Definitivo – Direttivo CGIL, 20 giugno 2022 18 dell’articolo 18, siamo stati incapaci di svolgere il nostro ruolo: difendere le lavoratrici e i lavoratori. Una dinamica incentivata dall’attuale modello sindacale burocratico e verticistico, sempre più incentrato su servizi e Enti Bilaterali, segreterie e centri regolatori, insieme alla lunga stagione concertativa, l'accettazione dei vincoli alla contrattazione nel quadro delle compatibilità di impresa, il ripiegamento della conflittualità hanno determinato una abitudine al conformismo e alla passività, anche al nostro interno, in gran parte degli apparati. In questa logica, delegati/e e RLS che dissentono dalla maggioranza o che si oppongono con più determinazione alle imprese, invece che essere valorizzati e difesi, finiscono per essere abbandonati, isolati o addirittura repressi. Serve una nuova politica di formazione e coinvolgimento dei/delle militanti sindacali, a ogni livello, che valorizzi il rinnovamento generazionale ma anche la radicalità, l'autonomia, la partecipazione alle lotte. La Cgil deve allora rifondarsi, a partire dai comitati degli iscritti/e e dai delegati/e. La contrattazione, di primo e secondo livello deve sempre avere al centro gli interessi del Lavoro contrapposti a quelli del Capitale. Le rappresentanze devono essere elette in ogni posto di lavoro e va rivisto radicalmente il Testo Unico del 10 gennaio in direzione di una reale democrazia di lavoratori e lavoratrici. Delegati e delegate devono essere in primo luogo i loro rappresentanti e l’organizzazione non deve imporre loro scelte o accordi che non condividono. Bisogna valorizzare la loro autonomia, rinnovando quel rapporto dialettico che ha caratterizzato i periodi migliori del nostro sindacato. Per questo è importante riprendere e estendere le esperienze di partecipazione, come i delegati/e di raccordo del Collettivo di fabbrica GKN. In questo quadro, dobbiamo recuperare un rapporto vivo e dialettico con chi rappresentiamo, anche nei settori e nelle realtà più difficili da organizzare, dove il territorio più che il posto di lavoro diventano il luogo della ricomposizione e dell’organizzazione sindacale, anche indirizzando risorse al livello organizzativo territoriale. La Cgil deve essere davvero un sindacato di strada, meno burocratico, meno legato a istituzioni e potere politico, in grado invece di coinvolgere e organizzare lavoratori e alle lavoratrici, chi cerca o non trova lavoro, chi è già in pensione. Eliana Como tessera n. 4697165 presso Fiom Roma est, Cdlt Roma est, lavora in Fiom nazionale Direttivo nazionale Cgil - Comitato centrale Fiom - Direttivo Fiom Bergamo Adriano Sgrò tessera n. 1641652 presso FP Milano, delega, lavora al Comune di Milano Direttivo nazionale Cgil - Direttivo Camera del lavoro di Milano - Direttivo FP nazionale, regionale Lombardia e territoriale di Milano - Assemblea generale Cgil Lombardia. Mario Iavazzi tessera n. 2124367 presso FP Bologna, delega, lavora in FP Bologna Direttivo nazionale Cgil – Direttivo regionale Cgil Emilia Romagna e Cgil Bologna - Direttivo FP nazionale e territoriale di Bologna Gloria Baldoni tessera n. 3040474 presso SLC Ancona, delega, lavorava in Poste Italiane, da poco in pensione Direttivo nazionale Cgil - Direttivo SLC nazionale e territoriale di Ancona - Assemblea Generale Cgil Marche e Ancona Aurora Bulla tessera n. 1213871 presso SPI Brescia, delega, in pensione Direttivo nazionale Cgil - Direttivo Filctem di Brescia – Assemblea generale nazionale Filctem – Direttivo Cgil di Brescia - Assemblea generale Cgil Lombardia Luca Scacchi
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