a termine, ha riguardato in particolare gli aspetti da ultimo indicati. Le modifiche introdotte non sempre combattono gli abusi ma, al contrario, talvolta rendono più semplice il ricorso a questo istituto. Più precisamente, le novità più importanti sono le seguenti: • viene escluso l’obbligo di giustificare l’apposizione del termine nel caso di primo contratto di durata non su- periore a 12 mesi; • viene elevato il termine di prosecuzione del rapporto, dopo la scadenza del termine, necessario alla conver- sione a tempo indeterminato del rapporto; • viene elevato l’intervallo che deve intercorrere tra un contratto a termine e l’altro; • viene maggiorata l’aliquota contributiva, con parziale restituzione in caso di trasformazione del rapporto a tempo indeterminato. CONTRASTO ALLE DIMISSIONI IN BIANCO. Con il termine “dimissioni in bianco” si indica una pra- tica, in realtà molto più diffusa di quanto correntemente si pensi e si dica, per la quale il datore di lavoro induce la GUIDA ALLA RIFORMA FORNERO
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